Il foglio sportivo - that win the best
Non posso che tifare per gli scappati di casa del Borussia
Che impressione vedere Guardiola schiantarsi contro il muro di Ten Hag e lamentarsi come Mazzarri
Mi scuserete se, da buon conservatore quale sono, rivango un momento il passato, ma non posso non celebrare la vittoria della FA Cup da parte del Manchester United sabato scorso: non tanto per il trionfo dei derelitti Red Devils, della cui sorte mi interessa poco più della presenza di Saviano a Francoforte, quanto per la soddisfazione di vedere Pep Guardiola schiantarsi contro il muro di ten Hag, finendo a lamentarsi dell’arbitro come un Mazzarri catalano calvo. Al netto della solita retorica sulla tradizione dello United che lancia i giovani (anche se io, lo sapete, ho una passione sfrenata per Garnacho), e snobbate le analogie italiane con la stagione della Juventus (paragonare la Coppa Italia alla FA Cup è come paragonare un brodino alla mia bionda appena spillata), la vittoria del Manchester United sabato scorso ci ricorda che nel calcio c’è sempre qualcosa che sfugge alle previsioni, agli esperti, alle sensazioni della vigilia, agli expected goals delle mie balls, grazie a Dio.
Per questo stasera tiferò Borussia Dortmund. Come ha scritto Rory Smith sul New York Times (poi vado a confessarmi, promesso) la squadra tedesca è la finalista di Champions League più improbabile degli ultimi vent’anni. E va bene così. Il suo capitano, Emre Can, fu escluso dalla lista Champions della Juventus di Sarri e poi sbolognato al Dortmund: oggi prova a vincerla contro il Real Madrid mentre Sarri è stato esonerato dalla Lazio e i bianconeri arrancano. Il Borussia è una banda di scappati di casa che si è infiltrata alla festa già pronta del corpo militare dei Blancos allenati da Ancelotti, che da giorni sottolineano nelle interviste quanto sono favoriti per la vittoria finale. Davvero chi vincerà la sfida tra il Real Madrid e la quinta squadra di Germania sarà definibile “la squadra più forte d’Europa”? Non penso, ma soprattutto non me ne frega niente: brindo ai ragazzi di Terzic perché sfuggono agli algoritmi e alle previsioni di intelligenze artificiali e umane che qualche mese fa li davano per fottuti, o avevano deciso che Sancho era una giocatore mediocre.
Quindi forza Borussia, anche se quasi certamente perderà (siamo sinceri, chi la vuole una Supercoppa tra Atalanta e Dortmund?), e le parabole come la sua diventeranno sempre più rare con la nuova formula della Champions League che tenderà a proteggere sempre di più le più ricche, forti e tifate d’Europa e sempre meno quelle sfavorite dai pronostici. E forza Borussia per Marco Reus, che alla sua ultima partita giocata in casa quest’anno, prima dell’addio al club della sua vita, ha offerto una birra a ciascuno degli ottantamila tifosi presenti allo stadio. Così si fa.