IL PASTONE TEDESCO – GIORNO 5

Super Mbappé, la brutta giornata di Lunin e gli americani che comprano un sacco di biglietti di Euro 2024

Fulvio Paglialunga

Con la Turchia di Montella contro la Georgia e il Portogallo di Cristiano Ronaldo (al suo sesto Europeo) contro la Repubblica Ceca si conclude il primo “giro” di partite dei gironi. E intanto Kvara, giocatore simbolo della Georgia, vuole andare via dal Napoli

Il punto. Oggi si conclude il primo “giro” di partite dei gironi, con solo due partite: scende in campo la Turchia di Montella contro la Georgia e il Portogallo di Cristiano Ronaldo contro la Repubblica Ceca. Ieri hanno vinto la Francia (contro l’Austria), la Slovacchia (prima vera sorpresa: ha battuto il Belgio) e la Romania (tre gol all’Ucraina, altra sorpresa. Ma minore).

 


Il pastone, nel linguaggio giornalistico, è – dice la Treccani – un “servizio che riporta i fatti politici del giorno insieme con dichiarazioni e informazioni”. Per ogni giorno dell’Europeo di Germania, dall’esordio fino alla finale, qui ci saranno i fatti del giorno. Quelli seri e quelli no. Quelli del campo, quelli degli spalti, quello che c’è intorno. Questo, insomma, è il Pastone Tedesco.


 

Mbappé pronto a trasformarsi in supereroe

Si, d’accordo: la Francia doveva vincere e ha vinto. Senza troppo sforzo, tutto come previsto. Ma tanto a nessuno, nemmeno ai francesi, importa più il risultato di ieri sera. Piuttosto: come sta Mbappé? Giocherà anche la prossima, giocherà anche le prossime? Si è rotto il naso nel finale scontrandosi con Danso e sembrava di sentire il dolore di tutta la Francia, che già insomma ha un sacco di cose a cui pensare. O forse questo è solo un pretesto per scrivere il romanzo del supereroe francese che vince il dolore e porta la sua squadra vedremo dove. E i supereroi hanno una maschera, che è l’unico modo che dalla prossima partita avrà Mbappé per giocare e proteggere il naso. Scongiurata l’operazione, ma dovrà avere cautela, evitare altri contatti. Decideranno i medici cosa mettergli sul viso, ma nel frattempo Kylian ha postato su X la divertita domanda: “Qualche idea per la maschera?”. Le risposte sono esilaranti.

 

Lunin diventa un eroe al contrario

La vita dei portieri è strana. Non era una partita sbilanciata, non avrei saputo fare un pronostico. Ma certo non potevo aspettarmi tre gol della Romania e, soprattutto, che su tre ci fosse la firma involontaria di Lunin. Ne ho parlato ieri: ha guidato il Real fino alla finale di Champions e alla conquista della Liga, si è preso il campo a suon di parate, ha perso la finale per via di un’influenza e per il ritorno di Courtois. Forse basta davvero poco perché la mente di un portiere ceda. O almeno ora tocca a Lunin dimostrare che in realtà è stata solo una brutta giornata, che però rischia di pesare sul cammino dei compagni di squadra, che sono entrati in campo con la bandiera come mantello per dimostrare che sono lì per giocare, ma anche per parlare a un popolo che resiste, per dire al mondo che l’Ucraina vuole esistere. L’alternativa, del resto, sono i capelli blu di Ratiu.

 

La Slovacchia batte il Belgio perché il ranking mente

Il ranking mente, il Var invece no. Il Belgio, secondo il metodo della Fifa per classificare le nazioni sarebbe al terzo posto mondiale e, teoricamente, la seconda squadra più forte di questo Europeo. La Slovacchia, invece, è al 48esimo posto. Indovinate chi ha vinto? Ok, si dirà: ci sta che vinca la Slovacchia, il calcio è pieno di Davide che battono Golia, tutto è imprevedibile, basta un rimbalzo buffo, una distrazione, in questo caso due volte il Var (una con l’elettrocradiogramma del pallone) che annulla gol a Lukaku. Ci sta tutto. Il punto è che il Belgio arriva così a ogni manifestazione, si gonfia il racconto della generazione d’oro di questa squadra che può vincere e, poi, finisce tutto.

