La maglia rosa del Giro d'Italia, Tadej Pogacar (foto LaPresse)

Giro d'Italia - Parole a chilometro

Giro d'Italia, il dolce regime di Tadej Pogacar

Giovanni Battistuzzi

La maglia rosa ha oltre sei minuti di vantaggio sul secondo, Geraint Thomas. La corsa perde interesse per questo? Non scherziamo

Il Giro d’Italia si può raccontare in tanti modi, qui si è deciso di seguire la fatica dei corridori al metro, una parola a chilometro. Ieri i corridori hanno riposato, anche se tutti hanno pedalato per tenersi caldi. E qui ci si fa tutto quello che fanno i corridori.

 


     

Ora che Tadej Pogacar ha portato il suo vantaggio sul secondo in classifica, Geraint Thomas, a 6’41”, c’è chi sostiene che l’ultima settimana del Giro d’Italia sia inutile e possa non essere corsa. Fortuna che i corridori non stanno davvero a sentire cosa si dice sul loro conto. Soprattutto uno come Geraint Thomas. Il gallese sa che Tadej Pogacar è forte, il più forte, e quando l’ha visto scattare domenica sul Passo del Foscagno l’ha guardato come tutto ciò fosse ineluttabile. Però è tipo orgoglioso, uno che non conosce il significato di resa. “Toccherà inventarsi qualcosa”, ha dichiarato. E ci sono quattro tappe di montagna, più o meno alta, per inventarsi qualcosa. La monarchia assoluta di Tadej Pogacar è solida, ma non per questo il Giro sarà noioso. Anzi. Il suo è un regime dolce, al quale ribellarsi è necessario, anche perché la reazione potrebbe essere ancor meglio della rivolta.

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