spirito olimpico
A Parigi il giorno dei nostri highlander
Paltrinieri argento nei 1500 stile libero, Errani con Paolini storico oro nel doppio femminile di tennis
È stato un po’ il giorno dei nostri highlander, quelli che non si arrendono mai. Nel giro di pochi magici minuti Gregorio Paltrinieri e Sara Errani (con Jasmine Paolini) hanno rimpolpato il medagliere azzurro con uno storico oro nel doppio femminile e un argento della fatica nei 1500 stile libero in piscina. Per Greg è la quinta medaglia olimpica, a settembre compirà 30 anni e vedendo quanto si diverte a nuotare distanze impossibili per uomini normali c’è da credere che, se uscirà indenne dalla nuotata nella Senna di fine settimana, lo ritroveremo ancora da queste parti. Ha cominciato a frequentare le acque olimpiche a Londra e sono tre edizioni dei Giochi che si porta a casa qualcosa, nonostante a Tokyo abbia dovuto battere anche la mononucleosi. L’altro giorno aveva vinto la sua prima medaglia francese a pochi minuti da quella d’oro nella spada della sua fidanzata, Rosella Flamingo. Ieri ha raddoppiato pochi minuti prima che il doppio azzurro conquistasse la terra rossa del Roland Garros. Una staffetta tra ragazzi che sanno che cosa significhi lo spirito olimpico. Due esempi per alzare dal divano tanti italiani.
Sara non smette più di ridere insieme a Jasmine. Sono il ritratto della felicità anche se per un tennista il torneo olimpico non porta punti e neppure denari (al massimo il premio del Coni da 180 mila euro per l’oro). Sara in doppio ha vinto due volte gli Australian Open e una volta Wimbledon, Roland Garros e gli Us Open. E’ abituata a vincere, anche se quelli sono tutti successi di una decina di anni fa, quando faceva coppia con Roberta Vinci. Però Saretta, che ad aprile ha compiuto 37 anni, aveva un chiodo fisso, un sogno da realizzare: una medaglia olimpica. Ci aveva provato già in quattro edizioni dei giochi, anche in singolare. Niente. A Londra erano state le sorelle Williams a eliminare lei e Roberta. Gli anni passavano e Sara non mollava. “L’anno scorso qui a Parigi durante il Roland Garros mi sono trovata al bar dell’hotel con Jas e le ho fatto la mia proposta: facciamo diventare una cosa seria il nostro doppio e puntiamo a una medaglia ai Giochi”. Non è chiaro quanto Jasmine che intanto stava diventando una giocatrice fortissima in singolare, l’abbia fatta aspettare. “ma noi, dai ho accettato subito… quasi subito. Ne ho parlato anche con il mio allenatore, mi ha detto che mi avrebbe aiutato a migliorarmi anche per il singolare e eccoci qui. La voglia olimpica di Sara mi ha contagiata”. Fino a sottoporsi al doppio turno di inizio settimana, al mattino il singolare e al pomeriggio l’esordio in doppio. Una bella faticaccia che poi ha pagato uscendo in singolare contro la Schmiedlova. Sara non lo dice, ma probabilmente era contenta: poteva risparmiarsi per la loro missione. “Jasmine sentiva quanto era importante per me questo traguardo e devo ringraziarla per averci messo tutta sé stessa. Non era scontato”.
L’altro giorno, durante gli ottavi contro due francesi, erano finite al centro di un caso loro malgrado quando un giornalista di Rmc aveva commentato: “A sinistra c’è Sara Errani che comanda, fa tutto lei: i piatti, cucina, lava…”. Una battuta, dai. Non per l’associazione dei giornalisti francesi che ha commentato: “Vi ricordiamo che le osservazioni sessiste e misogine non hanno posto in una competizione internazionale”. Siamo alla follia. Sara e Jas. Per quella medaglia Sara è disposta anche a lavare i bagni, verrebbe da dire. “E’ incredibile, questo è un sogno che si avvera per me. Ho sempre avuto il pallino della finale olimpica, riuscirci all’ultimo tentativo è pazzesco, sono troppo felice. Mi ricordo quando tanti anni fa mi chiedevano se preferissi vincere uno Slam o le Olimpiadi: ho sempre detto i Giochi, perché per me sono il massimo dello sport. Per alcuni tennisti non hanno importanza, ma per me una medaglia olimpica è il massimo che ci può essere. Se poi è pure d’oro… Ci ho provato tanti anni, esserci riuscita qui con Jas è pazzesco”.
Ecco lo spirito olimpico. Nessuno le potrebbe mai dire che non è stata abbastanza cattiva.