Charles Leclerc ha vinto il Gp d'Italia a Monza (Foto LaPresse)

Formula 1

A Monza vince Charles Leclerc, vince la Ferrari di Vasseur

Fabio Tavelli

Il pilota monegasco sale sul gradino più alto del podio dopo che i piloti della McLaren sono riuscite a buttare via una doppietta che sembrava sicura

Bravo, bravo, bravo!!!! Bravo Charles Leclerc, bravo lo stratega che lo ha tenuto in pista mentre gli altri consumavano pneumatici, bravo Vasseur a centrare la vittoria numero 3 della stagione a casa nostra davanti a due macchine, le McLaren, chiaramente più veloci. E’ incontenibile la gioia del popolo ferrarista per un successo che per Leclerc doppia quello del 2019.

Evviva la Ferrari, dunque. Ma anche evviva la McLaren e quel modo un po’ naif di buttare via una doppietta che sembrava sicura. Un “evviva” un po’ provocatorio perché in un mondo iperconnesso e tecnologico vedere qualche sciocchezza molto umana riconcilia con quel senso di fallibilità umana che ogni tanto è bello percorrere. Bocciato, forse inappellabilmente per questa stagione, Lando Norris. Ancora una volta in pole, ancora una volta passato senza transitare in testa al primo giro. Ma mentre in Olanda a passarlo era stato Vertappen questa volta è stato il suo compagno di squadra, Piastri, bravissimo a infilarsi in un anfratto delle sicurezze che evidentemente Norris credeva di avere. Credeva, perché probabilmente nei brief del sabato sera quelli della McLaren avevano disegnato la partenza in modo da non crearsi ostacoli a vicenda. Evidentemente avevano detto a Norris che Piastri non lo avrebbe attaccato alla prima curva. E magari Piastri aveva annuito. Però alla quarta ecco che l’australiano porta a compimento un autentico capolavoro infilando il tenero Lando. Non solo passandolo, e già questo sarebbe materia di discussione, ma anche scoprendogli il fianco per l’attacco di Leclerc, bravo a infilare il poleman del sabato e in pratica a distruggergli la gara.

L’uomo di giornata è e rimane il principino monegasco, maestro di gestione delle gomme, bravo a vincere resistendo alla furiosa rimonta di Piastri e in buona sostanza dimostrando che il pilota moderno bravo non è solo quello che si fa rispettare nei corpo a corpo ma anche, se non soprattutto, colui che sa costruire la sua gara spingendo il giusto per far funzionare al meglio il combinato disposto tra la vettura e le gomme.

     

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La McLaren resta la migliore in termini complessivi ma quella di Monza è e resterà un capitolo nel quale la massimizzazione del risultato è stata totalmente fallita. E’ invece quello che ha fatto Verstappen, spettatore sornione di quel che abbiamo raccontato finora e bravo a minimizzare le perdite in classifica. Da +70 il campione del mondo va via da Monza a +62 ma per come si erano messe le cose in qualifica c’è da scommettere che Max avrebbe firmato per un verdetto così.

     

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Nella classifica costruttori il vantaggio Red Bull si è ridotto a +8, lì il sorpasso è solo rimandato. Ma la sensazione che ha offerto il Gp d’Italia è che il vincitore effettivo, oltre Leclerc ovviamente, sia stato Max. Ora una settimana per rifiatare prima della doppietta Baku-Singapore. Due circuiti particolarmente graditi a Leclerc che, restasse in questo stato di grazia, potrebbe pure iniziare a fare qualche pensierino. Senza dirlo, nel segreto dei suoi pensieri. Ma vittorie come quelle di Monza hanno dentro un senso di magia tale da rendere fattibile anche l’apparentemente impossibile.