addio alla piscina
Giorgio Minisini si ritira dal nuoto artistico: “Il mio sogno era diventato un'ossessione”
Ha vinto dieci medaglie mondiali e 15 europee ed è stato uno dei pionieri dell’apertura del Cio agli uomini, ma non andrà a Parigi. Lascia a 28 anni. Da giovedì a domenica la gara d’addio ai Campionati italiani assoluti: “La mia ultima colonna sonora, anche se non pensavo che l’avrei usata così presto”.
Lascia un’eredità Giorgio Minisini, che ha annunciato oggi il ritiro dal nuoto artistico. Non è andato in piscina per 22 anni, spesso dodici ore al giorno, ogni giorno, solo per sé stesso, ma anche e soprattutto per gli altri, per gli uomini come lui del nuoto artistco. A Parigi 2024 però nessun uomo è stato convocato per la gara a squadre che il Cio, un anno e mezzo fa, ha aperto anche ai maschi; neanche lo statunitense Bill May. Dovrebbe accadere più avanti. La carriera di un singolo atleta finisce, lo sport resta. Quello che conta è il futuro. Ciò che è importante è aver “aperto le porte”.
“Giovedì inizieranno i Campionati italiani assoluti. E saranno la mia ultima competizione da atleta. Porterò un nuovo esercizio, su una musica che mi ero ripromesso sarebbe stata la mia ultima colonna sonora, anche se non pensavo l’avrei usata così presto”, ha spiegato in una conferenza stampa organizzata questa mattina a Roma. “Io non sono stato bene in questi ultimi anni. Non è una novità. E la ragione del mio malessere sta quasi tutta in questo sport. Mi sono fatto tanto male per il nuoto artistico e adesso semplicemente non sono più disposto a farlo. Sento di voler diventare la persona giusta per aiutare chi vuole inseguire il proprio sogno senza che si trasformi in un’ossessione”. Minisini si ritira a 28 anni dopo dieci medaglie mondiali e 15 europee. Nel 2017, a Budapest, nel duo misto insieme a Manila Flamini, ha conquistato il primo titolo mondiale nella storia del nuoto artistico italiano.
“La grandezza della notizia dell’ammissione degli uomini alle Olimpiadi non è tanto se le farò o non le farò io, ma è poterci sperare. Per me e per molti altri ragazzi”, diceva proprio a questo giornale nel febbraio del 2023. Come Leonardo Da Vinci che non ha mai visto un aeroplano volare, Giorgio Minisini è un pioniere che non potrà mai godere a pieno del risultato dei propri sforzi. Ad aprile, anche nel momento della mancata convocazione per Parigi, Minisini pronunciò parole d’ottimismo, di futuro: “Continuerò a lavorare per migliorare e resto a disposizione della Nazionale. Il prossimo obiettivo è confermarmi ai Campionati europei, vincere e alimentare i sogni miei e degli altri nuotatori artistici”. Oggi ha aggiunto: “Prendo questa scelta proprio perché credo ancora a quelle parole, altrimenti avrei tentato il tutto per tutto per andare a Los Angeles ma forse non sarei stato felice. Mi riempie d’orgoglio pensare che un ragazzino a sei anni può sognare di andare alle Olimpiadi, perché una piccola parte in questo percorso l’ho avuta anch’io. Sarà difficile, ma nel momento in cui qualcosa ha un significato vale sempre la pena provarci. È il significato che dà senso alle difficoltà, agli insulti e alle prese in giro. Sarò felicissimo quando vedrò il primo uomo italiano che parteciperà alle Olimpiadi, e se a Los Angeles 2028 dovessero introdurre il duo misto o il solo… tiferò per chi ci andrà”.
Da giovedì 18 a domenica 21 luglio, ai Campionati italiani assoluti di Roma, Minisini gareggerà dunque per l’ultima volta. È iscritto nel solo maschile insieme ad altri dieci ragazzi, tutti più giovani di lui, tutti – ci si può scommettere – ispirati da lui. Magari a Los Angeles ci sarà uno di loro: ogni cosa è possibile ora, e il merito è anche di Giorgio Minisini.