Giro d'Italia - Parole a chilometro
Jonathan Milan tra l'Aurelia e il mare
Inseguimenti, ricongiungimenti, evasioni e velocità Il racconto della quarta tappa della corsa rosa, la Acqui Terme-Andora, 190 chilometri, in 190 parole
Il Giro d’Italia lo si può raccontare in tanti modi, qui si è deciso di seguire la fatica dei corridori al metro, una parola a chilometro. Tocca alla quarta tappa della corsa rosa, la Acqui Terme-Andora, 190 chilometri, in 190 parole.
L’Aurelia segue il mare senza mai raggiungerlo, lo sfiora appena, se lo tiene sulla sinistra e guarda oltre. Ogni tanto è il mare a raggiungerla nei giorni di burrasca, ma è poco più di uno sfioramento. L’Aurelia assomiglia a un corridore in fuga, uno di quelli che vagano a lungo cercando di sfuggire all’abbraccio del gruppo, sognando di passare per primo sotto lo striscione d’arrivo senza riuscire a raggiungerlo mai. O quasi mai. Ogni tanto accade, anche sull’Aurelia.
Non era ieri il giorno.
L’Aurelia non ha incontrato il mare, i fuggiaschi non hanno incontrato la gioia del superare il traguardo per primi, anche se per soli cinque chilometri: De Bod e Muñoz glielo hanno fatto sudare il recupero ai gregari dei velocisti.
E così anche ieri l’Aurelia che va veloce, come Jean-Louis Trintignant sosteneva – e non riferendosi solo alla Lancia – ha premiato i più veloci dei corridori, uomini sfuggenti a tal punto da trasformarsi in un turbine colorato verso l’arrivo. E questo nonostante il tentativo disperato di Ganna di ribaltare lo scontato.
Nulla da fare. Gruppo allungato, volata lanciata, vittoria di Jonathan Milan.