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L'austerità luterana di Casper Tengstedt
Quando scende in campo lo fa sempre con la consapevolezza che le partite le si vincono assieme, mai da soli. E così se c’è da ricorrere rincorre, se c’è da pressare pressa, poi fa in modo di farsi trovare libero e lì decide il da farsi. Chi è l'attaccante danese dell'Hellas Verona
Se l’era filato nessuno Casper Tengstedt quando il 9 agosto 2024 era stato acquistato dall’Hellas Verona. Se lo fila mai nessuno un attaccante che in un anno e mezzo segna quattro gol in trentun partite. Non è giocatore da highlights Casper Tengstedt, non uno da dribbling e giochetti col pallone. Non che non li sappia fare, semplicemente non è il tipo. Allo spettacolo barocco del fu jogo bonito ha sempre preferito la luterana austerità del passaggio stop tiro. E senza nessuna possibilità di devianza.
All’Hellas Verona Casper Tengstedt è in prestito. Ogni tanto Paolo Zanetti gli fa fare la prima punta, ogni tanto la seconda, lui non si fa problemi. Fa quello che gli chiedono di fare.
A Verona potrebbe rimanere per cinque milioni di euro, al momento una cifra fin troppo ragionevole.
Perché Casper Tengstedt non ha mai giocato solo per segnare, nonostante tre gol in sette partite non siano pochi. Quando scende in campo lo fa sempre con la consapevolezza che le partite le si vincono assieme, mai da soli. E così se c’è da ricorrere rincorre, se c’è da pressare pressa, poi fa in modo di farsi trovare libero e lì decide il da farsi. Ha visione del campo, capacità di osservare cosa gli succede attorno. E abbastanza buon senso di evitare di fare ciò che sa che non gli potrebbe riuscire.
“È un attaccante di quelli che non ne fanno più, eppure, al contrario di quelli dei miei tempi, è modernissimo per capacità di dare una mano a tutta la squadra: sa stare in area di rigore, sbaglia poco, corre tanto e non si perde in robe buone da clip sui social”, disse di lui Kjetil Rekdal che lo allenò al Rosenborg tra l’agosto del 2022 e il gennaio del 2023 e lo vide esultare quindici volte in quattordici partite.
Kjetil Rekdal giocò con Tore André Flo, John Carew, Ole Gunnar Solskjær, Steffen Iversen, Sylvain Wiltord, Ali Daei. Era quello che serviva loro i palloni da calciare in rete.
Calciatori come Casper Tengstedt erano quelli che un tempo venivano presi dalle provinciali per salvarsi. Quando le provinciali iniziarono a vergognarsi di essere provinciali certi giocatori hanno fatto fatica a calcare i campi della Serie A. L’Hellas Verona fortunatamente, un po’ per bravura di chi fa la campagna acquisti, un po’ per necessità, è tornata a ragionare da provinciale e a scovare in giro per l’Europa e per il mondo gente utile. Gente tipo Casper Tengstedt, che fa quello che gli chiedono di fare e che quando può segna.
Anche quest'anno c'è Olive, la rubrica di Giovanni Battistuzzi sui (non per forza) protagonisti della Serie A. Piccoli ritratti, non denocciolati, da leggere all'aperitivo. Qui potete leggere tutti gli altri ritratti.