Armand Duplantis (foto Epa, via Ansa)

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Il limite che non c'è per Armand Duplantis: nuovo record del mondo

Giovanni Battistuzzi

Durante la Diamond League a Chorzow, Polonia, lo svedese ha portato a 6,26 metri il record del salto con l'asta. Un altro salto record che ci fa intuire la possibilità che non sia l'ultimo

Se lo chiese pure Marx, quello vero: Grucho, cosa avesse spinto l'uomo a saltare con l'asta, perché "tra tutti i modi di faticare quello degli atleti che vanno a cinque metri in alto con una asta rischiando ogni volta di finire impalati, è l'unico che non capisco. Non capisco proprio l'utilità del gesto. Si doveva annoiare molto ed essere molto crudele chi si è inventato il salto con l'asta", ironizzò. Concluse: "Va detto però che per fortuna l'ha inventato".

È terra e cielo il salto con l'asta, è velocità terrestre e un arco colorato nell'aria, è potenza e grazia, esplosività e coordinazione. Da qualche tempo è Armand Duplantis. Dal 2018 almeno, oro agli Europei. Dal 2020 sicuro, primo record del mondo: sei metri e diciassette centimetri. Da allora ce ne ha aggiunti altri nove: sei metri e ventisei centimetri. L'ultimo ieri sera durante la Diamond League a Chorzow, in Polonia. Un altro centimetro aggiunto a quel centimetro in mondovisione alle Olimpiadi di Parigi 2024.

 

      

Sono passati venti giorni dalla notte dello Stade de France e Armand Duplantis salta con la sua asta ormai con l'idea di far fare più fatica possibile a chi verrà, a chi inizierà a saltare tra qualche anno con quel nome e cognome, Armand Duplantis, e quella cifra piantata nella testa come un'ossessione da abbattere.

Per oltre vent'anni quel nome e cognome era stato Serhij Bubka e quella cifra era quel 6,14 che all'epoca, il 31 luglio 1994, venne definitò "l'inarrivabile". Lo fu a lungo. Lo fu sino a Renaud Lavillenie e a quel suo 6,16.

Nonostante Renaud Lavillenie, nonostante il tempo passato, per anni Serhij Bubka rimase il faro di questa disciplina, il grande campione che si cercava di imitare. Troppo educato e per bene il francese per poter diventare un modello.

Troppo educato e per bene pure Armand Duplantis. Però quando prende l'asta in mano e corre verso l'asticella, si catapulta verso il cielo e poi quell'asticella la supera, ecco che le cose cambiano. È lì che Armand Duplantis diventa unico e inimitabile. Armonia totale.

Come nel pomeriggio del 25 agosto 2024 a Chorzow nel momento esatto nel quale ha oltrepassato l'asticella posta a sei metri e ventisei. E mentre vedevamo tutto questo in noi appariva chiara la certezza che un momento come quello che stavamo vedendo non sarebbe stata l'ultimo. C'era margine, lo si vedeva chiaramente. Almeno un paio di centimentri che, lo sappiamo, ci torneranno a far assistere, ancora una volta, alla storia di questo sport.

E questa è una visione in loop. Era andata così l'8 febbraio 2020, il giorno del suo primo record del mondo. È continuata così a ogni suo salto oltre il limite. Non conta quanto alta è l'asticella, tra quella e il suo corpo c'è sempre quel po' luce che ci fa credere che non finirà qui, che ci sarà un altro salto capace di farci stare a bocca aperta.

     

Armand Duplantis (foto Epa, via Ansa)  
     

Per Serhij Bubka, Armand Duplantis "può arrivare molto più in alto. Credo che possa raggiungere i sei metri e mezzo, forse i sei metri e trentacinque". Fantascienza? No, Bubka spiega così all'Equipe: "Mondo come me e Renaud (Lavillenie), utilizza aste Spirit realizzati interamente in fibra di vetro. Se sei hai ottima tecnica e grande forza e sai come sfruttarli al meglio non ci sono limiti".