La nazionale della Jugoslavia (Peter Robinson - PA Images via Getty Images) 

chi vuole l'azzurro

Ecco le Nazionali che ci copieranno la maglia. Inutile opporsi, i colori sono di tutti

Maurizio Milani

By bye, mini nazionali! È stata l’ultima partita della Croazia, la Fifa ha deciso: si torna alla vecchia Jugoslavia

La storia insegna: le autorità calcistiche capiscono prima gli eventi sociali imminenti. Croazia-Italia sarà l’ultima partita dove esistono micro-federazioni. Una direttiva molto potente e mai vista prima è stata emessa dalla Fifa. Nel caso della Croazia, deve ritornare sotto un’unica federazione calcistica insieme a: Slovenia, Bosnia, Serbia, Montenegro, Macedonia. In pratica la Nazionale tornerà a chiamarsi Jugoslavia. Per la cronaca, Italia-Croazia finirà 3-1. Italia e Spagna qualificate.

 

Per il colore della maglia della Jugoslavia si pensa a quello azzurro. Inutile che la Figc protesti. Non è esclusivo avere un colore. I colori sono di tutti, almeno quelli… Pantaloncini bianchi, calzettoni da definire con lo sponsor. Ma perché la FIFA ha deciso così? Risposta: per evitare di avere una nazionale: Basca, Catalogna, Fiamminga, della Corsica, e via dicendo. 

  
Questa bellissima disposizione vale anche per Scozia e Galles che devono fondersi e diventare una Nazionale sola: la Bretagnella. Maglia azzurra, voi direte: anche loro? Sì! I colori sono di tutti. Viene accolta dalla Fifa la richiesta dell’Italia di cambiare, e la maglia ufficiale diventa quella della Sampdoria. Per legge, la squadra ligure deve cambiare maglia e sceglie quella del Messico. Per adesso la Federazione messicana non ha comunicato nessuna lamentela. Potrebbe cambiare anche lei e mettere la maglia azzurra, ma non penso. Spalletti viene confermato ct fino al 2030. Poi gli subentrerà il primo ct donna della nazionale: tranne Simona Zeimetto, che oggi gioca in serie C nel campionato svizzero femminile. Molto preparata tatticamente. Nel 2030 avrà 40 anni, e con lei l’Italia vincerà il primo mondiale che si terrà a El Paso. 

  
Ma parliamo del contingente. La Croazia attaccherà per tutto il primo tempo, e va in vantaggio al 31’ con un tiro da fuori area di Modric deviato dall’arbitro, che ritiene valida la legge del biliardo: “Uomo fa sponda”. Nella ripresa tre gol dell’Italia tutti in 10 minuti. Barella, e altri giocatori di cui al momento mi sfuggono i nomi. Poi rigore sbagliato per la Croazia. Due parate bellissime di Donnarumma, già designato miglior giocatore del torneo, con premiazione alla fine di Italia-Croazia. Alcune squadre si lamentano: “Di solito tale onore viene dato dopo la finalissima”. Inutili le proteste, la Uefa ha deciso che questa volta si fa così. Un uomo anziano a metà del primo tempo farà invasione di campo. Tutti a casa diranno: “Ma quello è il meccanico dei pullman Atm di Milano di viale Argonne. In effetti è lui. Il sindaco di Milano davanti alla televisione lo chiama a casa sul telefono fisso. Risponde la moglie di 54 anni: “Scusi? Signora mi passa suo marito?”. “Non c’è, è a pesca in Norvegia”. “Ma quale pesca in Novergia, ha appena invaso il campo durante Italia-Croazia”. “Se è così, ha fatto bene!”. “Contenta lei!”. “Perché, non dovrei essere orgogliosa?”. “Perché è licenziato”.

  

Si intromette nella telefonia il segretario della Uil che intercettava: “Sindaco! La diffido! Non può licenziarlo”. “Ma dicevo così tanto per dire”. “Lascio mio marito! Mi sono innamorata”. “Veda lei! Buona sera”. “Sì signora, su questo veda lei. Buonanotte”. “Sì! Buonanotte ai suonatori!”.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.