Foto LaPresse

Il Foglio sportivo

Il nuovo stadio dell'Empoli è un esempio da seguire

Michele Tossani

L'impianto sarà ristrutturato in cinque tappe e sarà pronto nel 2027. Il ministro Abodi: "La società ha fatto tesoro delle sconfitte"

Chi lo ha detto che per fare stadi nuovi in Italia si debbano aspettare i grandi eventi? Il 2032, hanno dell’Europeo che il Bel paese ospiterà congiuntamente alla Turchia, è ancora di là da venire. Eppure a Empoli, in provincia, si sono mossi d’anticipo. Alla presenza di Fabrizio Corsi, del vice presidente e amministratore delegato Rebecca Corsi e del direttore organizzativo Lupi, l’Empoli ha infatti presentato il progetto di ristrutturazione dello stadio Castellani.
Il nuovo stadio, che dovrebbe essere pronto per l’estate del 2027, avrà una capienza complessiva di 18.600 posti, 2.500 in più di quella attuale. I lavori non imporranno alla squadra un trasloco, seppur momentaneo. L’Empoli infatti potrà continuare a giocare al Castellani anche durante il periodo in cui sono previsti i lavori.
La ristrutturazione avverrà seguendo cinque passaggi. Inizialmente si lavorerà in curva Sud, dove si costruirà una tribuna contenente 4.000 spettatori, con all’interno un superstore dedicato alla tifoseria di casa.  
Successivamente si procederà con l’altra curva, la Nord, che verrà sostituita da un’altra tribuna da 3.800 posti per le tifoserie ospiti.

Il terzo passaggio prevede lo slittamento di quindici metri del terreno di gioco verso la Maratona, al fine di eliminare la distanza che separa quel lato dello stadio dal campo. In questo modo si avrà una migliore visibilità complessiva. Il quarto step consisterà nella costruzione di una nuova tribuna centrale da 4.300 posti coperti. Lì verranno installati anche 16 Sky box e un parcheggio interno da quarantacinque posti. La nuova tribuna avrà anche cento postazioni per la stampa.
Infine, l’ultimo passaggio è quello che prevede la costruzione di un parco verde intorno alla struttura. Il tutto per un costo previsto di quarantacinque milioni di euro.
Un progetto del quale il presidente Corsi si è detto particolarmente orgoglioso, ricordando anche tempi in cui, da bambino, veniva a passare dei periodi presso una famiglia che abitava nella zona antistante la struttura. “Io questo stadio l’ho visto costruire” ha ricordato il presidente dell’Empoli. “Da lì poi è iniziata una storia della quale io faccio parte da 40 anni, 33 da presidente”.
Successivamente ha preso la parola De Siervo, presidente Lega Serie A, che si è detto orgoglioso di partecipare ad una presentazione come quella del nuovo Castellani. De Siervo ha voluto sottolineare come il futuro delle società risieda negli stadi: “senza lo stadio non si può pensare a un grande club”. Accanto allo stadio ‘fisico’, De Siervo ha ricordato l’importanza dello stadio virtuale, cioè quello formato dai milioni di telespettatori che ogni weekend guardano le partite del campionato. In questo senso, un progetto come quello del nuovo Castellani contribuisce a creare uno spettacolo visivo di qualità anche per chi vede le gare dalla tivù.

Ha parlato anche il ministro dello Sport Andrea Abodi il quale, oltre a esaltare il modello Empoli, soprattutto a livello giovanile, ha ricordato gli alti e i bassi che hanno accompagnato questo viaggio. “Qui a Empoli si è fatto tesoro della sconfitta, un tema non secondario. Tanto più di questi tempi. Non c’è cosa peggiore che perdere e non fare un minimo di analisi sulle ragioni della sconfitta. L’Empoli lo ha sempre fatto e ha sempre cercato di rimediare agli errori”. Come dice il presidente Corsi “con poco si fa tanto”. E l’Empoli guarda al futuro.

Di più su questi argomenti: