Foto Ap, via LaPresse

nel diamante

Lo stranissimo baseballmercato della Mlb

Roberto Gotta

A fine mese si chiude il mercato del campionato di baseball americano e dato che in questo sport si gioca in pratica ogni giorno una cessione può avvenire nei momenti e nelle circostanze più bizzarre. C’è di conseguenza un’aneddotica ricca, dalla quale c’è solo da scegliere

Non partire per il ritiro perché è imminente una cessione, come accaduto lunedì a Riccardo Calafiori? Un disagio, ma da nulla rispetto a quanto accade in questi giorni nella Mlb, il campionato di baseball americano. A fine mese si chiude il mercato e dato che nel baseball si gioca in pratica ogni giorno una cessione può avvenire nei momenti e nelle circostanze più bizzarre. C’è di conseguenza un’aneddotica ricca, dalla quale c’è solo da scegliere.

Lo scorso anno, ad esempio, Alex Jackson, ruolo catcher, fu ceduto dai Milwaukee Brewers ai Tampa Bay Rays: in quel momento Jackson era nella squadra ‘B’ di Milwaukee, Nashville, che sfidava in casa in sei partite Durham, squadra ‘B’ dei Rays, per cui tra la prima e la seconda gara non fece altro che cambiare spogliatoio, ripartendo poi quattro giorni dopo con il suo nuovo team. Mentre nel 1922 Chicago Cubs e St.Louis Cardinals si scambiarono Max Flack e Cliff Heathcote dopo la prima delle due sfide in programma quel giorno, per cui nella partita della sera i due giocatori scesero in campo a maglie invertite, di fronte a tifosi che non capivano cosa fosse successo.

Amed Rosario, dei Cleveland Guardians, lo scorso anno apprese di essere stato ceduto mentre stava salendo sul volo della squadra per Chicago, per cui si fece tirare fuori dalla stiva il borsone, salutò i compagni di squadra e prese il primo volo per Los Angeles, dove avrebbe oltretutto cambiato ruolo.

Surreale poi quanto accaduto il 29 luglio di nove anni fa. Nella settima ripresa di una partita Wilmer Flores, 23enne dei New York Mets, andò al suo turno di battuta e fu accolto da un’improvvisa, inspiegabile ovazione del pubblico. Chiese allora aiuto a un inserviente, che tornò negli spogliatoi, controllò il cellulare e apprese che il giocatore era appena stato ceduto: la notizia, diffusa in anteprima da un cronista del New York Post, era arrivata a tutti, tifosi compresi, tranne che a squadra e staff tecnico. Flores rimase sconvolto e nel turno difensivo seguente prese il suo posto in campo con copiose lacrime agli occhi. Fu poi sostituito all’ultimo inning, perché di fatto era ormai giocatore di un’altra squadra, e andò negli spogliatoi dove incontrò un alto dirigente che gli disse che la cessione… era appena stata annullata. E come mai? Per presunto problema fisico del giocatore che doveva arrivare in cambio, il quale nel frattempo, in aereo, si era già fatto selfie di ricordo con quelli che riteneva ormai ex compagni di squadra, o meno probabilmente per la reazione del pubblico. Ma quei momenti e quelle lacrime restano nella storia, e sono forse irripetibili.

Può anche accadere di essere ceduti in cambio di se stessi: se una squadra vuole a tutti i costi un giocatore per rafforzare un reparto ma la controparte non è interessata subito a nessun atleta in particolare la cessione avviene in cambio di un ‘PTBNL’, player to be named later cioé un giocatore da scegliere in un secondo tempo, anche a distanza di mesi. E quattro volte nella storia il PTBNL fu… lo stesso che originariamente aveva fatto il percorso inverso.

Di più su questi argomenti: