Il Foglio sportivo
C'è una Luna Rossa pronta a volare
Si riprende da dove si è lasciato, per affrontare tutte le insidie della Coppa America. Francesco Bruni, uno dei tre timonieri: “L’affiatamento dell’equipaggio può essere decisivo”
Si è ricominciato da dove si era finito nel 2021 ad Auckland: Emirates Team New Zealand contro Luna Rossa Luna Prada Pirelli. Per fortuna le regate cominciate giovedì e che si concludono domani valgono come un’ amichevole precampionato perché l’esordio non è stato dei migliori. Contro i padroni della coppa Luna Rossa Prada Pirelli si è dovuta ritirare per un blackout elettrico di appena venti secondi. Per fortuna che la seconda regata della giornata contro gli esordienti francesi di Orient Express è stata poco più che una passeggiata.
Dal 29 agosto però si fa sul serio con la Louis Vuitton Cup che torna a essere protagonista delle selezioni del challenger all’Americas Cup numero trentasette in programma nel mare di fronte a Barcellona.
Quante cose sono cambiate nella battaglia navale più ferocemente incruenta nella storia della navigazione e vela! Oggi, come nel 2021 le barche volano velocissime sull’acqua, facile che le vedremo superare costantemente i 50 nodi che sono quasi 100 all’ora. Lontani insomma i tempi di Azzurra, del Moro di Venezia e della prima Luna Rossa, ma la Coppa America ha sempre rappresentato l’apice della sfida tecnologica nella vela, traccia un solco cui poi va dietro tutto il mondo sportivo e non solo. Non è un caso che a Marsiglia, per le regate olimpiche, cinque delle dieci barche che davano le medaglie erano foiling (volanti). Adrenalina e velocità. Sono ingredienti oggi fondamentali. Per il pubblico, ma anche per gli atleti.
Cosa ci si può aspettare dalle regate che cominciano giovedì prossimo? Chi sono i favoriti per andare dal 12 al 27 ottobre a sfidare Emirates Team New Zealand? Ce la farà Luna Rossa Prada Pirelli, la barca italiana voluta con inarrestabile passione da Patrizio Bertelli, a portare la Vecchia Brocca in Italia? Siamo al sesto tentativo.
Per riuscirci prima di battere i neozelandesi, che per banali ragioni economiche hanno scelto il mare catalano invece di quello di casa, la barca italiana, incantevole nel suo scafo a specchio, dovrà fare più punti degli altri challenger: gli inglesi di Ineos Britannia (che si vanta di aver coinvolto direttamente i progettisti Mercedes di Formula 1), gli americani di American Magic, gli svizzeri di Red Bull Racing (che hanno collaborato con Adrian Newey nella progettazione della barca) e i francesi di Orient Express Racing Team, e poi primeggiare nelle semifinali e finali della Louis Vuitton Cup.
“Certo il livello dei challenger è molto alto – ha detto a Il Foglio Sportivo Checco Bruni uno dei timonieri, già protagonista della Coppa America 2021 ad Auckland – da quello che abbiamo potuto vedere le performance della barche sono molto vicine. Sarà una bella battaglia. La tecnica della regata match race e l’affiatamento dell’equipaggio diventano ancora più importanti”.
Checco Bruni, cinquantuno anni, tre campagne olimpiche, sei volte in Coppa America di cui cinque con Luna Rossa, sarà uno dei tre timonieri della barca italiana con l’australiano Jimi Spithill e il neo campione olimpico Ruggero Tita. Luna Rossa Prada Pirelli ha inventato lo schieramento con due timonieri (uno per lato) nel 2021: formato di equipaggio che tutti hanno poi copiato.
Ruggero Tita forte della seconda medaglia d’oro a cinque cerchi scalpita: “Mi sento in uno stato di grazia come mai prima d’ora. Sono pronto a salire a bordo”. “Ruggi ha fatto una grandissima impresa, lo abbiamo seguito qui a Barcellona e siamo tutti molto contanti per il suo risultato: ennesima prova di una grande campione – è l’opinione di Bruni – qui in Luna Rossa ha un posto importante, è nella rosa dei timonieri e se si riterrà che la barca vada meglio con lui sarà lui a timonare. Non c’è alcun problema, certo nell’ultimo periodo è stato concentrato sulle Olimpiadi”. Intanto il quarto timoniere, il giovanissimo Marco Gradoni, appena vent’anni, ma già considerato un talento è stato rimosso dalla lista dell’equipaggio principale, sarà il timoniere della barca italiana nella versione più piccola di appena quaranta piedi (dodici metri) con cui parteciperà dal 17 al 26 settembre alla Unicredit Youth Americas Cup per equipaggi con meno di venticinque anni. Per vincere naturalmente.
Viste da fuori le barche non sono cambiate molto dal 2021, ma in realtà ci sono state modifiche importanti, sono mille chilogrammi più leggere e l’equipaggio è stato ridotto a otto persone, questo le rende più adatte al vento più leggero di Barcellona. “Ciascuno di noi ha più ruoli e funzioni da gestire, inoltre per motivi aerodinamici c’è minore visibilità a bordo – ci spiega Checco Bruni – quindi in generale saranno più complesse”. La novità più evidente è la presenza di quattro ciclisti, che hanno il compito di produrre energia per regolare le vele: una volta si usavano le braccia ora le gambe. La Spagna porta fortuna alla Coppa America, l’edizione del 2007, la numero 32, insomma quella di Valencia, fu un successo per la regata e anche per la città. C’erano undici challenger (tre italiani Luna Rossa, Mascalzone Latino e +39) arrivarono appassionati da tutto il mondo, tanti dall’Italia. “Essere vicini a casa è un bene – continua Bruni – siamo venuti qui direttamente da Cagliari e ci siamo ambientati in fretta. Ma questo vale per tutti i team”.
La scelta di Barcellona è stata dei neozelandesi; quando hanno capito che il nuovo governo non li avrebbe più sostenuti come in passato sono partiti alla ricerca di un’alternativa. Nella capitale catalana hanno trovato disponibilità, strutture adeguate e investimenti. Certo non sono più nel mare di casa: “Se mi chiedi se è meglio incontrarli qui piuttosto che ad Auckland ti dico che preferisco il nostro Mediterraneo, ma questo non vuol dire sottovalutare il defender – chiosa Bruni – sono sempre difficili da battere, il loro livello è altissimo: sono veloci, manovrano benissimo”. Per non lasciare nulla al caso, siccome chi vince fa le regole come vuole la storia della Coppa America, Team New Zealand parteciperà anche ai due Round Robin le regata contro di loro non avranno valore per la classifica, ma serviranno ai neozelandesi per prendere bene le misure di tutti i challenger.
La Coppa America in Europa vorrà dire niente sveglie notturne per vedere le regate in tv. Tutti potranno vedere le dirette sul canale 20 di Mediaset con finestre su Italia Uno quando c’è Luna Rossa Prada Pirelli, telecronista Mino Taveri con Lorenzo Bressani e Maelle Frascari, Sky riproporrà la formazione di successo del 2021 con Guido Meda, Giovanni Bruno, Flavia Tartaglini più incursioni di Gabriele Bruni con il canale 205 interamente dedicato.