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I Mondiali di hockey su ghiaccio tornano in Italia. Intervista a Tommaso De Luca

Francesco Caligaris

L’attaccante 19enne, nato ad Aosta ma cresciuto sportivamente in Svizzera, è considerato una delle più grandi promesse dell’hockey italiano e ha finalmente deciso di rappresentare il “Blue Team”

Tommaso De Luca è considerato una delle più grandi promesse dell’hockey su ghiaccio italiano. A 20 anni non ancora compiuti (è nato il 29 dicembre 2004), in questa stagione ha giocato in pianta stabile nella prima squadra dell’Ambrì-Piotta, leggendario club ticinese con un palazzetto di quasi 7mila posti per due frazioni del comune di Quinto (Ambrì e Piotta, per l’appunto) che sommate non arrivano a 700 abitanti, e ha totalizzato 21 punti (11 gol e 10 assist) in 45 partite nella Lega Nazionale A svizzera, uno dei campionati più competitivi d’Europa. Domenica 28 aprile, a Bolzano, esordirà in gare ufficiali con la maglia della Nazionale italiana maggiore ai Mondiali di Prima Divisione Gruppo A (la “serie B” dell’hockey su ghiaccio mondiale: le prime due si qualificano per la Top Division dell’anno successivo). Cresciuto sportivamente in Svizzera, infatti, De Luca in passato ha giocato con le Nazionali giovanili svizzere Under 19 e Under 20. “Ma io mi sono sempre sentito italiano”, dice al Foglio in questa intervista.

De Luca è nato ad Aosta, dove suo padre Paolo ha chiuso la sua carriera da giocatore di hockey per poi diventare il suo primo allenatore. “Ho messo per la prima volta i pattini a 4 anni e a 5 ho iniziato a giochicchiare con la stecca”, racconta. “Ho provato anche il calcio, ma non era proprio il mio sport. Sono stato ad Aosta fino ai 12 anni, poi sono andato a Martigny, in Svizzera, nel Vallese, che è a 30 minuti da casa mia. Poco dopo ci siamo trasferiti tutti in Svizzera perché papà ha ricevuto un’offerta di lavoro lì, oggi allena l’Ascona”. Proprio la lunga trafila nelle giovanili dell’Ambrì-Piotta (“Sono sempre stato convinto di giocare qui piuttosto che a Lugano, mi piaceva di più l’ambiente, ora mi sono affezionato al club e poi c’è una delle curve più belle della lega”) lo ha reso eleggibile per le Nazionali giovanili svizzere. “Ma è stato solo per avere una visibilità più ampia”, ammette, “ed era anche un modo per confrontarmi con gli altri giovani, per capire a che punto fossi rispetto a loro e alle Nazionali di hockey più forti del mondo”. Lo scorso dicembre ha infine deciso di rappresentare l’Italia, con cui finora ha disputato i Mondiali Under 20 e le poche amichevoli di avvicinamento agli imminenti Mondiali senior. 

“Siamo tutti qui con l’idea di vincere”, dichiara, “farlo in casa sarebbe ancora più bello”. L’Italia non ospita i Mondiali di hockey su ghiaccio da 30 anni: l’ultima volta, nel 1994, arrivò sesta (il miglior risultato della storia) con una squadra ribattezzata “Canada 2” per la folta presenza di naturalizzati come Gaetano Orlando, Paul Beraldo, Bruno Zarrillo e Mario Brian Chitarroni. La promozione sembra una sfida a tre con Ungheria e Slovenia; Romania, Giappone e Corea del Sud dovrebbero contendersi la salvezza. “Siamo un bel gruppo”, continua De Luca, “c’è un bell’ambiente in spogliatoio e questo ci aiuterà molto nei momenti più difficili delle partite più importanti. In attacco abbiamo tre linee che possono segnare tranquillamente e una che può e deve lavorare un po’ più sul difensivo. Ognuno deve sapere qual è il suo ruolo, cosa deve portare alla squadra e dare il massimo per quello. Io devo creare molto in zona offensiva, per fare gol o per generare il nostro ‘momentum’ durante la partita, e dare anche un po’ di energia giovane alla squadra”.
 
L’estate scorsa, nel suo primo anno di eleggibilità al draft Nhl, Tommaso De Luca non è stato scelto, ma l’approdo nel miglior campionato del mondo rimane uno degli obiettivi della sua carriera. “Farò di tutto per provare ad arrivarci”, spiega. “Non sarà facile, di questo ne sono sicuro al 100%, ma penso di poterci provare quantomeno a livello mentale, perché mi reputo abbastanza forte per resistere ai continui cambi di squadra che ci sono nel sistema nordamericano”. Nel 2022-2023 De Luca ha giocato in una lega giovanile dello stato di Washington con gli Spokane Chiefs (“Penso di non essere mai cresciuto così tanto in un anno solo, sia a livello hockeystico sia personale”), ma per adesso il suo futuro lo immagina ancora un po’ in Svizzera: “Qui ho ancora molto da imparare. Devo migliorare a livello fisico, riuscire a trovare più soluzioni, essere nei posti giusti al momento giusto. Nel campionato svizzero ci sono molti giocatori che magari hanno una grandissima carriera Nhl alle spalle ma che continuano a dare il massimo. Ogni tanto mi bloccano come se fossi una piuma: in vista delle prossime stagioni, voglio diventare un po’ più stabile sul ghiaccio”.

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