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Contro la Fiorentina, la prima europea The New Saints

Andrea Romano

I biancoverdi dominano in Galles da due decenni, ma in Europa non erano mai riusciti a qualificarsi a una competizione Uefa. La possibilità di diventare la squadra materasso della Conference League è alta

Il concetto di impresa è diventato piuttosto relativo. Perché la trasformazione delle coppe europee in giganteschi uffici di collocamento ha reso soggettivo quello che un tempo era oggettivo. Una legge che troverà ferrea applicazione anche stasera in casa della Fiorentina, quando il The New Saints, club gallese dalle dimensioni lillipuziane, proverà a godersi il suo posto al sole. Almeno per un’ora e mezza.

Negli ultimi vent’anni i biancoverdi hanno centrato un record dopo l’altro. Anche se la maggior parte sono destinati a restare qualcosa di molto vicino alla semplice curiosità. In due decenni il The New Saints ha chiuso soltanto una volta il campionato in terza posizione. Per il resto ha messo insieme quattro secondi posti e quindici scudetti. È una tendenza che va molto oltre l’idea di cannibalizzazione della propria lega.

Nel 2016 la squadra ha inanellato ventisette vittorie consecutive. Un primato che ha resistito otto anni. Ossia fino a quando l’Al Hilal, un’altra tigre di carta, non ne ha messe una dietro l’altra ventotto.

Alla supremazia domestica, però, non ha fatto seguito alcuna campagna europea. A luglio il The New Saints ha giocato il preliminare di Champions contro i montenegrini dell’FK Decic Tuzi. La sfida di andata si è disputata in Galles. Davanti agli 810 spettatori del Park Hall. E il fattore campo si è rivelato fondamentale. I bianconverdi si sono imposti per 3-0. Poi nel return match hanno pareggiato 1-1. Il secondo turno di qualificazione ha assunto presto i contorni dell’incubo. Il Ferencvaros ha dominato sia all’andata (5-0) che al ritorno (1-2). Il The New Saints è dunque scivolato verso i preliminari di Europa League. Dove è stato eliminato dai Moldavi del Petrocub. Sembrava tutto finito. Solo che qualcuno doveva pur giocare la Uefa Conference League. Così i gallesi hanno affrontato il terzo preliminare stagionale in tre competizioni differenti. E alla fine sono riusciti a eliminare i lituani del Panevezys. Un cammino accidentato che ha regalato ai biancoverdi il titolo di prima squadra del campionato gallese a prendere parte alla fase a gironi di una competizione Uefa.

Un onore che potrebbe rivelarsi una condanna. Perché il The New Saints rischia di trasformarsi nella squadra materasso del torneo.

Il valore della rosa a disposizione di mister Craig Harrison, un passato da difensore di Middlesbrough e Crystal Palace, è di 2.74 milioni di euro. Ossia meno della Cavese, in Serie C. La metà dell’Audace Cerignola. In campionato la squadra è quinta, a con otto punti di ritardo rispetto al Penybont. Che ha giocato però tre partite in più. Il mercato estivo è stato condotto a costo zero. Nel vero senso della parola. Sion Bradley, arrivato a titolo gratuito dal Caernarfron Town, gioca come ala sinistra ed è la stella della squadra. I sei gol e i due assist messi a segno nella Cymru Premier hanno fatto crescere il suo valore di mercato fino a quota 125 mila euro.

Il presente del club parla di un 204° posto nel ranking Fifa. Ma il passato del The New Saints è da mal di testa.

La squadra nasce nel 1959 a Llansantffraid-ym-Mechain, un villaggio di millequattrocento abitanti vicino al confine con l’Inghilterra. L’anonimato dura fino al 1996, quando il club vince la Coppa del Galles e ottiene il diritto di partecipare alla Coppa delle Coppe. Per l’occasione una ditta informatica decide di investire nel club. E stacca un assegno da 250 mila sterline. In cambio ottiene che la squadra venga ribattezzata Total Network Solutions. L’avventura europea dura così poco che l’investimento non si ripaga neanche con la pubblicità. Perché al primo turno i gallesi vengono eliminati dai polacchi del Ruch Chorzów. Nel 2003 il club si fonde con l’Oswestry Town F.C., che però è un club inglese. Per la lega non c’è problema, va bene così. Poi però nel 2006 la British Telecom assorbe la Total Network Solutions. Serve un altro nome. L’acronimo TNS è così grazioso che sarebbe un peccato lasciarselo sfuggire. Qualcuno propone The New Saints. I Nuovi Santi. Il board lo accetta. Inizia una storia tutta nuova. Che troverà il suo apice stasera. 

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