Romelu Lukaku e Antonio Conte (foto LaPresse)

Antonio Conte e Romelu Lukaku ancora insieme

Marco Gaetani

Sembra una boutade estiva, è diventata una realtà calcistica. L'allenatore ritrova l'attaccante in un Napoli che cambia il suo progetto calcistico pur di accontentare il suo tecnico

All’inizio sembrava la classica boutade giornalistica, persino pigra a livello mentale: vuoi che Antonio Conte non chieda ad Aurelio De Laurentiis il feticcio Romelu Lukaku? Era un pensiero facile, scontato, tristemente prevedibile: fuori Osimhen, da mesi separato in casa, e dentro il belga. Per qualche settimana si è pensato che fosse solo un’alternativa sul tavolo, invece era, ancora una volta, l’obiettivo principale, l’unica opzione presa in considerazione dall’allenatore acclamato a gran voce per ritrovare lo splendore dell’era spallettiana. Mai per nessuno, nella sua carriera, l’ex tecnico di Juventus e Inter si è speso così tanto. Lo ha sedotto a distanza per mesi, implorandolo di rimanere seduto in riva al fosso, in attesa che il disegno contiano giungesse a compimento nonostante le (magre) offerte provenienti da altri club non così attraenti. E così, quando il tracollo di Verona ha reso necessari i rimedi estremi, eccolo qui, di nuovo. È l’ennesima incarnazione di Lukaku in Italia e non c’è dubbio che la migliore si sia vista agli ordini di Conte, in coppia con Lautaro Martinez: stavolta cambierà qualcosa a livello tattico, perché non avrà un partner ma due, ma quel che impressiona è il legame quasi ombelicale tra i due.

“È un ragazzo a posto, perbene, metto io le mani sul fuoco per lui. Sa la responsabilità che ha nei miei confronti e nei confronti del Napoli e dei napoletani”, ha detto Conte non appena le circostanze glielo hanno consentito, cioè dopo l’ufficialità, in una conferenza stampa in cui sul suo volto è spuntato un sorriso d’altri tempi. A un certo punto, però, ha iniziato a parlarne come se Lukaku fosse ancora l’attaccante straripante del biennio 2019-2021, anche se i numeri dicono altro: “È sicuramente un centravanti atipico, di solito con quel fisico sono lenti. E invece lui ha grande gamba, è un giocatore di football americano, potente e velocissimo. Abbiamo bisogno delle due cose, uno che sappia tenere botta e tenere palla per scambiarla con i compagni più talentuosi, ma anche che sappia attaccare la profondità e gli spazi”,

E allora la responsabilità più grande, Lukaku, forse ce l’avrà direttamente nei confronti del suo vecchio maestro, che per lui si è messo in prima fila e, soprattutto, ha generato un’aspettativa che ora dovrà mantenere nei confronti della piazza. De Laurentiis, pur di accontentare Conte nella certezza che si tratti dell’unica via percorribile, è andato in una direzione che cozza con quella che è stata la sua storica linea, accettando un affare che, a livello economico, non è destinato a futura rivendibilità. Servirà il miglior Lukaku, quello in grado di mettersi sulle spalle l’intero reparto d’attacco e non solo. Quello visto nei primi mesi di Roma e negli ultimi mesi di Inter, non quello impigrito che lo scorso anno ha lasciato che, da un certo punto in avanti, la stagione gli sfilasse di lato, già proiettato mentalmente al rientro a Londra visto che l’intenzione della Roma era quello di lasciarlo andare. Solo così potrà ripagare un investimento che va ben oltre i milioni sborsati per il cartellino.