Gli scacchi presi con filosofia
Un cellulare in bagno e il gioco ti scortica l'anima
Squalificato e poi sospeso dalla Fide perché sospettato di aver usato un telefono nel corso di una partita: la brutta storia di Kirill Schevchenko, ventiduenne ucraino e promessa (forse ormai persa) dello scacchismo mondiale
Uno vorrebbe parlare del campionato nazionale Usa in corso, del campione in carica, Fabiano Caruana, che lo ha già vinto tre volte ed è a un passo dalla riconferma (e a divenire, come Keres o Korchnoj, uno dei più forti giocatori di sempre a non avere mai detenuto la corona mondiale). O vorrebbe parlare del WR Chess Masters Cup, supertorneo che ha visto trionfare, a Londra, una delle stelle indiane che dominano le classifiche mondiali, Arjun Erigaisi. Oppure, venendo ai fatti di casa nostra, dell’ottima prestazione di Luca Moroni nel campionato croato a squadre, con performance da 2652 punti Elo. O ancora a quella festa che si svolge ogni anno a Pianoro (Bo), un torneo rapid a squadre con oltre trecento giocatori al via, dove il divertimento comincia dai nomi delle squadre – i Patagarri, Sesso Droga e Scacco matto, Dalle Stelle allo Stallo; ha vinto lo Sgambetto Accettato di Favaloro Marzaduri e Iannello – e invece no, c’è da raccontare la triste parabola di Kirill Schevchenko, ucraino, promessa dello scacchismo mondiale, di anni 22, che nell’aprile scorso ha sfiorato quota 2700 punti Elo ed è tuttora n. 69 al mondo, che ha nel carniere persino una vittoria su Magnus Carlsen (sia pure in amichevole, su cadenza veloce: vedi sotto) e che nel campionato spagnolo per club è stato squalificato, e poi sospeso dalla Fide, perché sospettato di aver usato un cellulare, nel corso della partita con Vallejo Pons.
Sospetti suffragati da pesanti indizi: Shevchenko andava spesso in bagno, sempre nella stessa toilette, e lì è stato ritrovato un cellulare, e un biglietto che diceva prego non toccare, scritto in una grafia molto simile a quella del giocatore, e gli arbitri hanno verificato, chiuso il bagno, che il giocatore rimaneva ad aspettare anziché usare altri servizi, e insomma è davvero una brutta storia. Perché non si tratta di uno scacchista qualsiasi, ma di un membro dell’élite mondiale. Uno che commosse il mondo quando fu costretto a lasciare Kiev sotto le bombe, per rifugiarsi più ad ovest, a Vinnytsia, a casa dei nonni (anche se ha poi scelto di giocare sotto bandiera rumena, e il cellulare trovato nel bagno, a Melilla, aveva l’orologio impostato sul fuso orario rumeno). Perché mai uno così dovrebbe barare? In realtà, la vera domanda va posta al contrario, come spesso succede per la psiche umana: perché uno così sceglie di farsi beccare, di perdersi, di buttare via il suo indubbio talento? Perché l’uomo che sa – non può non sapere, non è stupido – che così facendo si farà del male, sceglie di farsi del male lo stesso? Non poteva farla franca, ma forse non voleva farla franca. Forse gli scacchi possono essere una festa, come a Pianoro, ma possono anche scorticarti l’anima.
La partita: Carlsen vs. Shevchenko, Friendly Solidarity Match Ukraine-Norway, 23 aprile 2022
1. d4 Cf6 2. c4 c6 3. Af4 Db6 4. Dd2 Ce4 5. Dc2 d5 6. e3 Af5 7. Ad3 dxc4 8. Axe4 Axe4 9. Dxe4 Dxb2 10. Axb8 Dc1+ 11.Re2 Txb8 12. Cf3 Dxh1 13. De5 Td8 14. Ce1 h5 15. Cc3 Th6 16. Tb1 b6 17. h3 Te6 18. Dc7 g6 19. Dg3 h4 20. Dxh4 Dh2 21. g3 Ag7 22. Cf3 Dg2 23. Dh7 Qual è la mossa vincente?