Samuele Ricci, centrocampista del Torino (foto LaPresse)

Olive #36

Samuele Ricci è un motivo di ottimismo

Giovanni Battistuzzi

Il centrocampista del Torino è un bastone a cui appoggiarsi quando le gambe della squadra sono ballerine, una rete di salvataggio per le acrobazie pericolose quando il Toro vive quei momenti di non presenza in campo

Samuele Ricci ha le spalle larghe, ben più larghe di quelle che si può vedere che strette non sono, ma, a dirla tutta, nemmeno enormi. C’è mai da fidarsi davvero della vista, il senso a cui facciamo più affidamento, per questo il più ingannevole. Samuele Ricci non è un colosso a vederlo fisicamente nel suo metro e ottanta ormai da media altezza, nella sua corporatura filiforme, nel suo viso aguzzo fatto di sporgenze ossee. Eppure lo è. È grande e grosso come certi bodyguard considerati necessari alla sicurezza personale, una garanzia di tranquillità. Samuele Ricci è necessario alla sicurezza del Torino, dona ai granata, al suo allenatore, ai suoi tifosi garanzia di tranquillità.  

Samuele Ricci è un bastone a cui appoggiarsi quando le gambe sono ballerine, una rete di salvataggio per le acrobazie pericolose quando il Toro vive quei momenti di non presenza in campo. Le sue spalle enormi che enormi non sono, sono capaci di reggere il peso di compagni ben più tronchi di pino di lui, di tenerli in piedi senza farli crollare e rischiando così di far crollare pure la baracca. Regge l’urto Samuele Ricci, rincuora quando le cose vanno male e sembrano poter andare peggio.  

In lui, nelle sue sgroppate, nelle sue gambe sempre pronte a dare fiducia al pallone e ai compagni, chi gli sta accanto vede un motivo di ottimismo, la necessità di smaltire al più presto la sbandata e rimettersi a fare al meglio quello per cui sono pagati. 

Quando il Toro si rianima, Samuele Ricci si esalta, vede la sua fiducia estrema ripagata e dà, se possibile, ancora un po’ più del suo meglio. 

Ivan Juric di Samuele Ricci non farebbe mai a meno. Quando ha dovuto rinunciarci non è mai andata benissimo e quando è andata bene era perché gli avversari erano messi parecchio peggio della sua squadra. 

Ivan Juric a Samuele Ricci chiede sempre di più. E Samuele Ricci dà sempre di più. Settimana dopo settimana, mese dopo mese. Qualche partita ancora la buca, ma la perfezione che vorrebbe il suo allenatore è difficile da sostenere. Anche se si ha le spalle larghe come Samuele Ricci.

      


      

Anche quest'anno c'è Olive, la rubrica di Giovanni Battistuzzi sui (non per forza) protagonisti della Serie A. Piccoli ritratti, non denocciolati, da leggere all'aperitivo. Ecco i (non per forza) protagonisti di questa stagione: Jens Cajuste (Napoli); Luis Alberto (Lazio); Federico Chiesa (Juventus, raccontato da Ruggiero Montenegro); Andrea Colpani (Monza); Romelu Lukaku (Roma); Yacine Adli (Milan); Albert Gudmundsson (Genoa); Giacomo Bonaventura (Fiorentina); Zito Luvumbu (Cagliari); Matias Soulé (Frosinone); Riccardo Calafiori (Bologna); Etrit Berisha (Empoli); Jeremy Toljan (Sassuolo); Lorenzo Lucca (Udinese); Joshua Zirkzee (Bologna); Lautaro Martinez (Inter); Pasquale Mazzocchi (Salernitana); Matteo Ruggeri (Atalanta); Ivan Ilic (Torino); Sandi Lovric (Udinese); Mike Maignan (Milan); Tijjani Noslin (Hellas Verona); Mario Pasalic (Atalanta); Jonathan Ikoné (Fiorentina); Matteo Pessina (Monza); Hamza Rafia (Lecce); Loum Tchaouna (Salernitana); Michael Folorunsho (Hellas Verona); Matteo Darmian (Inter); Roberto Piccoli (Lecce); Caleb Ekuban (Genoa); Andrea Consigli (Sassuolo); Nadir Zortea (Frosinone); Mile Svilar (Roma); Matias Vecino (Lazio). Trovate tutti gli articoli qui.

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