(foto EPA)

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I primi tre bronzi dell'Italia a Parigi (sotto lo sguardo di Mattarella)

Umberto Zapelloni

Il rammarico di Filippo Ganna: "Avrei preferito un'altra medaglia". E poi Samele nella scherma e la staffetta 4 x 100 stile libero nel nuoto. Per eguagliare Roma ce ne vuole, ma intanto cominciamo a fare numero

Tre medaglie, così per iniziare. Manca ancora l’oro, ma intanto cominciamo a fare numero. Ne mancano ancora 37 per eguagliare Roma. Ma la strada è appena cominciata e la medaglia più pregiata, quella di Filippo Ganna, nella crono su strada, è arrivata in fondo ad una corsa a perdifiato sotto la pioggia, con tanto di brivido per una sbandata che neppure Leclerc avrebbe tenuto la bici in strada. Pippo che è oro a squadre con il quartetto, è stato battuto solo da Remco Evenepoel che proprio uno scarso non è. “Qualcuno da lassù ha guardato giù. Ma nessuno viene alle Olimpiadi per arrivare secondo. Il secondo è il primo dei perdenti, si dice così no? Avrei preferito di un altro colore, ma mi accontento dai. Avevo altri sogni in testa, ma dai alla fine sono felice. Rode perché non è un oro. Chiunque vorrebbe sentire l’inno di Mameli. Ma mi stimola a tornare a casa e ad alzare l’asticella”. Bella la faccia di Pippo mentre si guarda nel maxi schermo di Casa Italia, nella prima cerimonia dei Giochi parigini e dice: “Sono felice, ma non sono felice”. Non sa ancora come ha fatto a restare in piedi quando ha preso quella sbandata quando con la ruota ha  toccato la transenna: “Non sono mai stato un drago con la pioggia, ma con i se e i ma non si arriva da nessuna parte, inutile pensare come sarebbe andata sull’asciutto. Ho spinto, ma non è bastato…”, è bastato per infilarsi in mezzo ai due belgi, con Wout van Aert terzo. Già oggi vola in Italia ad allenarsi con il quartetto, Tornerà per l’oro, per difendere il titolo di Tokyo.

 

Top Ganna non è uno che si accontenta. Si è anche scusato con il presidente Mattarella che anche ieri è andato a prendersi l’acqua per vivere un po’ di gioia azzurra. “Mi sono scusato per avergli fatto prendere tanta pioggia e non avergli regalato l’oro”, dice. Il presidente più tifoso della storia della Repubblica con Pertini, è andato a godersi anche il bronzo di Luigi Samele nella scherma. Anche lui aveva compiuto gli anni l’altro giorno, il 25 luglio. Ganna ne aveva compiuti 28, Luigi 37, era alle sue ultime stoccate olimpiche. In un giorno sfortunato per le lame azzurre, si è preso un bronzo tra gli applausi per come ha consolato l’avversario appena battuto e rimasto senza medaglie. Il foggiano delle Fiamme Gialle che aveva già vinto l'argento individuale e a squadre tre anni fa a Tokyo, è corso ad abbracciare il presidente dopo il suo bronzo: “C’era un tifoso speciale non potevo esimermi dall'abbracciarlo – ha detto ai microfoni Rai - Ero così emozionato, che quando ho visto il presidente ho detto 'ora ci resto secco!”.

 

Il presidente porta fortuna non ha però il dono dell’ubiquità e non ha potuto vivere dal vivo il terzo bronzo di giornata, quello arrivato dalla staffetta 4 x 100 stile libero con Miressi, Ceccon, Conte Bonin e Frigo che si sono arresi soltanto a Stati Uniti e Australia. Per l’Italia la differenza l’hanno fatta Thomas Ceccon, il nostro uomo d’oro, in seconda frazione quando ha portato cominciato la rimonta dell’Italia che era settima in 47″44 e naturalmente l’ultima di Manuel Frigo, che grazie al suo straordinario 47″06 ha bruciato la Cina campione del mondo. A Tokyo era stato argento, ma è entrato in squadra un ragazzo (Conte Bonin) nato nel 2002 e debuttante olimpico. Ha il futuro nelle sue braccia.  

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