il pastone tedesco
L'Inghilterra è un'Italia ma con Bellingham e Kane
Nessuno avrebbe gridato alla scandalo per l'eliminazione della Nazionale inglese contro la Slovacchia. Poi però il loro giocatore di maggior talento ha fatto la magia e il loro attacante ha segnato
Il punto. Stava per esserci una sorpresa, e forse la riemersione dell’Inghilterra una sorpresa lo è. Però inizialmente sembrava passasse la Slovacchia e non c’era niente di strano nel pensarlo. Vincono gli inglesi, vince anche la Spagna contro la Georgia, ma questa era facile da immaginare. Ci sono già due quarti di finale: Inghilterra-Svizzera e Spagna-Germania. Oggi ci sono Francia-Belgio e Portogallo-Slovenia: le due vincenti si sfideranno poi.
Il pastone, nel linguaggio giornalistico, è – dice la Treccani – un “servizio che riporta i fatti politici del giorno insieme con dichiarazioni e informazioni”. Per ogni giorno dell’Europeo di Germania, dall’esordio fino alla finale, qui ci saranno i fatti del giorno. Quelli seri e quelli no. Quelli del campo, quelli degli spalti, quello che c’è intorno. Questo, insomma, è il Pastone Tedesco.
L’Inghilterra sembrava l’Italia. Ma con Bellingham
C’era una squadra che stava giocando male, che aveva scontentato tutti, che doveva recuperare ma nemmeno riusciva a tirare in porta con l’avversario fermo a occupare gli spazi, senza altre pretese. Arrivava con un allenatore messo sotto i riflettori, perché sembrava non avere in pugno la squadra, aveva cambiato troppo spesso tattica, aveva forzato la posizione di alcuni calciatori e stava per essere giustamente eliminata. Ma ora basta parlare dell’Italia, parliamo dell’Inghilterra. Che ha differenza dei nostri ha così tanto talento che Bellingham, praticamente all’ultimo respiro, può pensare di fare una rovesciata nel traffico, pareggiare nel momento di massima tensione, portare la partita ai supplementari e poi, siccome questa gente partite internazionali ne ha giocate un bel po’, invece di prendere un gol appena inizia il tempo, lo segna con Kane. Ecco, Kane e Bellingham, che dicevano non potevano coesistere, portano l’Inghilterra ai quarti e forse in un’altra storia. Però riguardate il gol di Bellingham: ci sono talento, potenza, sfrontatezza, tecnica, atletismo tutte in un movimento. Noi non le avevamo nemmeno separate.
Spagna, gli adulti nella stanza
Che doveva fare la Georgia, più di arrivare a un sedicesimo di finale e andare anche in vantaggio con la Spagna? Era una partita senza equilibrio dall’inizio, ha regalato qualche minuto per raccontarci una storia, ma poi sono entrati gli adulti nella stanza e hanno spiegato come si fa. Segna chi vuole, non sai da che parte fermarli, giocano in scioltezza. È probabile che siano i più grandi favoriti e se lo sono guadagnati vincendo finora tutte le partite e anche bene. Perché all’inizio c’era quel tono un po’ snob che “sai, non è più quella Spagna lì. Poi De la Fuente, ma dai”. Invece il calcio è una cosa un po’ più semplice: hai un progetto, fai crescere i giocatori, crei una squadra con un allenatore che conosca il ruolo da commissario tecnico e vinci.
Il Belgio e le scuse, prima di cominciare
Diciamo che se proprio doveva scegliere un modo per avvicinarsi alla partita con la Francia, il Belgio non ha scelto il migliore. È quasi sempre la solita storia: ai calciatori, quando ci sono manifestazioni importanti, bisogna togliere i social. Altrimenti capita che Onana si mette a fare un video con un comico che si chiama Pablo Andres. La “geniale” idea è parodiare la canzone che la Francia ha cantato dopo la vittoria nel Mondiale del 2018, cambiandone il testo. Che di fatto diventa una domanda: “Chi farà un’entrata sulla tibia di Mbappé?” e Onana risponde: “Onana! Amadou Onana”. Il Belgio si è accorto tardi dell’ineleganza (voglio essere buono) del video, peraltro pubblicato sui social della Nazionale, e si è scusato tramite un suo portavoce: “Il video doveva essere divertente, ma da allora è stato messo offline. Vorremmo scusarci con chiunque potremmo aver offeso con questo. Per noi la questione è conclusa”. Con una postilla: che ogni intervento di Onana su Mbappé sarà visto male. E che Mbappé è sempre meglio non farlo incazzare.
