a malaga
L'Italia rivince la Coppa Davis, pure troppo facilmente
Sinner e compagni bissano il successo dell'anno scorso, anche grazie a un Berrettini ritrovato e vincente. E' la prosecuzione di un ciclo che potrebbe durare a lungo
S'è rivisto il martello Berrettini dei bei tempi, e per l'Italia del tennis s'è messa subito bene. E quindi, col favore del pronostico, alle 7 e mezzo di una domenica sera di novembre i ragazzi di Filippo Volandri vincono per il secondo anno consecutivo la Coppa Davis. Lo fanno con una scioltezza quasi inaspettata, semifinale e finale contro Australia e Olanda filate via senza il bisogno di giocare il doppio decisivo. Del resto, se lo scorso anno gli azzurri s'erano aggrappati a Sinner, quest'anno la manifesta superiorità dell'altoatesino s'è accompagna a un Berrettini che si è riscoperto se non al livello di quando era top ten, quasi. E quando hai due singolaristi che portano a casa i loro punti rispettando il pronostico, è molto difficile per le altre squadre riuscire a competere. Per Berrettini è una rivincita dopo che l'anno scorso aveva potuto assistere alla vittoria dei compagni solo dalla tribuna. "L'anno prossimo la portiamo a casa assieme", gli disse Sinner. E così è andata.
All'inizio delle Finals di Malaga sapevamo che la Spagna di Alcaraz e di un Nadal all'ultimo giro era dall'altra parte del tabellone. Avremmo potuto affrontarli solamente in finale. E però il ct spagnolo David Ferrer Nadal ha deciso di schierarlo in singolare, con il più forte giocatore del mondo sulla terra rossa costretto a subire un doppio 6-4 da Botic Van de Zandshulp. L'Olanda era poi riuscita a superare una Germania (orfana di Alexander Zverev) e si apprestava ad affrontare l'Italia per la terza volta in dodici mesi. L'ultima a Bologna, dove Berrettini era riuscito a vincere la sua partita con Van de Zandshulp in tre set. E in gerenale con l'olandese c'aveva già vinto quattro volte su quattro.
Anche per questo, complice pure la deludente prestazione di Musetti contro l'Argentina, il nostro bis in Davis passava soprattutto dal romano. E Berrettini ha risposto con una prestazione partita lenta, ma poi sempre in crescita. Dal break a zero sul 4 pari del primo set, c'è stato poco match. E il 6-4 6-2 finale ha fatto pregustare il sapore dell'insalatiera, sempre ricompresa agli angoli del campo nelle inquadrature televisive. Quasi suonasse: is coming (back) Rome.
Sapevamo che poi sarebbe toccata a Sinner, il numero uno del mondo nella stagione dei record (nessuno ha vinto così tante partite, 73, avendone perse così poche, 6). Ma dall'altra parte Tallon Griekspoor si presentava ancor più combattivo del solito, con un servizio ficcante e una pressione ben congegnata. Tanto da costringere il nostro a salire di livello nel tie-break del primo set, dopo un primo parziale equilibratissimo. Nel secondo set, il break italico arrivava sull'1 pari. Ma subito ci sarà il contro-break olandese. E poi subito il nuovo break di Sinner. Da lì sarà sapiente gestione fino al 7-6 6-2.
Lo scorso gennaio, accogliendo i ragazzi della Davis al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva apertamente confessato la sua passione per la racchetta. E aveva preconizzato di rivedersi, chissà, dopo un'eventuale vittoria alle Olimpiadi. A Parigi hanno difeso le aspettative solo Jasmine Paolini e Sara Errani, conquistando l'oro in doppio. E Lorenzo Musetti vincendo il bronzo nel singolare maschile, mentre Sinner non riuscì a partecipare causa tonsillite. Ma adesso è pronto, coi suoi compagni, a risalirci di nuovo, al Colle. Dopo una stagione monstre per il tennis italiano. Conclusasi non solo con la Coppa Davis ma anche con la Billie Jean King cup delle ragazze. Con questa squadra, con Sinner ancora più propenso a migliorarsi costantemente, con Berrettini in fase di rilancio e così simile agli antichi fasti (e che si diverte coi photobombing ai danni del numero uno al mondo), con un Musetti in crescita ma da ritrovare in Davis e con un Flavio Cobolli che si farà e che punta alla top ten come dichiarato obiettivo personale, lassù si potrà rimanene per anni. Ps: adesso Sinner si goda un po' di meritato riposo.
Il Foglio sportivo