Il Foglio sportivo - Il ritratto di Bonanza
Confessione di un tennista malato
Dalle canottiere anti estetiche di Alcaraz e Zverev agli urli irritanti dei giocatori, fino al soffiarsi il naso con gli asciugamani portati dai raccattapalle: da maniaco della fruizione televisiva, ecco un elenco di dieci punti di ciò che è più insopportabile nel mondo del tennis
Lo confesso: amo il tennis. In maniera viscerale, come un matto, da sempre, anche da quando non era comparso sulla scena Jannik Sinner. Ma come tutti i pazzi di qualcosa, posseggo delle idiosincrasie. Professionalmente, ho avuto modo di seguire da vicino anche molti tornei del grande Slam, su tutti il Roland Garros, da Parigi. Ma parliamo di più di vent’anni fa, quindi non ero io, ma uno quasi come me. Detto ciò, solidarizzando con tutti coloro a cui non fregherà assolutamente nulla (anche se mi pagano a pezzo non a consenso), vorrei parlare di quello che non sopporto del tennis, da malato di tennis, elencandolo in dieci punti.
Essendo diventato un maniaco della fruizione televisiva (su Sky si può vedere tutto, evviva Sky), mi limito a un tipo di osservazione che definirei passiva, cioè dal divano. Punto 1. Non mi piacciono tutti quelli che a volte battono Sinner, quindi essenzialmente Alcaraz. Punto 2. Odio le canottiere di Alcaraz. Le trovo anti estetiche e “profumate” (quel “profumo” che oltrepassa lo schermo). Punto 3. Non sopporto nemmeno quelle di Zverev, che però si sviluppano in altezza e quindi si perdono un po’ nell’aria. Punto 4. Trovo davvero irritanti gli urli dei giocatori ogni volta che colpiscono la palla, come spesso fa anche Alcaraz con un intento intimidatorio fastidiosissimo. Introdurrei un regolamento dove si proibisce l’urlo. Prima un warning e poi un penalty point. Censurerei anche il gridolino, ma solo quando è reiterato. Adesso faccio una pausa e mi stacco dall’ossessione Alcaraz (già tapino a Shangai), inserito nei primi quattro punti. Fatto. Proseguo. Punto 5. Abolirei la pratica umiliante dei raccattapalle che porgono l’asciugamano ai giocatori. Prima non si faceva, oggi invece si fa. Poveri ragazzi, costretti a bagnarsi le mani con il sudore altrui. Punto 6. Proibirei a Medvedev di soffiarsi il naso negli asciugamani che poi gli vengono portati dagli stessi raccattapalle. Daniil, mettiti un fazzolettino ricamato dentro la custodia della racchetta per favore! Punto 7. Non mi piacciono alcune espressioni usate nelle telecronache. Su tutte, “in manovra”, solitamente per indicare quando un giocatore viene sorpreso dalla velocità della palla avversaria e non riesce ad eseguire un movimento completo. “In manovra”, mi ricorda il parcheggio dell’auto (e io odio fare i parcheggi). Punto 8. Eviterei volentieri di ascoltare il “vamos” a ogni punto conquistato da parte di chi non è di lingua ispanica (Alcaraz ti voglio bene, come vedi). Punto 9. Non me lo ricordo. Punto 10. Ho preso male il ritiro di Nadal. Avrei voluto che proseguisse ancora. Accompagnarmi almeno fino alla pensione per farmi sentire meno solo, in balia di un nostalgico ricordo. Ps. Stavo a scherzà.
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