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Euro 2024 passa per Krefeld, lì dove accadde un miracolo che è anche un dramma

Roberto Gotta

Era il marzo del 1986 e la Coppa delle Coppe mise di fronte il Bayer Uerdingen e la Dynamo Dresda. Successe qualcosa di clamoroso. Quasi quarant'anni dopo, Krefeld è diventato un punto di smistamento per le partite di questo Europeo

Tra sabato e domenica si sono giocati, nel distretto industriale e post-industriale della Ruhr che ha costituito il nerbo del rilancio tedesco dopo la Seconda guerra mondiale, tre ottavi di finale degli Europei, e a questi si aggiunge oggi Francia-Belgio, a Düsseldorf. Un costante movimento, perlopiù su rotaia perché così preferiscono gli organizzatori, di tifoserie: oltre alle due succitate e alla Germania, ci sono infatti Danimarca, Inghilterra, Slovacchia, Spagna, Georgia.

Le direttrici di traffico ferroviario sono pressoché obbligate e può capitare che qualcuno, proveniente dal nordovest, cambi treno o passi dalla cittadina di Krefeld senza però prestarle molta attenzione. Ed è un peccato, perché dal punto di vista calcistico Krefeld, 230.000 abitanti, custodisce un (finto) segreto, un monumento alla storia del calcio: a circa 4 chilometri dal centro, già nella zona chiamata Uerdingen, accanto allo zoo c’è uno stadio maestoso, con piloni della luce troneggianti, di cui però da tempo non si parla. È il Grotenburg, campo del KFC Uerdingen 05, ove KFC sta per Krefelder Football Club, cioé l’erede di quel Bayer Uerdingen che per alcuni anni, tanto tempo fa, fu protagonista del calcio tedesco.

Promosso in Bundesliga nel 1975,un saliscendi quasi biennale poi, nel 1995, un cambiamento decisivo: il nome non fu più Bayer 05 Uerdingen ma divenne appunto KFC Uerdingen 05, perché dopo 42 anni di matrimonio la Bayer, il colosso chimico, decise di ritirare l’appoggio economico, nato nel 1953 con la fusione, di fatto, tra l’allora FC Uerdingen 05 e la squadra aziendale. Da quel 1995 la Bayer ha continuato ad appoggiare il Bayer (appunto) Leverkusen e polisportive di città della Ruhr in cui ha una presenza importante, mentre il KFC ha avuto un crollo che l’ha portato anche in sesta serie e una lunghissima serie di crisi, prima del ritorno alla quarta nella stagione appena conclusa.

E la storia, allora? Eccola.

Nel 1985-86, Coppa delle Coppe, a cui il Bayer partecipò avendo vinto a sorpresa la Coppa di Germania l’anno prima contro il Bayern Monaco, e nei quarti di finale c’è un duello contro i cugini orientali della Dynamo Dresda. All’andata, in Germania Est, vince 2-0 la Dynamo, che al ritorno, il 19 marzo, è in vantaggio al Grotenburg addirittura 3-1 al 58’, totale dunque 5-1: considerando che a parità di reti passava il turno la squadra che ne segnava di più in trasferta, il Bayer avrebbe dovuto farne cinque… ma ne fece addirittura sette in 28 minuti, grazie anche all’ingresso nella Dynamo del portiere di riserva, chiudendo dunque 7-3 nei 90’ e 7-5 nella somma andata-ritorno. Una roba mai vista, votata nel 2007 come partita del secolo da addetti ai lavori e lettori della rivista 11 Freunde, e ovviamente vissuta in maniera diversa dalle due parti in causa: per il Bayer fu ‘Il miracolo di Grotenburg’, per la Dynamo ‘Il Dramma di Grotenburg’. Perse il posto il tecnico dei tedeschi orientali, Klaus Sammer (sì, il padre di Matthias), e il giorno dopo la partita fuggì (restò…) ad ovest Frank Lippmann, autore di due reti nel doppio confronto. La storia, senza dubbio: ed è un peccato che nel viavai di questi giorni di quello stadio non si accorga nessuno.  

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