Qui Parigi

Trave, skeet, volley: la giornata delle imprese azzurre

Umberto Zapelloni

Alice D'Amato e Manila Esposito scrivono la storia con un oro e un bronzo. Diana Bacosi e Gabriele Rossetti vincono contro i fenomeni americani. L'Italvolley rimonta una partita che entra dritta nell'epica dello sport italiano

È stata la giornata delle imprese azzurre, con due ori che portano a 9 il totale parigino e una rimonta che resterà nella storia dell’Italvolley partendo da 0-2, 21-24 al terzo set per arrivare in semifinale. Hanno cominciato le fate sulla trave maledetta da Simone Biles, alla quale è andata di traverso la sua ultima danza olimpica, conclusasi conunque con tre ori e l’argento finale al corpo libero. Alice D’Amato oro e Manila Esposito bronzo sono le pietre preziose e impreviste della ginnastica azzurra che ci aveva già regalato l’argento a squadre dietro agli Stati Uniti. Diana Bacosi e Gabriele Rossetti a Chateauroux, a 270 chilometri da Parigi, hanno avuto una mira infallibile nella finale dello skeet a squadre miste dove abbiamo superato gli Stati Uniti 45-44 in una sfida all’ultimo piattello. Il tiro a volo non tradisce quasi mai, la ginnastica invece è alla prima medaglia oro (più il bronzo) della sua storia, ottenuta dopo l’argento della squadra, come a dire che il nostro movimento sta lavorando bene, tanto che in conferenza le ragazze ricevono pure i complimenti di Simon Biles che le sovrasta per personalità, ma probabilmente guarda con invidia la loro gioventù, lei che ormai a 27 anni deve pensare al futuro dopo la pedana, pieno di impegni, senza stress, ma certamente senza quel carico di adrenalina che l’ha fatta arrivare fin qui dopo il ritiro e crisi mentale do Tokyo.

Alice ha 21 anni, Manila solo 17 (ed è la ragazza più giovane dell’intera spedizione azzurra). Hanno lasciato le loro città e le loro vite per andare a vivere a Brescia e costruire il loro futuro sportivo. “Rifarei tutto, figuriamoci adesso che so di queste due medaglie”, racconta Alice con quel filo di voce che si porta dietro. “Sono stata anche fortunata, perchè prima di me hanno sbagliato in tante. Ho saputo approfittare della situazione, più che per una medaglia per una rivincita con me stessa, volevo uscire da questa Olimpiade dicendo di averla fatta bene, senza nulla da recriminare. Quando ho visto che in tante prima di me avevano sbagliato ho solo pensato a sfruttare l’occasione a fare il mio esercizio nel miglior modo possibile. Le finali alla trave sono sempre così, vince chi riesce a fare il suo esercizio nel miglior modo possibile. Quando l’ho finito ero certa della medaglia, ma non pensavo all’oro”. Dopo di lei dovevano ancora esibirsi la Biles e la Andrade, le favorite. Simone è caduta, la brasiliana non ha incantato i giudici. E quando sul tabellone il suo nome è rimasto davanti a tutti, Alice quasi non ci credeva. “È un oro che pesa e devo ancora metabolizzarlo perchè non riesco a crederci fino in fondo, anche se la Biles ci ha appena fatto i complimenti”.

Alice ha una dedica per Asia, la sorella gemella che ha sempre fatto tutto con lei, fino all’infortunio che l’ha bloccata sulla strada per Parigi: “Io gareggio sempre per lei e per le persone che mi stanno vicino, anche se lo faccio soprattutto per me stessa e spero sia solo l’inizio di tanti altri successi, magari da dividere con mia sorella”. Sul collo ha un tatuaggio con i Cinque Cerchi e la scritta Tokyo 2021. La prima Olimpiade, conclusa ai piedi del podio. “Adesso devo pensare a dove farmene un altro perchè questo è un giorno che merita di essere ricordato”.

Saranno in tanti a ricordare questo 5 agosto. I ragazzi del tiro che hanno la loro bella medaglia d’oro da mosicare, quelli del volley invece hanno una storia da tramandare. Potranno raccontare per tutta la vita quella volta che sono resuscitati, risalendo dall’inferno, sotto 2-0 e 24-21 al terzo. “È stata una partita bellissima perché si sono viste due squadre che hanno lottato con le loro caratteristiche", ha detto il ct Fefè De Giorgi. "Giappone straordinario, ma noi siamo poi riusciti a limitare le occasioni che loro si sono creati in difesa, dove sono straordinari. Per due set e mezzo abbiamo fatto molta fatica, ma poi li abbiamo limitati e questo ha equilibrato la partita. Devo ammettere che loro hanno meritato tantissimo, essere riusciti a ribaltarla è un’impresa”. Forse la molla per scattare verso qualcosa di grande.

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