Nel caos del Gp austriaco vince Russell, per grazia ricevuta
Una gara noiosa che si accende solo negli ultimi giri: errori fatali di Verstappen e Norris, l'inglese della Mercedes ne approfitta. Podio per Piastri e Sainz. Leclerc out al primo giro, Ferrari in difficoltà. Perez ancora deludente
Ha avuto ragione chi ha lottato contro la palpebra cadente che la post prandialità estiva e una gara che per una sessantina di giri non stava dicendo niente stavano generando. Ecco, chi è riuscito a non addormentarsi, e l’impresa merita comunque un encomio, ha avuto in premio un finale di gara che in una decina di giri ha condensato emozioni e colpi di scena. Ha vinto George Russell per grazia ricevuta a compensazione di quando in Bahrain nel 2020 aveva sostituito Hamilton (appiedato dal covid) e il box gli aveva tolto una vittoria sacrosanta e ormai certa con alcuni errori imperdonabili. La grazia ricevuta per l’inglese è stata la somma di sciocchezze che Verstappen e Norris, due che si sono sempre dichiari amici, hanno messo insieme fino all’apoteosi del 64esimo giro. Verstappen era davanti sin dal semaforo verde e sembrava avere la gara in totale controllo. Aveva però deciso di montare una gomma gialla usata invece di una bianca nuova (gomma, quella dura, che aveva deluso un po’ tutti). Gomma però montata con alcuni problemi durante il pit stop (cosa più unica che rara in casa Red Bull) che gli avevano fatto perdere secondi preziosi consentendo a Norris (che aveva invece una gomma gialla nuova) di rifarsi sotto minaccioso. L’inglesino della Mc Laren, avvisato dalla direzione di gara per aver terminato i bonus per aver attraversato i track limits, era super aggressivo nei confronti del campione del mondo. Con DRS aperto e con un chiaro vantaggio sulle gomme Norris cercava di passare ogni volta che vedeva uno spiraglio. Ma non riusciva mai a passare, lamentandosi via radio (non sempre a sproposito) che Max in frenata cambiasse traiettoria per svantaggiarlo. Era chiaro che Norris ci avrebbe provato ancora, anche perché c’erano ancora molti giri da completare. Durante un corpo a corpo più virulento di altri Norris però andava palesemente fuori dai confini della pista. A quel punto la penalità di 5 secondi era sicura. Cosa che avrebbe dovuto suggerire a Max una cosa molto semplice: ti lascio passare senza oppormi, tanto mi basterà non prendere 5 secondi di distacco e sarò io a vincere la gara. Ma questo sarebbe stato un pensiero di piloti d’altri tempi, come Prost e Lauda, due abituati in primis a massimizzare quel la gara poteva offrire. Max evidentemente vuole sempre e solo transitare per primo quando viene calata la bandiera a scacchi. E’ la “condanna” che i cannibali si autoimpongono. Ma in Austria Verstappen ha commesso un errore imperdonabile. Perché all’ennesimo attacco di Norris all’olandese si chiude la vena. E’ scontro. Norris ha la peggio, deve rientrare ai box con uno pneumatico fuori uso. Per lui la gara è finita, la penalità per i track limits la sconterà a Silverstone. Anche Max ha una foratura e rientra ai box per un pit stop che lo rimette in pista in quinta posizione. La direzione corsa lo penalizza con dieci secondi, punizione ininfluente visto che non gli toglie la posizione ma che certifica la sua colpa.
A quel punto con i due galletti spiumati è il saggio Russell a passare in testa e approfittare della fortunata situazione. Sul podio con l’inglese sale anche Piastri, autore di un paio di sorpassi sopraffini, insieme a Sainz. Il ferrarista ha portato a casa un solido terzo posto senza brillare ma anche senza sbavature. Leclerc è stato molto sfortunato, la sua gara è finita alla prima curva a causa di un contatto con Piastri. In generale la Ferrari non esce comunque benissimo dal week end austriaco. Al netto di incidenti o guai altrui la Scuderia è sotto Verstappen, le McLaren e le Mercedes. Due note conclusive riguardano Hamilton e Perez. Il sette volte campione del mondo dopo 11 gare paga 26 punti di distacco dal suo compagno di squadra. Non esattamente uno score incoraggiante per colui che rappresenterà nel 2025 la grande speranza per la Ferrari. Di Perez su queste colonne leggete spesso critiche feroci. Ecco, in Austria il messicano è riuscito anche a finire dietro la Haas di Hulkenberg e nonostante Verstappen abbia fatto un pit stop in più e un incidente non è riuscito nemmeno ad avvicinarlo. Tutto questo è ulteriormente imbarazzante.