La Slovenia punta sui kebab e su una moneta
Provate a fare questo esperimento: non guardate la partita. Per sapere il risultato, però, controllate il telefono di Lukas Podolski o le tasche di Erik Janza. Prima domanda che mi starete facendo: che c’entra Podolski, tedesco di nazionalità, polacco di nascita, con la Slovenia? Ecco, l’ex attaccante anche dell’Inter (per poco) ha una catena di kebab, con più di trenta locali in Germania. E martedì, dopo il pareggio con l’Inghilterra che è valso il passaggio del turno, Janka ha preso il telefono e chiamato proprio Podolski, che gioca con lui nel Górnik Zabrze (massima serie del campionato polacco) chiedendogli: “Puoi farci portare trenta kebab, così festeggiamo?”. Sono stati consegnati, gli sloveni hanno mangiato mentre proprio Janka continuava a controllare se in tasca ci fosse una moneta dalla quale non si separa mai: l’ha regalata, come celebrativa, a ogni calciatore la federazione quando la Slovenia ha ottenuto la storia qualificazione all’Europeo, ventiquattro anni dopo l’ultima volta. Gli altri calciatori l’hanno messa da qualche parte e ora non si ricordano dove, lui non l’ha mai mollata: dice gli porti fortuna e infatti la sua Nazionale non ha mai perso nella fase a gironi. A distanza, il padre di Janka porta sempre con sé una moneta da due euro che ha trovato in modo casuale: pure lui dice che porti fortuna. Ecco, gli avversari di Cristiano Ronaldo (gioca il Portogallo e non l’avevo ancora citato) sono trenta kebab e una moneta. Mica male.
La mascotte che segue l’Europeo in autostop
Côme Moudenner era un agente di calciatori. A un certo punto ha pensato che certe commissioni dei suoi colleghi fossero esagerate e, quasi per una questione morale, ha lasciato il lavoro. Ma il calcio, lo sport in genere, rimane sempre la sua grande passione e, quindi, si è inventato un altro lavoro: ora fa la mascotte della Francia, Mascoq. Si vedere da galletto, con maglia azzurra, e va in giro per le manifestazioni principali. Lo ha fatto anche durante il Tour de France, spostandosi da una città all’altra con l’autostop; chiunque si trovasse in un luogo del Tour poteva vedere Mascoq da qualche parte, in continuo movimento senza spendere un euro. Andato bene il giro nel mondo del ciclismo si è chiesto perché non ripeterlo all’Europeo. Doveva partire da Vannes, in Bretagna, e raggiungere tanto per iniziare Dusseldorf per l’esordio della Francia: undici giorni di viaggio con varie tappe in base a chi poteva dargli un passaggio (inclusi poliziotti francesi e tedeschi). Lo ha chiamato il “Tour della Fraternità” e sul suo account Instragram mostra tutti gli spostamenti e fa vedere tutte le sue postazioni sugli spalti. Obiezione: fa caldo, vestirsi da gallo non sembra proprio una buona idea. Ma Moudenner dice che la chiave è la pazienza, che il bel clima emotivo aiuta a resistere alle temperature alte. Oggi sarà ancora a seguire la Francia, ma nel frattempo, tra una partita e l’altra, è tornato in patria, a Strasburgo, Metz, Saint-Dizier, Verdun e Reims, per seguire la fiamma olimpica, perché ora si avvicinano anche le Olimpiadi. Il calcio gratuito come risposta al calcio con troppi soldi che ha visto da agente. E se pensate che sia solo uno un po’ matto, sappiate che state parlando con il presidente dell’associazione delle mascotte del calcio. Portate rispetto.