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Nel calcio si gioca troppo e si litiga sui calendari
Tra coppe europee che si allargano, nuovi tornei e pause per le Nazionali, il nuovo anno calcistico sarà il più affollato di sempre. Un tema che negli ultimi mesi è diventato terreno di scontro tra Fifa e Uefa da un lato e i calciatori e le leghe nazionali dall’altro
Venghino, signori, venghino, che lo spettacolo sta per cominciare. Tra coppe europee che si allargano, nuovi tornei e pause per le Nazionali, il nuovo anno calcistico sarà il più affollato di sempre. Un tema che negli ultimi mesi è diventato terreno di scontro tra Fifa e Uefa da un lato e i calciatori e le leghe nazionali dall’altro.
Sulla questione è intervenuto in settimana anche l’ad della Serie A Luigi De Siervo, il quale ha ricordato che “la Serie A non ha aumentato il numero di incontri ufficiali. La Fifa e l’Uefa devono assumersi le responsabilità in tal senso. Ci sono in atto atteggiamenti formali e giurisdizionali per capire se la mancata condivisione del calendario può essere regolare”. Serie A che intanto avrebbe voluto addirittura posticipare l’inizio del campionato a dopo la chiusura del mercato estivo, ma i cui piani sono stati bloccati dalla Liga e dalla Saudi Pro League, che non hanno consentito di trovare un’intesa. Idea rimandata, dunque.
Per il momento sarà sufficiente fare i conti con la stagione più ricca di sempre. Perché se le gare di campionato sono invariate dal 2004 e la Coppa Italia ha persino dimezzato i suoi impegni, i match di Champions League sono cresciuti del +220 per cento rispetto agli anni ’90. Stesso discorso per Europa e Conference League, se paragonate alla Coppa delle Coppe e alla Coppa Uefa. E ancora il nuovo Mondiale per Club, che si inserirà a cavallo di giugno e luglio del 2025, allungando a dismisura la stagione per Inter e Juve.
E le Nazionali? Non mancano neanche quelle: fino agli anni duemila le sfide erano una decina a stagione, mentre ora – complice l’introduzione di nuove competizioni, come la Nations League – sono praticamente raddoppiate.