serie a
Kenan Yildiz e il ritorno della maglia numero 10 alla Juventus
All'Allianz stadium contro il Como l'attaccante turco riporterà in campo la maglia che fu di Omar Sivori, Michel Platini Roberto Baggio e Alessandro Del Piero
Era un’ipotesi che circolava da mesi, un’idea sospesa a metà tra il già e il non ancora, una speranza simile a un sogno. Le prime uscite stagionali di Madama e gli store ufficiali sembravano, tuttavia, aver rinviato il momento tanto atteso: sulle spalle di Kenan Yildiz campeggiava ancora un anonimo numero 15. Per la delusione dei tifosi bianconeri, pronti a salutarne la consacrazione definitiva, a benedirne l’ingresso nella cerchia illustre dei numeri 10 della Vecchia Signora. Invece, la Juventus ha rotto gli indugi e, insieme al rinnovo del contratto, proposto al talento turco di vestire la sua maglia più importante e iconica. Nel segno di Alessandro Del Piero, idolo del giovanissimo attaccante: dai poster di Pinturicchio affissi in camera, passando per l’imitazione di esultanze, marcature e serpentine.
L’eredità pesa. La scelta impone responsabilità. Il salto di qualità colma un vuoto insieme. Sinonimo di classe, fantasia e genio, il numero 10 a Torino, infatti, incute soggezione; il “mito” che tramanda timore reverenziale. È stata indossata da campioni del calibro di Omar Sivori, Michel Platini, Roberto Baggio e Alessandro Del Piero, appunto. Ma non tutti hanno avuto il coraggio di raccogliere il testimone.
Dopo il commosso commiato di Alex, 13 maggio 2012, resta sigillata negli armadietti per una stagione intera. Carlitos Tevez, giunto alla corte di Conte, la onora fino alla finale di Champions League di Berlino. Poi, transita sulle spalle di Paul Pogba, rimanendo però vedova al momento del suo trasferimento allo United. Quindi, dopo un’altra annata vacante, viene scelta da Paolo Dybala. La Joia, occhi di ghiaccio e sinistro arrotato, la veste lungo quattro stagioni, fino alla cessione alla Roma; in concomitanza al ritorno del “Polpo” alla Continassa. Però, si ammira raramente la 10 sul rettangolo verde, rimanendo inghiottita nella spirale di sventure in cui si inabissa il centrocampista transalpino: l’infortunio al ginocchio, l’operazione, le ricadute muscolari e, infine, la squalifica per doping.
Ora, il cerchio si chiude. La storia finisce, anzi, inizia il 19 agosto all'Allianz stadium contro il Como. Yildiz ha il diritto e il dovere di scrivere una nuova pagina, il suo romanzo calcistico, imparando a gestire pressioni e paragoni; diventando un attore protagonista nella Juventus diretta da Thiago Motta. Nessun alibi, nessuna paura di fallire, nessun rimpianto.
Kenan ha la magia nei piedi, il numero dei campioni sulle spalle e nel nome, stella, un destino da compiere.