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Gli scacchi presi con filosofia

Parigi 2024: un'Olimpiade ancora senza scacchi

Massimo Adinolfi

Quarantaquattro squadre, poco più di 3.000 atleti: a confronto con le Olimpiadi di quest’anno – più di 10.000 atleti, più di duecento delegazioni – quelle che si svolsero a Parigi giusto cent’anni fa sembrano una sagra di provincia. Da allora il movimento sportivo (e il numero di spettatori, e il giro d’affari) è cresciuto enormemente, e sono cresciute anche le discipline sportive. Insieme a centometristi e pallavolisti, schermidori e ciclisti, oggi partecipano anche gli atleti del badminton o, che so, del taekwondoo. Si sono aggiunti pure quattro sport addizionali: breaking, surf, skateboard e arrampicata sportiva. Chapeau. Gli scacchi, però, non ci sono. Non c’erano neppure cent’anni fa, per la verità, quando a Parigi, in occasione dei Giochi, nacque la Federazione Internazionale di Scacchi, la FIDE, che il 20 luglio scorso ha compiuto cent’anni. 

Cent’anni fa, in vasca c’era un certo Johnny Weismuller (il Tarzan di Hollywood: tre ori a Parigi) e in pista il mitico fondista finlandese Paavo Nurmi (l’uomo cronometro: quattro ori a Parigi). All’Hotel Majestic si teneva invece, in contemporanea, il primo torneo “olimpico” di scacchi per rappresentative nazionali e a brillare, in quei giorni, fu la stella del lettone Hermanis Mattison (sotto una sua miniatura). Ci fu la premiazione, poi il solenne giuramento. Gens una sumus fu il motto scelto, e da allora campeggia nell’emblema della FIDE. Vuol dire: siamo un’unica famiglia, parliamo un unico linguaggio. Ed è vero: i giocatori si intendono alla scacchiera, non importa di quale Paese siano. Però non è vero che si possa parlare un unico linguaggio. Se gli scacchi sono una sorta di esperanto è perché non sono una lingua: la lingua perfetta non esiste, e i linguaggi sono necessariamente molteplici, diversi, e a volte conflittuali. Non fu per questo che dove si giocò a scacchi, all’Hotel Majestic, il governo francese sistemò in seguito gli uffici del ministero della guerra, ma il fatto mi pare significativo ugualmente. 

Ora dovrebbe esserci, invece, la pausa olimpica. Per parte sua, la FIDE ha pensato bene di festeggiare il compleanno con il “FIDE100 Guinness World records attempt”, il record di partite ufficiali di scacchi giocate nello stesso giorno, il 20 luglio, in tutto il mondo, mentre per le Olimpiadi bisognerà aspettare ancora. A settembre, a Budapest, con i saluti di Viktor Orbán.

 

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La partita: MATTISON-MILLERS, 1926
La sequenza è questa: 1 e4 c5 2 g3 Nc6 3 Bg2 Nf6 4 Nc3 e6 5 f4 d5 6 e5 d4 7 exf6 dxc3 8 fxg7 cxd2+ 9 Qxd2 Bxg7 10 Bxc6+ bxc6 11 Qxd8+ Kxd8 12 c3 Rb8 13 Be3 Rxb2??

(14 O–O–O+! e il N abbandona)

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