Finalmente
Diritti lgbtq+, sessismo e razzismo: ora riconosco l'Europeo
Da "nella Nazionale italiana ci sono almeno due omosessuali” ai giocatori della Danimarca che rifiutano un aumento per poter ridistribuire le risorse anche alla squadra femminile. E poi, immancabile, l'inchiesta Uefa per cori razzisti dei tifosi serbi all’indirizzo del'inglese Mainoo, che però dice: “Non ho sentito niente”
Dalle nostre parti si tocca legno, dalle vostre ferro o si tastano i testicoli, ma la sostanza non cambia. Non so cosa stiate toccando in questi giorni quando sfogliate la Gazzetta dello Sport che già poche ore dopo il faticoso 2-1 all’Albania aveva fatto le tabelle su come l’Italia vincerà il girone: se si batte la Spagna è fatta. Grazie al cazzo, come direbbero al castello di Windsor, e se mia sorella Kate avesse l’alcol al posto del sangue sarebbe una birra (cosa che non escludo).
Leggevo ieri online un inquietante “Spagna, ti battiamo così”, e ho brindato per solidarietà al titolista avventato. A proposito di sfortuna, il giorno prima avevo brindato anche, ma per motivi diversi, a Lukaku. L’attaccante belga in Nazionale è ormai diventato un luogo comune vivente, incarnando alla perfezione la formula “gol sbagliato-gol subito”. Vedere il Grande Bluff del ranking Fifa perdere contro la Slovacchia di Calzona mi ha rappacificato con la realtà, peccato poche ore dopo mi sia andato di traverso il brandy guardando la sculata dei francesi contro l’oscena Austria. Unica cosa notevole di quella partita, i tre tifosi vestiti da arbitro inquadrati in tribuna, più orrendi degli uomini che sfilano in tanga davanti ai bambini nei pride di questi giorni (e che nessuno può criticare, anzi). Che vita triste devi avere per fare il cartello con cui chiedi la maglietta del direttore di gara a fine partita? A meno che tu non sia un suo parente, cosa che in effetti giustificherebbe la tristezza. E a proposito di tanga e tifosi di arbitri, ecco la notizia che tutti aspettavano. Ci è voluto un po’, ma come in ogni Mondiale o Europeo che si rispetti, lunedì è arrivata la solita dichiarazione del solito esponente del partito dei gay rivelare che “nella Nazionale italiana ci sono almeno due omosessuali” (“notizia” maliziosamente accompagnata dalla foto di un’esultanza-ammucchiata degli Azzurri). Adesso potete dormire sonni tranquilli, sapendo che la vostra squadra è davvero inclusiva. Certo non inclusiva come la Danimarca, i cui giocatori hanno accettato una riduzione della propria copertura assicurativa e rifiutato un aumento salariale per poter ridistribuire equamente le risorse anche alla squadra femminile. Finalmente un Europeo come si deve: si parla di diritti lgbtq+, di sessismo e naturalmente di razzismo: c’è un’indagine dell’Uefa per cori razzisti di quei gentlemen dei tifosi serbi all’indirizzo del nostro Mainoo. A cui dedico un brindisi e un applauso: interrogato nel merito ieri in conferenza stampa, ha detto “non ho sentito niente”, togliendo ai pigri giornalisti indignati in servizio permanente i titoli sul povero calciatore di colore che si sente discriminato in campo. Razzisti. Cheers.