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l'ultima festa

Cala il sipario su Parigi 2024. E Tom Cruise porta i Giochi a Los Angeles

Umberto Zapelloni

Tra musica e omaggi alla Grecia, allo Stade de France sfilano 9 mila atlei per la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi. Gli Stati Uniti hanno conquistato il primo posto nel medagliere, davanti alla Cina. L’Europa vince 309 medaglie con la Francia a fare da padrona con 64, davanti all' Italia (40). E adesso tutti negli Stati Uniti, passando per Milano Cortina

Tom Cruise ha già portato i Giochi a Los Angeles e Parigi il giorno dopo si sveglia un po’ più sola. Sono state due settimane di festa che hanno fatto dimenticare alla Francia perfino le battaglie interne, Macron è riuscito a non prendere troppi fischi neppure alla cerimonia di chiusura che, tutto sommato, è stata molto meglio di quella inaugurale, ma anche decisamente meno impegnativa, perché richiama meno attenzioni e nessun leader del mondo.

 

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Non era ancora arrivata la mezzanotte, quando il fuoco olimpico si è spento, dando appuntamento a Los Angeles a cui Parigi ha passato il testimone dei Giochi Estivi 2028. L.A. diventerà, dopo Parigi, l’unica città ad aver ospitato tre edizioni dei Giochi. L’ultima volta, quarant’anni fa, stabilimmo il nostro record di medaglie d’oro, ma eravamo in epoca di boicottaggi e non mancò solo l’Unione Sovietica (che ancora esisteva).

Sotto il cielo di Parigi hanno sfilato 9 mila atleti di 205 delegazioni su un palcoscenico di 2.400 metri quadrati. Questa volta tutto è successo allo Stade de France con gli atleti tutti insieme nell’ultimo giorno di festa. La cerimonia di chiusura, dopo esser partita come un’enorme discoteca a cielo aperto per accompagnare l’ingresso dei portabandiera (Rossella Fiamingo e Gregorio Paltrinieri la nostra coppia, anche nella vita) e degli atleti che si sono mischiati con un grande gioco cromatico, si è trasformata in un lungo omaggio alla Grecia e all’origine dei Giochi Olimpici. E una volta creati i Giochi gli atleti ne hanno preso possesso allargandosi a macchia d’olio in tutto lo stadio. Sono tornati al centro della scena dopo che all’inaugurazione erano stati un po’ sacrificati in barca lungo la Senna. E poi vai con un po’ di rock col French Touch grazie a Phoenix ed Air. Manca solo l’open bar. Ma in compenso c’è la neve finta con i coriandoli bianchi. I Red Hot Chili Peppers sono i rimasti a Los Angeles, e cantano collegati da laggiù dopo che Tom Cruise calato dal tetto dello stadio per ricevere la bandiera olimpica dalla sindaca di Los Angeles se ne era andato in moto sventolando la bandiera che poi, con montaggio cinematografico, è andato a consegnare in California dove nel frattempo la doppia OO di Hollywood sulla collina si è trasformata in cinque cerchi olimpici. Sulle note di My Way cala il sipario su Parigi 2024 e c’è già voglia di ricominciare, anche se ci sono ancora un po’ di bilanci da definire.

Quello di Parigi, dopo la grande paura con l’attentato ai treni nel giorno dell’inaugurazione, le gaffe della cerimonia inaugurale con i capi di stato lasciati sotto la pioggia, la Senna che non era mai balneabile se non nei giorni delle gare, è stato un bilancio straordinariamente positivo. La Ville Lumière non è mai stata così luminosa, dice il presidente del Cio Thomas Bach, nel suo discorso finale. Parigi ha ballato, ha cantato, ha festeggiato un numero spropositato di medaglie che hanno dato un bel boost all’onore nazionale (come se da queste parti ne avessero bisogno). Tutto ha funzionato e non era scontato nonostante la massiccia (ma discreta) presenza dei militari in città.

 

Il medagliere ci racconta che alla fine gli Stati Uniti sono riusciti a conquistare il primo posto pareggiando i 40 ori dei cinesi grazie alle imbattibili ragazze del basket che hanno battuto la Francia in finale. Un po’ come tre anni fa a Tokyo quando si finì con 39 ori Usa e 38 cinesi. Solo giocando in casa a Pechino nel 1988 i cinesi sono riusciti a vincere il medagliere che, dopo la dissoluzione dell’impero sovietico, per gli americani si è trasformato in una sfida con la Cina, un po’ come a livello politico e commerciale, nonostante la grande differenza dei due modelli sportivi (come di tutto il resto). Il bottino Usa è di 126 medaglie (40-44-42), quello cinese nonostante lo stesso numero di ori è fermo a 91(40-27-24), mentre il Giappone terzo classificato è lontanissimo a quota 45 (20-12-13). Solo lo sprint finale ha salvato gli americani che adesso potranno preparare i Giochi in casa loro. I cinesi hanno preso tutte le medaglie dei tuffi e del ping pong, così come la Corea ha monopolizzato il tiro con l’arco.

L’Europa ha collezionato 309 medaglie (97-95-117) con la Francia a fare da padrona giocando in casa con 64, davanti a Italia (40) e Olanda (34). Ci sono 84 nazioni nel medagliere con due Paesi che hanno conquistato la loro prima medaglia:  Dominica e Santa Lucia che hanno fatto suonare i loro inni nello stadio dell’atletica. Julien Alfred ha vinto i 100 metri femminili per Santa Lucia, una piccolissima isola dei Caraibi, con una popolazione di circa 180.000. Thea Lafond, portabandiera della Dominica, ha vinto il salto triplo. Ci sono poi nazioni che festeggiano posizioni altissime nel medagliere come la Nuova Zelanda che undicesima (10-7-3) o l’Uzbekistan tredicesimo (8-2-3) medaglie arrivate soprattutto da taekwondo, judo, lotta, boxe. Un paese a cui piace lottare. E adesso tutti a Los Angeles. Ma prima ci sarà Milano Cortina e lì in casa giochiamo noi.

 

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