IL PASTONE TEDESCO – GIORNO 15

I pc rubati alla Svizzera nel giorno del match contro l'Italia (abbiamo un alibi!)

Fulvio Paglialunga

Germania-Danimarca tra zanzare e calcio. Caos birra per gli inglesi. Gli stipendi milionari degli allenatori. Sedici squadre, due lati del tabellone: uno è terribile, ma anche se abbiamo la parte buona non è il momento dell’ottimismo

Il pastone, nel linguaggio giornalistico, è – dice la Treccani – un “servizio che riporta i fatti politici del giorno insieme con dichiarazioni e informazioni”. Per ogni giorno dell’Europeo di Germania, dall’esordio fino alla finale, qui ci saranno i fatti del giorno. Quelli seri e quelli no. Quelli del campo, quelli degli spalti, quello che c’è intorno. Questo, insomma, è il Pastone Tedesco.


  

Il punto. Pronti? Si parte. Sedici squadre, due lati del tabellone: uno terribile, che oggi vede impegnata la Germania contro la Danimarca. Per capirci, chi vince sfiderà ai quarti la vincente di Spagna-Georgia (un’idea ce l’avrei). Prima, però, alle 18, gioca l’Italia. Contro la Svizzera. Abbiamo la parte buona del tabellone, ma non è il momento dell’ottimismo.

 

Non siamo stati noi a rubare i pc della Svizzera

Confesso: quando ho letto che allo staff tecnico della Svizzera erano stati rubati tre computer ho pensato potesse essere la mossa vincente. Ecco, il calcio dei sogni: quello di sotterfugi, spionaggio, metodo rivoluzionari davvero. Ho pensato che in quel momento, in una stanza dell’albergo dell’Italia, ci fosse una riunione di hacker per scoprire le password, entrare, scoprire tutti i segreti della Svizzera, che finora ha fatto una buona impressione, che temiamo molto in questo ottavo di finale. Possiamo scoprirli, annullarli, prendere le contromisure, vincere. Invece Spalletti ha un alibi (stava cercando già la sua, di spia) e la Svizzera ci ha tenuto a precisare che in quei computer rubati dall’hotel di Dusseldorf non ci sono dati sensibili: lì alloggia una piccola pattuglia di allenatori che ha il compito di osservare gli altri, di studiare le tendenze tattiche dell’Europeo, mentre la Svizzera è di casa a Stoccarda e lì ci sono le informazioni tattiche preziose nei pc dello staff. Quindi niente, ci tocca giocarla sul campo.

 

Germania, preoccupano di più le zanzare o la Danimarca?

La sensazione è che la Germania non avrà molti problemi, in questa partita. È una squadra solida, lo ha già dimostrato. E la Danimarca è lì, perché in un Europeo agli ottavi ci arriva quasi di diritto. Ma non sembra poter infastidire i tedeschi. Non più, almeno, delle zanzare nella sede del ritiro. Ecco, questi giorni per la Germania sono stati difficili più che altro per una incredibile quantità di zanzare che ha “invaso” il quartier generale degli uomini di Nigelsmann. Molti “morsi”, molto fastidio, qualche inconveniente tipo non poter vedere le partite delle altre squadre all’aperto tutti insieme. A questo punto serviva una soluzione per rendere vivibile la zona in cui i tedeschi si allenano, passeggiano, riposano: è stato spruzzato un deterrente a base di cacao, che certo un po’ allontana le zanzare, ma produce un odore così sgradevole da costringere i giocatori a stare all’interno, a volte anche in stanza. Chiusi dall’odore cattivo di un prodotto che scaccia le zanzare, che altrimenti avrebbero costretto i calciatori della Germania a restare al chiuso. Sembra non esserci via di scampo, ma almeno alla partita di stasera arriveranno concentratissimi.

 

Gli inglesi e la birra, che caos

C’è un problema tra gli inglesi e la birra, ma non è quello che pensate. Prendete la prima partita: siccome la partita era valutata ad alto rischio, perché di fronte c’erano i serbi, si è deciso che allo stadio si sarebbe venduta birra a bassa gradazione (non più di 2,8%), che all’unanimità è stata bollata come qualcosa di schifoso (un giornalista del Sun l’ha sputata in diretta tv). Poi è arrivata la partita con la Danimarca: nessuna limitazione e addirittura un bus guidato da un tifoso danese che offriva birra gratis se un tifoso inglese sarebbe arrivato sotto braccio a uno danese, in nome della fratellanza tra tifoserie. Alla terza gara della prima fase, contro la Slovenia, gli inglesi si sono dovuti cimentare con le temperature di Colonia, la città che ospitava la partita: di poco superiori ai 30 gradi, ma con un alto tasso di umidità. In questi casi ci sono sempre i telegiornali che dicono di bere molta acqua, ma non quelli tedeschi: lì, invece, le autorità hanno invitato i tifosi britannici a bere birra analcolica. L’invito ha provocato più sorrisi che adesioni, ovviamente.

