Il Foglio sportivo
Alla ricerca di altre 24 ore perfette: Antonello Coletta guida la Ferrari a Le Mans
Il ritorno in Francia un anno dopo il trionfo del centenario è carico di aspettative: il capo dell'endurance Ferrari, conferma la competitività della squadra, nonostante le sfide a Imola e Spa e con una macchina ancora al top e un team affiatato, l'obiettivo è difendere il titolo
Tornare alla 24 ore di Le Mans un anno dopo il trionfo dell’edizione del centenario, è una bella sensazione. Tanto, se sei la Ferrari, hai gli occhi puntati addosso in ogni caso e allora tanto vale averli per un motivo che ancora oggi riempie d’orgoglio. La vittoria della Ferrari numero 51 di Calado, Pier Guidi e Giovinazzi è sempre ben viva nella memoria degli appassionati anche perché è stata l’ultima nel Mondiale Wec con la Hypercar di Maranello prima penalizzata dal BoP (il balance of performance), poi da un errore strategico a Imola e da una bizzarra (a dir poco) decisione del direttore di corsa a Spa. Un anno dopo le Hypercar Ferrari a Le Mans saranno tre, le due ufficiali e la numero 83 gialla, gestita da Antonio Ferrari per Robert Kubica, Yifei Ye e Robert Shwartzman. La differenza è che oggi la Ferrari è nel mirino. Degli avversari e di chi decide il BoP ancora una volta un po’ troppo duro con le Hypercar di Maranello che vedranno limitata la loro potenza sopra i 250 orari, ovvero nel 40 per cento del tempo sul giro di 14 chilometri del circuito francese.
Antonello Coletta, il Global Head of Endurance and Corse Clienti Ferrari come dice il biglietto da visita o più semplicemente il Fred Vasseur del Mondiale Wec, è il vero cacciatore dei sogni di Maranello. Un anno fa dopo la pole di Antonio Fioco gli avversari si davano di gomito e dicevano: vedrai che dopo poche ore saranno già fuori gioco. Peccato che dopo 24 ore là davanti c’era la numero 51 e se non fosse stato per un sasso nel radiatore sul podio ci sarebbe finita anche la numero 50. “Un anno fa il nostro obiettivo era finire la gara, magari arrivando sul podio – racconta Coletta – quest’anno ci chiedono di confermare il risultato dello scorso anno, di essere competitivi e lottare per la vittoria. Le gare di Imola e di Spa hanno confermato che siamo competitivi e avremmo potuto vincere due volte. A Le Mans cambia il BoP, ma abbiamo in mente qualche soluzione per essere comunque della partita”. Gli avversari saranno Porsche e Toyota. “La nostra macchina c’è, pur essendo gli unici che non hanno speso nessun gettone per lo sviluppo. Il progetto è ancora quello iniziale e dopo Le Mans decideremo se intervenire quest’anno o l’anno prossimo. Se saremo in lotta per il campionato potremmo anche portare subito le modifiche. Arriviamo consapevoli di avere una buona macchina e una buona squadra. L’anno scorso abbiamo ottenuto pole, giro veloce e vittoria, non vogliamo farci cogliere impreparati. I nuovi parametri sono tosti, ma speriamo di poterci difendere”. In qualifica ci si è dovuti accontentare del quarto e quinto posto. Ma mancano ancora 24 ore.
La 499P è ancora competitiva e Coletta ritiene che il Mondiale Costruttori (la Porsche è a 34 punti) sia ancora recuperabile. “L’anno scorso abbiamo avuto una stagione molto particolare, eravamo veloci già a Spa e poi abbiamo vinto a Le Mans, senza conoscere ancora bene la nostra macchina. Fino a che non hai la certezza matematica di conoscere e sfruttare al 100 per cento quello che hai è anche inutile cambiare. Adesso ci stiamo arrivando e abbiamo un programma di sviluppo per migliorarla, renderla più guidabile e far funzionare meglio tutti i componenti. Margine ce n’è e ci fa ben sperare per il futuro”. Una volta assaporato il successo a Le Mans, nel giorno del centenario, con una coppa alta come un bambino che è ancora in bella mostra nel Coletta Building, la sede delle operazioni Endurance e Clienti di Fiorano, la voglia di riprovarci è tanta. La Ferrari avrebbe potuto arrivarci con due vittorie. A Imola aveva tre auto al comando quando è scoppiata la tormenta. Il ritardo nel passaggio alle gomme da bagnato è stato fatale. Il team si è preso tutte le colpe: errore strategico dovuto a previsioni meteo errate. Il problema in realtà è stato un altro, il pilota a cui era stato chiesto di rientrare subito per cambiare gomme (James Calado) e dividere quindi il rischio si è rifiutato di farlo, dicendo via radio che le condizioni non erano poi così male. Il team lo ha difeso. Ha giocato di squadra. “Avevamo preso la decisione giusta splittando la strategia. Ci siamo rimasti molto male. Ci sono tornato su dopo qualche giorno e credo che il chiarimento sia stato importante – spiega Coletta – Sembrava giusto non attribuire la colpa a un pilota, ma dare la responsabilità alla squadra. Si vince e si perde tutti assieme per noi non è una frase fatta è la realtà. Non posso ammazzare chi ha sbagliato, ma adesso il warning c’è”. Il messaggio è chiaro. A Spa, con la Ferrari in testa, la gara è stata interrotta per un incidente e poi fatta ripartire recuperando tutto il tempo in cui era stata ferma. Una cosa mai vista prima. Un cambio di parametri che ha regalato il successo alla Porsche. La Ferrari ha battuto i pugni, presentato reclamo, ma a nulla è servito. “Si è creato un precedente pericoloso”. Come pericolosa è la scelta di vietare le termocoperte a Le Mans. Anche di notte sarà vietato scaldare le gomme. “Si è aggiunto un pericolo in più. Senza motivo perché non favorisce nessuno, ma può essere un problema per tutti”. Insomma non saranno 24 ore di passeggiata. E comunque la Ferrari non è qui solo a partecipare.