Paulo Fonseca (foto LaPresse)

Ocio però #2

Diavolo di un agosto. Il triste Milan di Paulo Fonseca (fino a prova contraria)

Giovanni Battistuzzi

I rossoneri dopo il pareggio con il Torino hanno perso contro il Parma. Un inizio di stagione che ricorda tanti degli avvii di campionato dell'allenatore portoghese

C’è nessuno in Serie A più disperato del tifoso milanista. Perché pareggiare col Torino al debutto ci può pure stare, ma perdere prendendo sberloni per quasi novanta minuti dal Parma di Fabio Pecchia parecchio meno. E sì che il Parma di Fabio Pecchia sembra tutto tranne che una squadretta. Ma non ditelo ai tifosi del Milan. A vedere una squadra di giocatori che vagano per il campo peggio pure della Longobarda, già si dannano l’anima. E sì che dovrebbe far piacere loro visto il diavolo simbolo rossonero. Non è così, tutti, anche i diavoli, nel calcio pretendono il paradiso del piacere. 

I milanisti sono messi peggio dei napoletani, che almeno hanno avuto una botta di orgoglio e di calcio più che discreto al Maradona dopo l’avvio pessimo a Verona. Tre a zero al Bologna e Antonio Conte felice e dimentico delle lamentele ferragostane. 

   


Questa è Ocio però, la rubrica di Giovanni Battistuzzi sul campionato di calcio italiano, un piccolo breviario per evitare di prendere troppo sul serio la giornata di Serie A appena giocata.


 

E sono messi peggio pure dei romanisti che sono loro pari nelle zone basse della classifica a un punto, ma quanto meno rinfrancati dalla conferma in giallorosso di Paulo Dybala e dall’estiva certezza che l’argentino avrà finalmente una stagione da grande calciatore quale tutti, almeno a Roma, sono convinti sia. 

Grama vita nella Milano rossonera. Un triste agosto quello dell’anno 2024. Soprattutto perché il pareggio dell’Inter della prima giornata sembra essere soltanto il tradizionale punticino che le squadre di Simone Inzaghi si regalano al primo appuntamento in campo. 

Ocio però che Paulo Fonseca è tipo talmente enigmatico e sulle sue da fare di tutto per farsi percepire come un fallimento immediato. Diceva in Portogallo di essere un fan dei film di Alfred Hitchcock e forse, subconsciamente, s’è messo in testa di essere una sorta di Gregory Peck, il mascellone è quello, in Spellbound, che poi in Italia è Io ti salverò. L’amnesia iniziale è la stessa di John Ballantyne. 

Nel calcio agosto, lo disse bene pure il Paron Nereo Rocco, è mese “stupido che sol che i muli più stupidi pol dir che ‘l conti qualcosa”. Anche se all’epoca non valeva tre, anzi due, punti, e ora sì. Tocca non darci troppo peso ai segnali sinistri, o almeno in rossonero sarebbe utile sperare che sia così. 

Anche perché è un attimo che tutto cambi. Come è cambiato tutto per la Lazio, bella e vincente contro il Venezia, bruttina e perdente a Udine. 

Ocio però che l’Udinese certi effetti li fa, ondivaga com’è di entusiasmi brevi e intensissimi, capace di farsi bella, bellissima, al gioco bello, bellissimo, del suo Florian Thauvin, francese che nei giorni buoni, non moltissimi, dimostra il perché anni fa, nell’estate di dieci anni fa per la precisione, l’Olympique Marsiglia decise che per uno così i quasi quaranta milioni di euro che era disposto a dargli il Chelsea erano troppo pochi. Un anno dopo ne intascarono ben volentieri diciotto.

     

I risultati della 2a giornata e la classifica della Serie A 

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