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Europeo fisso

Italia-Spagna revolution

Maurizio Milani

La seconda partita  degli Azzurri a questo Europeo, cambierà tutto nel calcio. Forse

Viene definita storica. Non tanto per il risultato che si ripeterà nella finalissima di Berlino (doppietta di Dimarco), ma per un evento che stravolge l’assetto della Fifa e della Uefa. Le federazioni calcistiche di Italia e Spagna il 1° luglio si fonderanno. Questo per contrastare l’imminente campionato della Superlega ormai alle porte (si parla del 2025). Ultimo colpo di coda dei vecchi dinosauri del calcio per impedire che tale sport passi all’era moderna. Appunto la Superlega.  L’obiezione del profano è: “A livello di Nazionali cosa cambia?”. Amico, cambia tutto al 100 per cento. La nuova legge non consentirà nel modo più assoluto che i  calciatori vengano prestati alle varie federazioni nazionali.

L’esempio è l’Nba. Tranne a Barcellona 1992, quando i club prestarono il Magic Team agli Stati Uniti. Ma evento più unico che raro. Perché una società che ha investito 280 milioni più 50 di ingaggio per Barella dovrebbe prestarlo alla Nazionale Azzurra per giocare le qualificazioni, sia per gli Europei che per i Mondiali, contro il Guinea, che è diverso dalla Guinea Bissau? Infatti nel derby vince sempre il Guinea normale. Perché? Con il rischio di rompergli il legamento crociato e aver fuori il Pallone d’oro (2024), tal Niccolò Barella, per due anni. Ma non scherziamo. Questo è l’ultimo Europeo che vedremo con i migliori calciatori, dal prossimo andranno quelli della Nazionale militare, come alle Olimpiadi, o una Nazionale di giocatori della lega B o lega Pro. 

I migliori 500 giocatori professionisti nel mondo hanno già firmato per la League Pro, Superlega con sede a Nettuno (Roma). Che si dividono tali talenti sono 16 club: qui la lista:

Real Madrid 1, Barcellona 2, Siviglia 3, Inter 4, Juventus 5, Milan 6, Napoli 7, Paris Saint-Germain 8, Marsiglia 9, Lille 10, Manchester United. 11, Manchester City 12, Chelsea 13, Liverpool 14, Borussia Dortmund 15, Bayer Monaco 16, Olimpia Praga 17, Lugano 18, Ajax 19, Brugges 20.

Anche la classe arbitrale passerà tutta alla superlega, per cui i campionati nazionali verranno arbitrati da ex magazzinieri del Tottenham e del Crystal Palace, club che si sono offesi per non essere stati inseriti nei club mondial top. 

Ma veniamo alla partita di stasera. Prima della gara, Luciano Spalletti riceverà il premio: Il seminatore d’oro. Il più ambito premio per un ct. A differenza della prima partita, lo stadio sarà tutto tricolore (azzurro), l’unica nota che ci fa perdere nel glamour, ma neanche troppo. Premessa che sembra non pertinente: se fate caso tutti i presidenti degli Stati Uniti sono alti. Dukakis perse contro Clinton perché era 172 cm. 

Vengo al sodo. Ho visto Giorgia Meloni vicino al premier albanese Edi Rama, cm 202 – ok la Meloni è una donna, adesso perderemo ancora questa stupida gara. La gara purtroppo ci guarda a queste amenità. Non a caso c’è “altezza mezza bellezza” come proverbio. Avremo il re Filipe di Spagna (centimetri 206) con accanto speriamo questa volta il ministro Crosetto (centimetri 206). Era bello negli anni Ottanta vedere il presidente Craxi (192 centimetri) stringere la mano a Ronald Regan (184 centimetri). Ma non disperiamo. 

Il già citato pallone d’oro Niccolò Barella è 172 centimetri. Per non parlare di Messi che non arriva al metro, e infatti è 171 centimetri. Poi oltre all’altezza conta la bellezza dell’uomo, che alle ragazze piace brutto e che ragiona non bene ma benissimo per avere 35 anni.

Adesso perderemo ancora questa stupida gara. Ma la gente ci guarda a queste amenità, non a caso c’è “altezza mezza bellezza” come proverbio. Avremo il re Felipe di Spagna (206 centimetri) con accanto, speriamo, il ministro Crosetto (206 centimetri). 

Era bello negli anni Ottanta vedere il presidente Bettino Craxi che era alto, dispiace dirlo, centonovantadue centimetri.
 

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.