tra calcio e calciomercato
Anche Nico Gonzalez ha imboccato la dolorosa, per i tifosi della Fiorentina, strada Firenze-Torino
La tifoseria ha protestato al Franchi per la cessione dell'argentino alla Juventus. È l'ennesima cessione di un beniamino dei viola ai bianconeri. Per i fiorentini la speranza è che la scelta di Moise Kean di fare il percorso opposto possa essere vincente
Sono le 18:47 di un’afosa domenica d’agosto, si sta giocando da un quarto d’ora un dimenticabile Fiorentina-Venezia, quando i tifosi della curva viola scelgono di dire la loro sulla cessione di Nico Gonzalez alla Juventus: “La vostra ambizione è vendere la nostra passione”. Un messaggio chiaro alla dirigenza che, alla vigilia della stagione, non aveva nascosto il desiderio di affermarsi e distinguersi. Non serve attendere l’ufficialità della tarda serata, arrivata sui siti ufficiali dei due club, per far esplodere un sentimento che da settimane attraversava la città. E dire che il presidente Commisso aveva tentato di evitare questa soluzione, ma il corridoio Firenze-Torino è da tempo una delle arterie più battute del calciomercato italiano. Paradossalmente ancora più oggi che in passato, nonostante la nuova proprietà italoamericana non abbia mai perso l’occasione di lanciare frecciatine sui bilanci della squadra bianconera. Gli affari però sono affari, vendere i prezzi più pregiati è una consuetudine nel calcio dei milionari, quasi un obbligo per una squadra come la Fiorentina.
Firenze-Torino solo andata
L’ultimo nome a percorrere questa strada è quello di Nico Gonzalez che ha affermato - come quasi tutti i suoi predecessori - che il suo sogno era proprio quello di giocare nella Juve. Parole difficili da digerire anche per una tifoseria abituata a vendere il proprio miglior giocatore della rosa. Certo, a Firenze è un copione visto innumerevoli volte e viene affrontato con una certa rassegnazione tanto da far parte della consueta liturgia laica contro la "vecchia signora". Quella tra la Fiorentina e la Juventus, infatti, è una storia fatta di tradimenti, polemiche e colpi di mercato spesso dolorosi. Basti pensare all’addio traumatico di Roberto Baggio nel 1990, quando il “Divin Codino” passò in bianconero scatenando sommosse per le strade di Firenze. Da allora nessuno è più sceso in piazza, ma la lista delle partenze eccellenti si è allungata negli ultimi anni: da Felipe Melo, acquistato (e presto dimenticato) dalla Juve per 25 milioni nel 2009, a Federico Bernardeschi, Federico Chiesa e Dusan Vlahovic, tutti ceduti per cifre da capogiro che non servono a lenire l’amarezza dei tifosi. Il club ha incassato molto dai bianconeri nell’era Commisso, ma se da un lato il fiume di denaro ha consentito di mantenere una certa solidità economica, dall’altro ha alimentato la narrativa di una squadra sempre costretta a cedere i suoi migliori giocatori ai rivali.
Il viaggio “contromano” di Moise Kean
L’avventura in viola di Nico Gonzalez è giunta al termine proprio nell’anno in cui la squadra ha scelto di rinnovarsi. Raffaele Palladino, dopo tre amari pareggi, proverà a consolarsi preparando il terreno per i sostituti, tra cui spicca Albert Gudmundsson, ma manca l’entusiasmo della piazza. La prematura scomparsa di Joe Barone ha cambiato gli equilibri societari, i viola stanno cercando una nuova identità dopo l’era di Vincenzo Italiano ma l’inizio di stagione sta mostrando una squadra ancora immatura.
L’unica speranza arriva da chi ha fatto il percorso contrario, quello “contromano” da Torino a Firenze, con Moise Kean che potrebbe trovare in riva all’Arno quella continuità che non ha mai avuto in bianconero. Non sono mancati i casi di successo tra coloro che hanno lasciato la Juve per la Fiorentina (Torricelli e Di Livio su tutti), forse è troppo poco per far sognare la Curva Fiesole, ma il talentuoso attaccante ex Paris Saint-Germain ha tutte le possibilità per riaccendere quella passione che lega la città alla sua squadra.
Il Foglio sportivo - IL RITRATTO DI BONANZA
Il dolce stil Viola della Fiorentina di Raffaele Palladino
Il Foglio sportivo