Paolini ed Errani conquistano uno storico oro nel doppio. "Un'emozione unica"
Le azzurre battono le russe Andreeva e Shnaider 2-6, 6-1, 10-7. È la prima medaglia d'oro nella storia del tennis femminile italiano, "Abbiamo iniziato malissimo , è stata dura ma ce l’abbiamo fatta, siamo troppo felici". Errani completa il Career Golden Slam
Parigi. Come loro nessuno mai. Jasmine Paolini e Sara Errani sono le prime campionesse olimpiche della storia del tennis italiano. Ieri sera, nel torneo di doppio femminile, hanno battuto nella finale per l’oro le tostissime russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider col punteggio di 2-6, 6-1, 10-7. È il secondo podio olimpico a Parigi 2024 dopo il bronzo vinto sabato da Lorenzo Musetti nel singolare maschile e il terzo complessivo a cinque cerchi (nel 1924, sempre a Parigi, Uberto De Morpurgo si aggiudicò il bronzo contro il francese Jean Borotra).
Forse per la portata storica della medaglia, forse per l’emozione, Jas e Sara iniziano male, sembrano confuse, non riescono a trovare quell’alchimia che le ha portate meritatamente in finale. Andreeva sembra una veterana del doppio anche se ha l’età di una liceale, Shnaider picchia duro con il suo dritto mancino, e Paolini, numero cinque del ranking Atp nel singolare, fa qualche errore di troppo. Le russe, 37 anni in due, servono con l’83 per cento di prime palle, lasciando poche speranze alle azzurre. E salgono 4-1 in un batter d’occhio. Paolini ed Errani provano a reagire, tengono il servizio, ma Andreeva e Shneider sono solidissime: 5-2 e break immediato per archiviare il primo set 6-2. Il dj del Philippe Chatrier sceglie “Gloria” di Umberto Tozzi per scaldare gli spalti, piuttosto vuoti, ma con molte bandiere italiane. E Paolini ed Errani cavalcano l’onda. Pronti via ed è subito break con uno smash al corpo di Errani su Andreeva. Dopo il break confermato, le russe cercano di rientrare in partita, ma il secondo set è un assolo azzurro: 6-1. È il super tie break a decidere il colore della medaglia. Sara ha gli occhi della tigre: non vuole lasciarsi sfuggire l’ultima grande occasione di agguantare un oro olimpico. Jas, dopo due finali Slam consecutive perse, Roland Garros e Wimbledon, ha deciso che questa volta il destino andrà dalla sua parte. Sull’8-7 per le sorelle d’Italia la tensione si fa sentire, ma Jas e Sara mantengono la lucidità, la mano non trema più, e le russe, alle strette, commettono due errori consecutivi: 10-7, médaille d’or per il duo azzurro. Quando l’Inno di Mameli risuona sul Chatrier, in tribuna stampa, Ubaldo Scanagatta, uno che di Roland Garros ne ha fatti quarantanove e di Wimbledon cinquanta, fatica a trattenere le lacrime.
“Questa finale è pazzesca per come andata, abbiamo iniziato malissimo il primo set poi siamo riuscite a stare lì in qualche modo, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta, siamo troppo felici”, ha detto Sara Errani al termine della partita. “Recuperare dal primo set è stato difficilissimo. Io ero entrata molto tesa e facevo fatica, poi un po’ di tensione è andata via e abbiamo iniziato a giocare meglio. Siamo contentissime, un’emozione unica”, ha aggiunto Jasmine Paolini. Errani, con l’oro delle olimpiadi, ha centrato il Career Golden Slam come doppista avendo vinto tutti i quattro tornei del Grande Slam nella sua carriera. E lo ha fatto nella giornata in cui lo ha completato un certo Novak Djokovic, che ha sconfitto in due set Carlos Alcaraz. A 37 anni, al quinto tentativo ai Giochi Olimpici, dove s’era sempre fermata ai quarti, Errani ha concretizzano il suo sogno più grande sullo stesso campo dove nel 2012 fa ha vinto il Roland Garros con Roberta Vinci. Paolini, a 28 anni, corona la scalata eccezionale di questa stagione. Quel tennis italiano che per cent’anni ha atteso una medaglia, in 24 ore se ne trova due al collo.