Bagnaia trionfa in Malesia e tiene vivo il sogno mondiale

Umberto Zapelloni

Un campionato dominato la domenica ma compromesso nelle Sprint. Pecco lotta fino all'ultimo e trascina la MotoGP lontano da Valencia: sarà Barcellona a decidere il campione MotoGP

Pecco Bagnaia è riuscito a tenere artificialmente in vita un mondiale che ormai sembra destinato a premiare il suo avversario. Vincendo in Malesia ha ridotto il suo svantaggio a 24 punti, una differenza che non cambia l’inerzia del campionato, ma rimanda il verdetto all’ultimo appuntamento che, molto probabilmente, verrà giocato a Barcellona dopo che la MotoGp, spinta da Bagnaia, ha evitato di andare a Valencia, dove avranno altro a cui pensare. 

 

Dopo la scivolata di sabato nella Sprint, Pecco ha vinto la sua decima gara stagionale diventando il sesto della storia a raggiungere la doppia cifra e entrando in un club di fuoriclasse come Giacomo Agostini, Mick Doohan, Valentino Rossi, Casey Stoner, Marc Marquez. Un club di fenomeni. La decima stagionale è poi stata una vittoria pazzesca perchè arrivata alla fine di una gara in cui lui e Martin si sono sorpassati 11 volte in tre giri, un condensato di emozioni mai visto tra due piloti che sapevano bene come una caduta sarebbe stata decisiva sull’esito finale. Invece hanno corso come se fossero al ranch di Valentino, senza pensare alla classifica e al campionato, si sono divertiti e ci hanno divertito. E basta sentire come commentano quei sorpassi alla tv, mentre aspettano di salire sul podio, per capire quanto se la siano spassata. Avversari, ma amici, ancora una volta senza una scorrettezza con la chicca finale dell’abbraccio che il papà di Pecco regala all’avversario del figlio, un ragazzo che conosce da quando era un bambino con le mini moto.

 

Perdere il Mondiale in una stagione in cui vinci 10 gare è qualcosa da non. credere. Per Pecco il problema è il sabato, le gare sprint. Lo spiega bene l’aritmetica: contando solo la domenica Pecco navrebbe 24 punti di vantaggio su Martin (10 vittorie a 3), contando solo il sabato lo spagnolo sarebbe in vantaggio di 48 lunghezze (7 successi a 6 per Martin). Il risultato finale porta a quei 24 punti che dividono i duellanti a una gara (e una sprint) dalla fine: “La domenica non è un nostro problema - ammette Pecco - ma il sabato faccio sempre molta fatica ad essere competitivo… capiremo cosa fare al sabato per poter essere aggressivi anche nelle Sprint. Poi ieri ho preso pure quella buca e sono scivolato, una buca che ho ripreso tante volte oggi, restando in piedi”. Pecco ha un velo di tristezza negli occhi quando lo racconta, gli brucia perdere un campionato che la domenica ha dominato (anche se tre cadute, quindi tre zero in classifica hanno pesato). Firmerebbe per cancellare le Sprint anche subito, ma non si lamenta: le regole del gioco sono queste e lui vuole imparare a giocare con queste regole e non cambiarle. Detto questo, a Martin basterà vincere l’ultima Sprint per diventare campione fin dal sabato, il suo giorno.

 

Pecco esce comunque dal weekend della Malesia con una grande medaglia al collo che non gli porta punti, ma aggiunge considerazione per l’uomo. Sono state le sue parole a convincere Ezpeleta a spostare da Valencia l’ultima gara del campionato: “Io a Valencia non corro, anche a costo di perdere il campionato”, aveva detto prima che la Dorna prendesse la decisione giusta. “Ma non basterà spostare la gara, dovremo fare qualcosa per la città, per la gente”, ha aggiunto dopo la vittoria. Parole che avrebbero potuto dire tutti, ma che lui ha detto per primo. 

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