Il Foglio sportivo
Luna Rossa sa giocare di squadra
La barca italiana nella finale dei challenger all’America’s Cup. Ma non è solo quella che va in mare. Dietro c’è un gruppo sempre più unito
Come un film giallo. Di quelli che ti tengono incollato allo schermo con il cuore in gola. Luna Rossa Prada Pirelli ora è nella finale dei challenger all’America’s Cup, oggi Louis Vuitton Cup, per la quinta volta in 25 anni. Ma c’è stato da soffrire per avere ragione degli americani di American Magic. Da giovedì 26 settembre dunque sotto con Ineos, l’avversaria britannica che sventola il guidone del Royal Yacht Squadron di Cowes dove nel 1851 questa incredibile e Incruenta battaglia navale ha avuto inizio: chi vince tra Luna Rossa Prada Pirelli e Ineos Britannnia sarà lo sfidante ufficiale e affronterà Emirates Team New Zealand dal prossimo 12 ottobre. Sempre nel mare di Barcellona.
Si ripete così la finale degli sfidanti di tre anni fa ad Auckland quando, un po’ come ora, Sir Ben Ainslie (il velista con quattro ori e un argento olimpico) e i suoi si presentavano come quelli da battere forti delle ultime performance. Avevano esordito con non poche difficoltà, ma poi erano tanto cresciuti: insomma allora come oggi facevano paura. Ma come dice Guido Meda, telecronista Sky (le regate sono trasmesse in chiaro anche da Italia 1), traslando lo slogan dalle moto “Luna Rossa c’è”. Lo ha dimostrato nell’ultima regata di semifinale contro American Magic, barca del New York Yacht club che è stato imbattuto per cento trentadue anni: dal 1851 al 1983.
Luna Rossa Prada Pirelli poteva vincere quella semifinale per 5 a 0, ma dopo quattro vittorie qualcosa si era inceppato, un trend negativo culminato con la rottura del carrello della randa che aveva regalato agli americani il terzo punto, riportandoli in corsa per vincere la semifinale. Dalla disavventura è uscito qualcosa di buono: la grinta dei giorni migliori. Lo shore team e i ragazzi del design team avevano lavorato tutta la notte per rimettere la barca argento in grado di navigare ancora. Bisognava essere all’altezza in mare per non disperdere tanto sforzo. Così è stato con la vittoria più netta nella serie delle semifinali. Marco Tronchetti Provera, presente a Barcellona, prima di rientrare a Milano ha detto a Max Sirena, Team Director di Luna Rossa Prada Pirelli: “andiamo via più leggeri”.
Una cosa è certa le regate contro American Magic sono state un eccellente allenamento anche dal punto di vista emotivo: “Meglio aver regatato contro un avversario forte” ha detto un finalmente rilassato Sirena, “la forza del team esce nei momenti negativi, abbiamo dimostrato di essere sia squadra che famiglia. È il nostro plus”.
Oggi dopo un meritato giorno di stop, ma senza festeggiare il successo nelle semifinali, la barca con la linea rossa tornerà probabilmente a navigare, contemporaneamente dovrà dichiarare le componenti che verranno modificate. Se ce ne sono si tratta di sviluppo programmato non di invenzioni dell’ ultima ora: queste barche sono un concentrato tale di tecnologia che non si può lasciare nulla al caso.
“La vela è uno sport bello, ma crudele” è uno dei mantra che ripete spesso il team director, ovvero Max Sirena, “non c’è mai nulla di scontato ed è difficile descrivere quanto impegno e quanto lavoro c’è dietro una sfida”.
Diventerà sfidante ufficiale all’America’s Cup la prima barca che raggiungerà sette vittorie. Un’impresa per nulla facile per entrambi gli sfidanti, un pronostico è difficilissimo. Alla fine del primo round robin si poteva pensare che qualunque avversario per Luna Rossa Prada Pirelli sarebbe stato una semplice formalità, la barca volava sicura senza tentennamenti. Anche il secondo era cominciato allo stesso modo: aveva superato Emirates Team New Zealand con una regata perfetta. Poi all’improvviso un corto circuito, le ultime regate disastrose proprio contro i sudditi di sua maestà che alla fine avevano vinto i round robin potendo così scegliere di affrontare Alinghi, l’anello debole della catena degli sfidanti, che comunque nella semifinale non aveva proprio fatto la parte del materasso vincendo due prove.
Ineos Britannia ha dalla sua la stretta collaborazione con AMG, l’azienda tedesca che lavora da quasi quarant’anni nelle attività sportive di Mercedes e la presenza dell’ingegnere James Allison uno che in Formula 1 dalla Benetton, alla Ferrari e infine alla Mercedes ha vinto tutto. Però è anche vero che il salto più importante in termini di prestazioni Ineos Britannia lo ha fatto con le modifiche tra le regate preliminari e i round robin. Senza dimenticare che ci ha messo un bel po’ di regate prima di capirci qualcosa. L’impressione è che Luna Rossa non abbia toccato la barca fino ad ora e che sia arrivato il tempo dei progressi. L’importante è non sedersi sugli allori della vittoria contro American Magic, ma non succederà: alla base di Luna Rossa Prada Pirelli il motto che guida ogni attività è: “non abbiamo vinto niente!”. Perché qui conta solo l’ultima vittoria quella che vale la “Vecchia Brocca” contro Emirates New Zealand.
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