Il Foglio sportivo
Mi spiace per voi, fan della Serie A: la Premier League vi oscurerà anche stavolta
Intanto José Mourinho ha ricominciato dalla Turchia con la solita tattica: dare la colpa ad altri
Grazie a Dio le Olimpiadi sono già un ricordo, anche se sentiremo ancora per un po’ la coda lunga della retorica con cui sono stati riempiti social, giornali e siti internet nelle settimane dei Giochi parigini. Il top lo ha raggiunto ovviamente la democristianissima decisione del presidente Mattarella di ricevere al Quirinale anche i quarti classificati nelle varie discipline olimpiche (e i quinti allora? Sono sfigati?). Interessante come le “medaglie di legno” siano state tanto esaltate dagli stessi giornalisti che mentre vi spiegavano che “l’importante è partecipare” nella pagina a fianco ricordavano le vittorie di Tokyo, segnavano quanti ori in meno o in più aveva l’Italia, invidiavano la cultura sportiva cinese o contavano le medaglie dell’Unione europea dicendo che “se gareggiassero tutti insieme saremmo primi nel medagliere”.
Fatemi bere quello che bevono questi ultimi, tra l’altro, che ripetono questa cosa più finta del nuovo look di Imane Khelif a ogni Olimpiade senza rendersi conto che se ci fosse una squadra dell’Ue non ci sarebbero così tanti atleti e così tante squadre a contendersi e dividersi le medaglie (non solo, voglio vederli esultare per un oro di un francese, o di un ungherese).
Grazie a Dio questo capitolo è finito, ieri sera è ricominciata la Premier League e io ho bisogno della mia bionda per reggere all’orgia di partite di questo weekend, con un turno preliminare monstre di FA Cup e otto partite del campionato più bello del mondo.
Dispiace per la Serie A, che parte nelle stesse ore della Premier, ma è attraente come passare una serata a parlare di fascismo con Paolo Berizzi: leggo che non riuscite a vendere i diritti manco agli indiani, e che in Inghilterra faremo vedere solo due partite a turno (pure troppo). E per giustificare questa situazione non potete nemmeno fare come José Mourinho e dare la colpa a qualcun altro. Povero Special One, ridotto ormai alla macchietta di se stesso: eliminato dai preliminari di Champions League con il Fenerbahçe ha come sempre detto di essere stato danneggiato dall’arbitro, per poi aggiungere che la sua squadra potrebbe fare un’ottima Europa League “se… se… se… andate a rivedervi Roma-Siviglia e capirete il mio se”.
Forse cambiare tattica comunicativa aiuterebbe a tornare a vincere e a non far cadere le palle. Chi non invidio quest’anno è il suo successore alla Roma, Daniele De Rossi: non vorrei avesse esaurito con i sei mesi della scorsa stagione tutta la dose di culo del principiante che gli ha permesso di far credere a tifosi e giornalisti romanisti di essere un allenatore vincente. Come tutti gli ultimi allenatori della Roma, tra l’altro.