Foto Epa, via Ansa

Chi seguire ai mondiali di atletica Under 20 per poter dire "l'avevo detto sarebbe diventato forte"

Giorgio Burreddu

Dal 27 al 31 agosto in Perù si correrà, salterà, lancerà per le medaglie iridate. L'Italia porterà sessanta atleti, la generazione che tra qualche anno cercherà il pass olimpico

Magari non tutti saranno famosi. Ma sono già tutti fortissimi. C’è un’atletica italiana che cresce e diventa grande. D’età e di talento. E i mondiali Under 20 che stanno per cominciare a Lima (27-31 agosto) sono l’occasione giusta per guardare e prevedere l’agonismo che verrà. Sono giovani, pieni di speranze. Le hanno coltivate guardando l’Italia che salta, corre e lancia, quella negli ultimi anni ha fatto innamorare un intero paese.

In Perù la squadra azzurra sarà presente con 60 atleti. L’assente di lusso è Mattia Furlani, bronzo olimpico a Parigi nel lungo a 8.38 e argento agli Europei di Roma. Gli altri sono la generazione alle porte. Dove arriveranno lo vedremo. Intanto, assieme a coach Giorgio Rondelli, tra i più vincenti dell’atletica e voce di Eurosport agli ultimi Giochi, ne abbiamo scelti sette. Non solo perché questi ragazzi sperano di arrivare a medaglia. Ma perché il domani dell’atletica è nelle loro mani. Los Angeles 2028 non è lontana.

 

ELISA VALENSIN (2007, velocità)

European Athletics lo ha detto meglio di tutti: Remember the name, ricorda il nome. Doppio oro ai campionati europei di atletica e doppio record italiano U18 e U20 sui 200 metri con uno strepitoso 23”09. “Cominciai a fare atletica a otto anni. Avevo provato ginnastica, nuoto, pallavolo. Ma l’atletica è la mia vita”. E ancora: record italiano sulla staffetta, oltre ai tantissimi primati nazionali che colleziona da quando era una cadetta Aspes. Il suo primato personale è record sia allievi che juniores. A Lima farà i 400 con 52’50” dove ha il primato italiano e dove ha il quarto tempo fra le iscritte oltre alla staffetta. Milanese, classe 2007, corre per la Bergamo Orioncenter.

 

AURORA VICINI (2005, salto in alto)

Il salto in alto lo ha visto in tv. Poi lo ha provato e da certi amori non puoi sfuggire. Ha fatto 1.92, terza misura mondiale. Quest'anno ha battuto il record italiano di Alessia Trost che resisteva dal 2012. “Mia madre quando aveva la mia età praticava salto in alto e lancio del disco. La pista di atletica è sempre stata un richiamo forte”. Ha praticato karate, danza moderna e ginnastica acrobatica. Classe 2005, gareggia per il Cus Perugia. Ama la fotografia, giocare ai videogiochi con gli amici, leggere, ascoltare i Queen. Ha letto la biografia di Sara Simeoni.

 

EDUARDO LONGOBARDI (2005, velocità)

Nonostante la giovane età, ha già dovuto fare i conti con qualche infortunio di troppo. E dopo aver saltato gli Europei in Israele, a giugno ha corso i 200 metri juniores in 20’53”, terzo tempo mondiale. Maturità allo scientifico Labriola di Ostia. “Non so ancora se andrò all’università. Magari prendo un anno sabbatico, voglio dare priorità all’atletica”. Si allena a Castelporziano con il team di Claudio Licciardello, suo tecnico di sempre. Società: Fiamme Gialle.

 

NGALULA GLORIA KABANGU (2005, mezzofondo)

È nata a Roma, vive ai Castelli con le due sorelle e un fratello. I suoi genitori sono originari della Repubblica Democratica del Congo. Si è diplomata a giugno al classico Ugo Foscolo di Albano Laziale con il massimo dei voti. “Vado bene in greco e latino. Avevo la media dell’otto”. Al Meeting di Asti sigla una delle migliori prestazioni italiane U20 di sempre con 2:02.69, primato regionale del Lazio che era di Eloisa Coiro. Ad Atletica Magazine ha detto: “Per gli 800 la cosa che ho imparato è la distribuzione dello sforzo. Non puoi correrli allo sbaraglio”. Vuole studiare Biotecnologie. Idoli: Shaunae Miller-Uibo, ma ora stravede per Hodgkinson e soprattutto per Femke Bol.

 

ERIKA SARACENI (2006, salto triplo)

È stata eletta dalla Fidal miglior giovane emergente del 2023. Classe 2006, 13.43m nel salto triplo. “Ho la fortuna di avere delle gambe abbastanza lunghe, quindi nonostante non sia altissima le gambe fanno molto”, ha raccontato. Cadde durante una gara dei 300hs da piccolissima. Per la paura chiese all’allenatore di fare salto triplo. Non lo ha più lasciato. Medaglia d'oro agli Eyof di un anno fa. Papà Enrico è un ex quattrocentista azzurro con 46.86 e ha vinto i mondiali master a San Sebastian. Tutti avrebbero voluto vederla agli Europei di Roma. A calmare gli animi ci ha pensato lei: “Sognare in grande è bello, però sono ancora abbastanza piccola”. Lima può lanciarla. Gareggia per la Bracco Atletica.

 

MATTEO SIOLI (2005, salto in alto)

Lo iscrissero a una gara di salto in alto, fece subito il botto. Classe 2005, di Paderno Dugnano, è già arrivato a 2.21, quarta prestazione mondiale nel 2024. A febbraio, ai campionati italiani indoor, ha fatto la misura per partecipare ai Mondiali. Ma ormai Matteo sembra averci fatto l’abitudine. “È stata un'esperienza straordinaria conquistare il mio primo titolo italiano indoor ad Ancona e replicare il successo ottenuto l'anno scorso all'aperto”, ha detto. Salta per l’Euroatletica 2002, con cui ha cominciato.

 

GIULIA GABRIELE (2005, marcia)

Sa cosa vuole e soprattutto chi seguire: Antonella Palmisano. “La ammiro tanto per la sua tenacia e la perseveranza, e in futuro sogno di diventare un’atleta formidabile come lei”. C’è tempo. Intanto ha migliorato dopo 36 anni il record italiano juniores sui 5000 metri di marcia femminile fermando il cronometro in 21’48”67. Nella 10km ha fatto segnare il tempo di 46.30, quinto tempo fra gli iscritti. Romana, un passato da ginnasta (artistica), medaglia agli Europei under 20 di Gerusalemme, è allenata da Lorenzo Dessi, marito e coach di Palmisano. Liceo Scientifico alle spalle, materia preferita Scienze. “Infatti mi iscriverò a Scienze della nutrizione. Mi piacerebbe diventare una nutrizionista sportiva dopo la carriera da agonista”. Marcia per le Fiamme Gialle.

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