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Il Foglio sportivo - That win the best

Per salvare l'Inghilterra preferisco Allegri a Guardiola

Jack O'Malley

La conversione di Kylian Mbappé che ci aveva sempre raccontato di essere stato milanista da piccolo. E intanto Gareth Southgate si è dimesso

No, non mi sono ancora ripreso, e forse non mi riprenderò mai dalla finale persa contro i pezzenti spagnoli. Gareth Southgate intanto si è dimesso – e ha fatto bene, più di così è ovvio che non poteva fare – e l’Inghilterra è alla ricerca dell’allenatore che finalmente possa farle vincere qualcosa. Ho letto con orrore che qualcuno ha fatto il nome di Pep Guardiola: se vogliono il mio suicidio per annegamento in un barile di birra lo dicano chiaramente. Piuttosto mi prendo Massimiliano Allegri e perdo altre finali. Sono un conservatore, un cambiamento per volta, please: già ho dovuto brindare agli argentini qualche giorno fa. Non per la loro ridicola vittoria in Copa America, naturalmente, ma perché alcuni dei loro giocatori sono finiti nell’ennesima polemica politicamente corretta per un coro contro la Francia (le simpatie reciproche sono nate al Mondiale in Qatar) intonato sul pullman dopo il successo contro la Colombia e finito online per la solita demenziale fissazione di tutti di postare qualunque cazzata sui social. Il coro fa così: “Giocano per la Francia, ma i loro genitori sono dell’Angola. La loro madre è del Camerun, mentre il loro padre è della Nigeria. Ma il loro passaporto dice francese”.

Subito si è elevato un altro coro, ben peggiore: “inaccettabili dichiarazioni razziste!”, “discriminazione!”, e via così. La Fifa ha avviato un’indagine (quella non si nega mai a nessuno), e il Chelsea ha fatto partire una procedura disciplinare interna nei confronti di Enzo Fernandez, aggiungendo la solita stronzata sulla “occasione per educare” che questo increscioso episodio dà. I giocatori francesi di origine africana (ops) del Chelsea hanno fatto partire il pappappero social smettendo di seguire Fernandez su Instagram. In attesa di vedere il giocatore argentino appeso a testa in giù come un geco alzo il mio boccale al presidente Milei che ha chiesto la cacciata del sottosegretario allo Sport che si è scusato con la Francia e all’ipocrisia di chi non fa che sottolineare la bellezza delle origini multiculturali dei giocatori di una Nazionale ma poi si indigna se un coro da stadio le sottolinea. 
Meglio darsi alla preistoria, adesso che la moda della dieta paleolitica sta prendendo piede tra i calciatori. L’ultimo è Deulofeu, che in un’intervista a Cronache di spogliatoio ha spiegato di alimentarsi “come nella preistoria”, e cioè – tra le altre cose – mangiando “quando ho fame” e consumando “carne e pesce di qualità”.  Ma certo, ve lo ricordate il macellaio di Neanderthal che teneva da parte i sottofiletti più pregiati per la spesa della donna sapiens? È una battuta sessista? Non ci stupiremo mica per le contraddizioni, no? Mbappé ha passato anni a dirci che da piccolo tifava Milan, e adesso che è stato finalmente presentato dal Real Madrid, dopo anni di rottura di palle, ha giurato che da piccolo tifava per i Blancos. Chissà cosa ne pensano i calciatori argentini.