Foto Epa, via Ansa

euro 2024

Croazia-Italia 1-1, giusto all'ultimo respiro

Giovanni Battistuzzi

Mattia Zaccagni segna al 98esimo il gol che permette agli Azzurri di passare agli ottavi dopo una lunga sofferenza

In fondo è stato come quella scena di Gioventù bruciata, quando James Dean sfidava un tizio a buttarsi il più tardi possibile giù dalla macchina prima del dirupo. L’Italia lo ha fatto all’ultimo minuto possibile. All’ultimo atto di una partita che si era trasformata in una lunga disperata agonia alla rincorsa del vorrei ma non crosso. Gol di Mattia Zaccagni al novantottesimo. Al modo dei Del Piero tedesco, anche se molto meno grazioso.

 

Non era scontato passare il turno. Non con questa squadra che era più fotogenica che graziosa, alla maniera di certi uomini e certe donne meravigliosi solo grazie ai fumi dell’alcol.

 

Tutto sembrava perduto. Tutto sembrava rovinato.

 

Dopo aver subito il gol dell’1-0, Gianluigi Donnarumma ha fatto un salto, ha urlato qualcosa, probabilmente qualche insulto, e ha mandato a quel paese tutti. C’era da capirlo. Aveva parato un rigore a Luka Modric, aveva appena salvato ciò che sembrava insalvabile e, nonostante questo, poco dopo si era ritrovato la palla dietro la linea di porta per assenza di difesa. E davanti, in maglia a scacchi bianca e rossa, c’era la Croazia meno affascinante da anni a questa parte.

 

La rabbia di Gianluigi Donnarumma si è trasformato in gioia dopo decine e decine di minuti di terrore e disgusto, di apprensione e sgomento di cadere nel baratro.

 

La memoria è una brutta bestia capace di rovinare qualsiasi cosa se ciò che si aveva in mente non c’azzecca nulla con ciò che appare alla vista. Eravamo abituati a vedere il bel disegno calcistico di Luka Modric e compagni, il loro gioco rognoso ed elegante. Ben diversa era la realtà di questo Europeo. Avevamo nei ricordi il bel calcio napoletano e scudettato di Luciano Spalletti e ci siamo trovati di fronte a una Nazionale con più confusione che idee, con più fastidi e incomprensioni che palloni toccati. Con la paura anche solo di provare a fare i ganassa vincenti.

 

Ha niente a che fare con la nostalgia tutto questo, ma con una partita a lungo poco affascinante, giocata da due squadre che provavano a scimmiottare ciò che è passato.

 

Brutta bestia la memoria, quella a lungo termine almeno, perché quella a breve termine s’è volutamente bruciata dopo la partita barbina contro la Spagna. Molti scacchi poca partita.

 

Rispetto alla partita contro la Spagna quantomeno l’Italia ha tirato di più. Rispetto alla partita contro la Spagna quantomeno Retegui ha tirato qualche volta in porta e i centrocampisti hanno provato a inserirsi e gli esterni hanno cercato di fare gli esterni. In fin dei conti è cambiato poco, almeno un gol nel risultato. Oggi si brinda a tisana depurante.

 

L’Italia chiude il Gruppo B di Euro 2024 con una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Passa agli ottavi e la speranza è che vada a finire tipo come è andata a finire a Usa 94, quando si iniziò così e gli Azzurri arrivarono in finale. Ma allora la Nazionale aveva la difesa più forte al mondo e Roberto Baggio.

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