Euro 2024
Oggi tocca ai francesi: facciamoli uscire, così possono correre a casa a festeggiare
È il momento giusto che mandare a casa la nazionale d'oltralpe. Meritano di uscire: così possono correre a casa e godersi la vittoria di Melénchon in piazza. Le bandiere palestinesi possono chiederle ai turchi, giustamente a casa anche loro
La Gazzetta dello Sport spinge per Morata al Milan, ma non si capisce come uno che dice di essere “diventato un meme” da quando ha lasciato il Real Madrid possa sperare in un rilancio serio con i rossoneri di Fonseca. Il fatto è che Zirkzee dovrebbe andare al Manchester United, con i Red Devils che insistono nella politica del buttare un sacco di soldi su gente che ha fatto bene una stagione in un campionato penoso come la Serie A (ricordate Hojlund?), e i milanisti sono senza centravanti. Perché parlo di calciomercato? Per farvi sentire a vostro agio, of course: avendo voi abbandonato l’Europeo ormai settimane fa, fingete di interessarvi dei trasferimenti estivi ma in realtà dentro di voi piangete lacrime amare. Tra l’altro Morata e Zirkzee sono entrambi ancora in Germania.
Il primo stasera giocherà contro la Francia di Mbappé, ormai avviato alla carriera di editorialista politico dato che finora ha segnato gli stessi gol che ho fatto io all’Europeo, mentre l’olandese fa parte della Nazionale che domani sera certamente purgherà noi inglesi in semifinale. Sarà che invecchio e divento sentimentale, ma devo ammettere che per una volta qualcosa di buono è venuto anche dalla Copa America. E non parlo del rigore da pagliaccio fallito da Messi, che pure mi ha fatto godere come quando mi sbafo la mia bionda al pub, ma delle parole di Marcelo Bielsa che tanto sono piaciute ai nostalgici del calcio mate e asado. Lo so, merito una pisellata di Calafiori sulle ginocchia per dare ragione all’idolo degli orfani di Soriano e dei giornalisti sportivi che vogliono darsi un tono intellettuale dato che si sentono in difetto perché scrivono su Tuttosport e non sulle pagine culturali di Repubblica. El Loco ha detto quello che in modo meno poetico ripetiamo in questa rubrica da tempo: il calcio globale fa sempre più cagare, è seguito da sempre più persone ma è sempre più slegato dalle sue radici popolari, vive di highlights ma a forza di vivere di highlights verrà fagocitato da se stesso perché ci saranno sempre meno calciatori forti e quindi – paradosso sublime – sempre meno highlights. Il problema del discorso di Bielsa è che è troppo idealista, e ha il solito difetto di chi attacca il business nel calcio dall’alto di stipendi con molti zeri.
Comunque, mentre aspetto l’implosione del sistema calcio – che no, non verrà salvato né dalla Champions League monstre che ci aspetta né dai sauditi né dagli stadi con i seggiolini scaldaculo – non mi capacito di come sia possibile che l’Inghilterra sia a una partita dalla finale degli Europei. Con l’Olanda sarà dura, e non mi auguro i rigori: stanno e stiamo esaltando Pickford oltremodo, la rovinosa caduta di Diogo Costa insegna che nel calcio di certo non c’è nemmeno la morte, e in caso di tiri dal dischetto finali sono certo che non ne azzeccherebbe nessuno. Oggi però scendono in campo i francesi, che meritano di uscire: così possono correre a casa e festeggiare insieme ai fan di Melénchon in piazza. Le bandiere palestinesi possono chiederle ai turchi, giustamente a casa anche loro.