 

Gioca Cristiano Ronaldo. E anche il Portogallo

Nel Mondiale del Qatar il commissario tecnico del Portogallo era Santos a un certo punto, prima degli ottavi contro la Svizzera, ha pensato: “Non è più il tempo di Ronaldo, devo liberare la squadra: schiero Ramos, per la prima volta da titolare”. Ramos ha segnato una tripletta, il Portogallo ha passato il turno, ma Santos ha avuto torto. Puoi togliere Ronaldo dal Portogallo, anche se lo ritieni giusto e il campo ti premia, solo se diventi poi campione del mondo. Se, invece, esci al turno successivo, battuto dal Marocco, la paghi. Nessuno ha probabilmente considerato la bontà o meno della scelta tecnica, ma è stato commesso il reato di lesa maestà. Ecco, anche in questo Europeo il Portogallo sarà Cristiano Ronaldo, come quando ha vinto, come quando ha perso. Anche se non ha vissuto proprio una stagione allenante in Arabia Saudita, non ha vissuto di tensione agonistica, giocherà, sarà centrale, anche solo se Roberto Martinez, il nuovo tecnico portoghese, dovesse tenere al suo posto. Ronaldo, al suo sesto Europeo, non rinuncia a un ruolo di protagonista e rimane un elemento di attrazione. Al punto che per assistere ai suoi allenamenti c’è chi ha pagato 800 euro. Cioè, i seimila biglietti a disposizione per seguire la seduta in Germania erano gratuiti, ma sono spariti dopo pochi secondi e sono ricomparsi sul sito tedesco Kleinanzeigen, con prezzi dai 400 agli 800 euro. E li hanno pure comprati.

  

Kvara vuole andare via da Napoli, ma intanto ha la Georgia

Stavo per parlare della Georgia e della sua voglia di Europa, della gente in piazza, delle proteste, ma nel frattempo ha fatto irruzione il calcio e prometto di tornare nei prossimi giorni sulle vicende politiche. La bomba è che Khvicha Kvaratskhelia, il giocatore simbolo della Georgia, all’improvviso, per bocca del suo agente e di suo padre, ha fatto sapere di voler andare via dal Napoli, alla fine dell’Europeo, di voler giocare la Champions, di non voler perdere un anno per restare con Conte e magari raggiungerla. Il Napoli ha risposto, in piena notte, che c’è un contratto da rispettare ed è un segno di come siano pronti al braccio di ferro. Sto parlando di mercato in uno spazio che ho scelto per raccontare storie, ma occhio che anche questa è una storia. E finché la Georgia giocherà sarà argomento principale. Magari più avanti parliamo anche dei tre punti esclamativi nel post del Napoli per replicare a Kvara.

  

Che dirà Montella a Erdogan?

C’è questa prassi strana delle telefonate di Erdogan, presidente della Turchia, a Vincenzo Montella, l’aeroplanino italiano che allena la Nazionale turca. Solo che nessuno parla la lingua dell’altro: Erdogan non parla italiano, Montella accenna qualcosa di turco ma non troppo. Ognuno parla a metà tra la propria lingua e l’inglese, non sempre si capiscono, ma i report sono piuttosto divertenti. Erdogan, tra l’altro, ha un’altissima considerazione del tecnico, che è centrale nel progetto: Montella, quando allenava l’Adana e un terremoto devastò la Turchia, avviò iniziative di solidarietà per raccogliere fondi e costruire case prefabbricate per chi non ne aveva più una. Lo ha fatto perché ha rivissuto il terrore di sé stesso bambino durante il terremoto in Irpinia, lo ha fatto perché è generoso fuori dal campo come lo era quando giocava. Montella è l’immagine pulita del calcio turco, che invece quest’anno ha avuto non pochi momenti d’ombra. Vogliamo cominciare dai tifosi del Trabzonspor che invadono il campo a marzo per aggredire i calciatori del Fenerbahce? O pensare al presidente dell'Ankaraguçu che a dicembre ha picchiato un arbitro mandandolo all'ospedale? O di quando il presidente dell’Istanbulspor, per protestare contro una decisione del Var ha ritirato la squadra dal campo? Meglio parlare di Nazionale, forse. Oggi c’è la Georgia.

 

I biglietti li comprano gli americani

Hanno detto agli americani che devono innamorarsi del calcio. E loro, ligi al richiamo, ci stanno provando. Vent’anni fa il calcio era lo sport preferito del due per cento degli americani. Ora, grazie alle nuove generazioni, è all’otto per cento. Perché ho fatto questa premessa? Perché ci sono diversi americani in giro per le strade della Germania e sugli spalti. Sono quelli che hanno acquistato più biglietti online, stando ai dati di Viagogo. Più anche dei tedeschi. Si tratta di vendita secondaria, che l’Uefa permette solo a parità di prezzo con il valore del biglietto acquistato e che però controlla poco. Infatti molti dei prezzi sono lievitati: per vedere oggi Portogallo-Repubblica Ceca si spende fino a 313 sterline, anche se il costo originale è 100. Ma agli americani hanno detto di innamorarsi del calcio e nessuno si fa i conti in tasca. Comprano. Beati loro.

 

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