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a Barcellona

Un altro passo verso il mondiale. Anche nel Gp di Spagna vince Verstappen. Male le Ferrari

Fabio Tavelli

Sessantunesima vittoria in carriera per il pilota belga della Redbull, davanti a Norrin e Hamilton. La Mercedes torna finalmente competitiva. Solo quinto e sesto posto per le rosse di Leclerc e Sainz

Lo schema ormai è collaudato. Al venerdì tanti problemi di bilanciamento e set-up. Al sabato le cose migliorano ma non sempre la pole è possibile, anche se di poco. Poi però arriva la domenica e lì quel che fa Verstappen è legge. Nella pista dove nel 2016 era esploso in tutto il suo fragore a 18 anni e 228 giorni approfittando di un clamoroso crash in partenza tra Hamilton e Rosberg, l’olandese fa capire ancora una volta che il miglior manico è lui. E, badate bene, non solo per essere a bordo di una Red Bull. Anzi, in questo momento il combinato disposto pilota-auto è sbilanciato. Nel senso che è il pilota che rende l’auto vincente e non viceversa. Basti vedere la differenza finale tra Verstappen e Perez. Un minuto.

Sessantunesima vittoria in carriera, podio numero 106 eguagliando Alonso e Prost. Terzo vantaggio più elevato nella storia del Mondiale piloti dopo dieci Gran Premi (7 vinti su 10). Il +69 su Lando Norris, che ha scavalcato Leclerc, è un ulteriore step verso il quarto titolo piloti consecutivo. Perché dunque Verstappen ha vinto a Barcellona (terza vittoria consecutiva in Spagna) nonostante Norris fosse in pole e la McLaren sembrasse migliore? Per due motivi.

Il primo riguarda il pilota, il secondo la strategia. Ma forse ce n’è un altro e riguarda Lando Norris. L’inglesino era considerato il vero favorito in virtù di un progresso della sua auto che ormai la fa considerare nel paddock come il nuovo benchmark da raggiungere. Ma in partenza qualcosa ha funzionato diversamente dai desideri di Lando, che è andato a marcare (anche ruvidamente) Max ma non ha considerato che dietro loro George Russell avrebbe avuto un pertugio nel quale infilarsi. E così è stato. Di fatto Norris si è trovato terzo dopo le prime tre curve e questo fattore ha trascinato la squadra in un terreno diverso da quello che il muretto aveva disegnato. Al punto che Norris si è aperto via radio con il suo ingegnere chiedendogli se stessero lottando per il primo posto o solo per podio.

Perché? Semplice, al primo pit-stop il rientro di Lando (ed anche di Leclerc) è stato troppo tardivo e lo ha costretto ad una frettolosa rincorsa. Da lì in avanti il passo l’ha sempre dettato Verstappen e Norris, protagonista di un corpo a corpo d’altri tempi con Russell, ha solo potuto avvicinarsi al Campione del Mondo ma mai realmente pensare di attaccarlo. Il GP di Barcellona restituisce al Mondiale anche una Mercedes finalmente competitiva. Non ancora per vincere, questo no. Ma la somma delle prestazioni tra le qualifiche e la gara danno alla Stella d’argento un po’ di boost per la seconda parte della stagione. Quella che nei disegni di Toto Wolff dovrebbe convincere Verstappen a mollare la Red Bull per accasarsi in grigio.

Va oltretutto ricordato il ritorno a podio di Lewis Hamilton, visto vivace e reattivo come poche altre volte nel recente periodo. Il Re nero era sceso dal podio dopo Messico 2023 (era arrivato secondo) e non ci era mai più salito. Ora, nella settimana della mail anonima che accusava la Mercedes di boicottarlo per favorire Russell, ci è tornato in grande stile. Buona notizia per la Ferrari, suo prossimo approdo. La Scuderia si consola così dopo in weekend gramo. Dopo il successo di Leclerc a Montecarlo sono arrivati uno zero in Canada e un quinto e sesto posto a Barcellona. Su una pista considerata “sincera”, ovvero capace di esprimere i veri valori tra le scuderie, la Ferrari ha davanti tre squadre. Verstappen, Norris e le due Mercedes. Forse non è del tutto “sincero” questo verdetto ma è un fatto inequivocabile che gli aggiornamenti degli inglesi (McLaren e Mercedes) stanno funzionando meglio di quelli modenesi. E’ presto per emettere sentenze ma sarà il caso di fare meglio nei prossimi Gran Premi europei per non andare in vacanza ad agosto dietro la McLaren anche nella classifica costruttori.

 

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