Julian Alaphilippe ha vinto la 12a tappa del Giro d'Italia 2024 (foto Getty Images)

Giro d'Italia - Parole a chilometro

L'esplorazione della redenzione di Julian Alaphilippe

Giovanni Battistuzzi

LouLou cercava il suo giorno in più, una nuova primavera. L’ha trovata per ostinazione personale, un’avventatezza ciclistica lunga centotrentotto chilometri, molti pedalati in simbiosi con Mirco Maestri. La Martinsicuro-Fano, 193 chilometri in 193 parole

Il Giro d’Italia lo si può raccontare in tanti modi, qui si è deciso di seguire la fatica dei corridori al metro, una parola a chilometro. Tocca alla dodicesima tappa della corsa rosa, la Martinsicuro-Fano, 193 chilometri in 193 parole

 


   

Julian Alaphilippe non voleva passare per finito, per un ex corridore viziato da troppi soldi e troppe feste come era stato dipinto dall’uomo che l’aveva voluto e poi lanciato verso i grandi successi, Patrick Lefevere. Credeva di avere qualcosa ancora da dare al ciclismo, che certe affermazioni fossero se non del tutto false, quantomeno profondamente ingiuste. Gli ci voleva una giornata delle sue, di quelle nelle quali tutto gli riusciva alla grande. Una giornata tipo quella di oggi, tra i colli marchigiani. Una lunga, lunghissima, esplorazione della redenzione, una lunga, lunghissima, riscoperta dell’effetto che fa urlare gioia dopo anni di incertezze e certificazioni, altrui, di inesorabile declino. 

LouLou cercava il suo giorno in più, una nuova primavera. L’ha trovata per ostinazione personale, un’avventatezza ciclistica lunga centotrentotto chilometri, molti pedalati in simbiosi con Mirco Maestri. Sembravano indivisibili, li ha divisi il Monte Giove, doveva andare così. 

Quello di Alaphilippe e Maestri sembrava un destino segnato, fallimentare, una stupidaggine tattica. LouLou però sapeva che a volte è meglio seguire una stella cometa anziché la logica. Una stella luminosissima capace di far brillare ancor più un Giro già brillante di suo.