Per capire il rapporto dei tifosi inglesi con la birra, vanno lette le affermazioni di Eamon Fulcher, professore di scienze cognitive. In sintesi: cinque milioni di pinte di birra vengono rovesciate ogni volta che l’Inghilterra segna (in questo Europeo, poco). Il professore ha analizzato una serie di video di tifosi inglesi che guardano le partite, ovviamente tutti con un bicchiere in mano. Poi, quando c’è un gol, succede di tutto: il 20% delle persone versa almeno un po' della propria birra, il 15% la lancia in aria, il 5% ne perde un po’ perché colpito durante il caos. Fulcher ha condotto la ricerca per una catena di supermercati, partendo dal dato che il settore stima in 243 milioni di pinte servite durante gli Europei. Vi risparmio il calcolo cervellotico con cui arriva al numero finale: 4.628.571 di pinte versate per gol.

Domani, contro la Slovacchia, liberi tutti. Più o meno: inizialmente avevano nuovamente previsto il commercio di birre a bassa gradazione, poi l’Uefa ha fatto dietrofront, perché gli inglesi in fin dei conti non hanno macchiato la loro presenza in Germania. Restano le limitazioni al numero di birre acquistabili da una persona e il divieto di portarle al proprio posto in tribuna, che con la Slovenia non c’era. Forse anche per non versarle, come dice lo scienziato. Oppure per quello che vi racconto dopo.

 

Ma c’è il problema dei bicchieri

State vedendo volare bicchieri vuoti a questo Europeo? Ecco, si stanno interrogando un po’ tutti. Il punto è che in Germania si può bere sugli spalti e l’Uefa tende a seguire le regole locali in caso di grandi manifestazioni. Quindi tutti bevono e, se devono protestare, contestare, festeggiare, se si incazzano e sono felici lanciano poi i bicchieri vuoti sul campo. Abbiamo visto Demarco raccoglierne un bel po’ per battere un calcio d’angolo contro la Croazia, così come Griezmann contro l’Olanda. Ma ci sono stati diversi episodi, al punto che l’Uefa sta studiando una contromisura. Alcune nazionali sono già state sanzionate, alcuni momenti sono stati esilaranti, come quando il telecronista della Bbc, finito in una pioggia di birra dopo il gol di Modric all’Italia ha urlato in diretta: “Ci siamo completamente inzuppati”. Poi, però, è diventato anche un gesto di ribellione e l’Inghilterra, che sta deludendo la sua gente alla quale non basta certo il primo posto nel girone, ne è diventata bersaglio. In particolare Southgate, verso il quale dopo la partita con la Slovenia ne sono stati lanciati molti. Bicchieri e birra sono finiti contro i familiari dei calciatori inglesi, che erano nella loro area dedicata, quindi vicini alla squadra. Vittime inconsapevoli di un gioco che parte da un’altra considerazione: lo sponsor principale dell’Europeo è una azienda che produce birra, quasi tutte le squadre tedesche hanno tra gli sponsor un birrificio. Insomma, un po’ è casino, un po’ anche pubblicità. Alla salute.

 

Gli stipendi degli allenatori

Tutti, da sempre, parlano degli stipendi dei calciatori. Degli allenatori solo nel caso dei grandi nomi, quindi dei grossi ingaggi. Agli Europei si parla poco di soldi, tranne che per i premi. Sono visti come una cosa più romantica, le nazioni, i tifosi tutti uniti, la gente per strada a festeggiare. Ma parliamo di soldi, invece. Quanto guadagnano i commissari tecnici? Il più pagato è - direi ovviamente per chi lo paga, un po’ meno per come sta andando – Gareth Southgate, che incassa 4,9 milioni di sterline (quasi 5,8 milioni di euro) all’anno. Dopo di lui c’è il tedesco Julian Nagelsmann, con 4,7 milioni di euro, seguito da Roberto Martinez, del Portogallo, e Didier Deschamps, con 4 e 3,8 milioni di euro. In questa speciale classifica Luciano Spalletti, con 2,9 milioni di euro è sesto (come Koeman). Curioso come siano in basso i due tecnici che più stanno meritando la copertina: Luis de la Fuente, che con la sua Spagna sembra il favorito, guadagna 1,2 milioni, mentre Ralf Rangnick, artefice delle prestazioni sorprendenti dell’Austria, ne incassa 1,5 milioni. Il meno pagato, anche qui vien da dire ovviamente, è Willy Sagnol della Georgia, con un ingaggio annuo di 200mila euro. Tipico caso in cui non sono i soldi a fare la felicità.

 

 

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