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Il capolavoro di Pecco Bagnaia al Mugello

Umberto Zapelloni

Quattro Ducati ai primi quattro posti, doppietta tutta tricolore del team ufficiale con Bastianini dietro al suo capitano. Un Gran premio d’Italia che resterà nella memoria

Capolavori italiani. La domenica del Mugello, del gran premio d’Italia, non può avere altri titoli. Quattro Ducati ai primi quattro posti, doppietta tutta tricolore del team ufficiale. La Nuvola Rossa è diventata azzurra e il risultato non cambia. Due vittorie in due giorni per fare il pieno di punti e di fiducia a casa sua, al Mugello, su una delle piste più belle del Motomondiale. Pecco Bagnaia, dopo la scivolata all'ultimo giro della gara sprint di Barcellona, non ha più sbagliato un colpo e adesso la vetta del campionato è più vicina, i punti che lo dividono da Martin sono diventati 18, erano 39 sabato mattina. Nel Motomondiale le feste Ducati sono quasi un classico, visto che tra team ufficiale e team satelliti ce ne sono 8 in pista, ma la doppietta del team ufficiale non è esattamente un’abitudine. E vedere Bastianini dietro al suo capitano è una bella novità, per la classifica di Pecco, ma anche per il futuro del team dopo le chiacchiere di mercato di questi giorni che vogliono Martin (o magari Marquez) al suo posto. Un pensiero in più per Gigi Dall’Igna che ora magari avrà qualche rimpianto per aver deciso di far partire Enea che quando sta bene è sempre la solita “bestia” (vedi soprannome storico) come dimostrano i due sorpassi nei giri finali a Marquez e Martin. Una doppietta italiana nel gran premio d’Italia, niente male. “E’ troppo bello e portare a casa il gran premio d’Italia il 2 giugno è qualcosa di speciale”, dice commosso quasi alle lacrime, l’amministratore delegato di Ducati Claudio Domenicali che pure dovrebbe essere abituato a vincere.

Pecco ha costruito la vittoria all’inizio della gara quando con la sua Ducati colorata d’azzurro per l’occasione era filato via in due-tre curve perfette recuperando in un baleno la penalizzazione rimediata. E’ la sua terza vittoria di fila al Mugello, ma la festa che ha fatto dopo il traguardo, con tanto di chitarra al collo e amici travestiti da Kiss al fianco, ci racconta quanto ci tenesse a far suonare l’inno di Mameli mentre sotto il podio un mar rosso di tifosi Ducati riempiva la pista regalandoci un’immagine pazzesca.

“Sapevamo quanto fosse importante la partenza e mi sono concentrato per farla nel miglior modo possibile restando all’esterno”, racconta con semplicità come in 350 metri è passato dal quinto al primo posto.  “Ho fatto la cosa giusta al momento giusto. Era fondamentale restare lucidi e ha funzionato. Sapevo quanto fosse importante e mi ha fatto un gran gusto anche perché qui il pubblico mi dà una carica straordinaria. Poi me la sono gestita con un giro veloce e un giro di cool down per salvare le gomme”. La sua partenza a palla è stata una fiammata, un capolavoro di freddezza e precisione che va a sommarsi a quelli che quest’anno Pecco ci sta regalando con una certa regolarità, cancellando gli ultimi dubbi su di lui. La gente delle moto lo ama, quelli che amavano solo Valentino dovranno farsene una ragione, questo ragazzo chiuso e normale che arriva da Chivasso e si è trasformato in cittadino di Pesaro, sta scrivendo delle pagine storiche nella storia della Ducati e del motociclismo italiano. “Questa è una vittoria che farà appassionare ancora di più i tifosi”, dice l’emozionatissima Domizia, futura signora Bagnaia. Lei è di parte, certo, ma nell’aria si respira davvero qualcosa di speciale. Il primo giro di Bagnaia che scattava dalla quinta posizione, l’ultimo di Bastianini aprono e chiudono un Gran premio d’Italia che resterà nella memoria. Pecco ci ha messo rabbia, concentrazione, tempismo, colpo d’occhio, fantasia, coraggio. Un campionario che solo dei piloti speciali possono sfoggiare.

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