L'allenatore del Cagliari Davide Nicola (foto LaPresse)

Serie A

Davide Nicola ha recuperato lo spirito del Cagliari di Claudio Ranieri

Marco Gaetani

Partite tenute in vita per ragioni mistiche, recuperate in extremis, ribaltate quando tutto sembrava perduto. L'allenatore ha riportato in campo l'insegnamento dell'ex tecnico che era riuscito nell'impresa della salvezza

Un mese fa, sconfitto in casa dall’Empoli dopo averne presi quattro (immeritatamente) dal Napoli, il Cagliari sembrava a un passo dall’ennesima inversione a U degli ultimi anni, con l’esperienza di Davide Nicola apparentemente giunta già al capolinea. Era ripartita, in maniera quasi automatica, anche la filastrocca sul tecnico: perfetto se c’è da salvare squadre disperate a stagione in corso, zoppicante quando comincia dall’inizio. Ma le cose possono cambiare in un minuto. I sessanta secondi che hanno stravolto l’avvio di stagione del Cagliari sono quelli che vanno dal rigore di Hernani, momentaneo 2-2 del Parma al Tardini, alla sberla di Roberto Piccoli, definitivo 2-3, prima vittoria stagionale in campionato.

È come se Nicola avesse trovato da qualche parte “lo spirito del Cagliari passato”, in una riedizione calcistica dell’opera di Dickens. All’improvviso, nel momento difficile, il Cagliari ha recuperato quella magia che sembrava appartenere esclusivamente a Claudio Ranieri: partite tenute in vita per ragioni mistiche, recuperate in extremis, ribaltate quando tutto sembrava perduto. Nicola ha avuto il coraggio di forzare alcune soluzioni ardite, come la scelta di rinunciare a Marin nell’undici titolare: eppure, gettato nella mischia a gara in corso, con le mediane avversarie già provate, la pulizia di calcio del centrocampista rumeno ha quell’attimo in più per diventare letale, come ha scoperto proprio il Parma sulla sua pelle. E sempre Marin si è fatto carico di un rigore pesantissimo, allo Stadium, con la partita agli sgoccioli: anche lì il Cagliari ha rischiato di naufragare, eppure è rimasto aggrappato alla sfida e al risultato, trovando l’1-1 con la trasformazione dell’ex Empoli per quello che è l’unico gol subito fin qui in campionato dalla premiata ditta Di Gregorio-Perin.

Contro il Torino, la magia si è ripetuta. È tornato nell’elenco dei marcatori uno dei feticci del secondo Ranieri cagliaritano, Nicolas Viola, ma l’uno-due Sanabria-Linetty ha fatto nuovamente vacillare i sardi. Ma questo Cagliari ha qualità e la decisione di Nicola di tenere il meglio per la coda – l’altro “super-sub” di questa fase di stagione è infatti Gianluca Gaetano, uno in grado di spostare gli equilibri nella parte destra della classifica – ha pagato ancora una volta: angolo di Marin per la testa di Luperto che pesca Palomino per il 2-2, quindi anche un pizzico di fortuna, elemento imprescindibile, per il 3-2 con l’autogol di Saul Coco. A ridare forza al gruppo, dopo il ko con l’Empoli, anche una mossa vecchio stile, un ritiro per compattare il collettivo: “Abbiamo parlato tanto tutti quanti, ci siamo chiariti e sfogati, ognuno ha detto la propria. Ne è uscito tanto lavoro, tante cose buone che ci hanno aiutato a superare il momento di difficoltà”, ha detto Luperto, uno dei migliori di ieri sera, dopo il successo in rimonta sul Toro. Ed è tornato a parlare anche Claudio Ranieri, vedendo qualche affinità con il suo lavoro: “Sono felicissimo, ho visto la partita con il Torino, l’Unipol Domus è un campo magico: i tifosi ti soffiano dietro. Nicola sta guidando la squadra con molta sagacia”. Provando a seguire questo vento, impercettibile per gli altri eppure decisivo per chi veste il rossoblù, il Cagliari ha accolto con il sorriso questo ritorno di uno spirito passato.

Di più su questi argomenti: