Foto Epa, via Ansa

Formula 1

Doppietta in Texas per le Ferrari. Leclerc vince, Sainz secondo

Fabio Tavelli

Felicità per il primo e secondo posto al Gp degli Stati Uniti, ma anche qualche rimpianto: se questa nuova versione della Rossa si fosse manifestata prima dell’estate ora avremmo una lotta per la corona piloti con in lizza anche Leclerc

Dolce è la notte italiana per la Ferrari e i suoi tifosi. Nell’azzurro del cielo del Texas Leclerc e Sainz dominano la sestultima in stagione e fanno forse pensare che se questa nuova versione della Rossa si fosse manifestata prima dell’estate ora avremmo una lotta per la corona piloti con in lizza anche Leclerc. Non è un caso che dopo la sosta estiva Leclerc abbia totalizzato gli stessi punti di Norris (entrambi hanno recuperato 21 punti su Verstappen).

   

Foto Epa, via Ansa  
      

Due fatti decidono la tenzone. Alla partenza come al solito Lando Norris pasticcia e ad approfittarne oltre a Verstappen si infilano anche le due Ferrari. Che lì mettono le basi per costruire una doppietta che fa il paio con quella di Melbourne quando si arrivò con Sainz davanti a Leclerc. Il secondo momento caldo arriva al giro 52 quando dopo almeno 8 tornate di attacchi senza successo Norris riesce a mettersi dietro Verstappen. Ma per farlo va oltre i limiti della pista di curva 12 e certamente trae vantaggio da questa situazione. I commissari avevano già punito altri piloti per la stessa dinamica e la penalità a Lando Norris era sicura nonostante i team radio tra il pilota e il suo muretto volesse accreditare il fatto che anche l’olandese fosse uscito di pista. Il weekend di Austin dice +2 nella sprint e + 3 nella gara a favore del tre volte campione del mondo. Il suo sfidante ha preso solo la pole al sabato (che però non dà punti) ma ormai le partenze dal palo di Norris somigliano di più ad un handicap che a un vantaggio. Il duello tra Verstappen, masterclass come difensore per una volta, e Norris ha tolto alle Ferrari il piacere di essere inquadrate in questa cavalcata nel deserto texano con arrivo praticamente in parata. Nella classifica costruttori la Rossa è ormai a un passo dalla Red Bull, che per onestà va detto continua a gareggiare con una macchina e non con due. Ma soprattutto diventa sempre di più arbitro del Mondiale piloti.

 

Sabato Sainz ha tolto punti a Norris, alla domenica l’inglese se li è tolti da solo in partenza e nel sorpasso incriminato. A cinque gare dall’ultima bandiera a scacchi Max ha 57 punti di vantaggio su Norris e 79 su Leclerc. Ma soprattutto sembra aver ritrovato una vettura con prestazioni sufficienti per stare vicino al passo di McLaren e Ferrari. Che rimangono le migliori vetture in pista e che Verstappen riesce ad avvicinare in virtù della sua classe cristallina.

 

Due piccole annotazioni prima di rivedersi da giovedì a Città del Messico. La prima riguarda la Pirelli. Sarebbe ora di eliminare le inutili “predictions” che vengono fatte prima della gara sul numero di soste con annesse mescole di pneumatici da utilizzare. Il degrado dichiarato non è quasi mai corrispondente a quel che si vede in gara, anche perché gli ingegneri teleguidano i piloti con una precisione che spesso frustra il loro estro. La seconda è una domanda: come è possibile che ci siano ancora dubbi sulla presenza nella prossima stagione di piloti giovani, affidabili e di talento come Colapinto e Lawson ed invece gente come Bottas e Perez abbiano ancora un contratto in tasca nonostante si trascinino stancamente in una pessima versione di loro stessi?

Di più su questi argomenti: