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L'arrivo di Unify League. Ecco come rinasce la Superlega

Matteo Spaziante

96 club si qualificheranno in base ai risultati nei campionati nazionali, e tutte le partite saranno trasmette in streaming gratiuitamente. Un nuovo format sotto un nome completamente diverso dal progetto precedente. Ma ora la palla passa a Uefa e Fifa

La Superlega ci riprova, stavolta con un nuovo nome. A22 Sports Management, la società dietro il progetto, ha annunciato infatti nei giorni scorsi la presentazione di una proposta a Uefa e Fifa per ottenere il riconoscimento ufficiale delle sue nuove competizioni calcistiche europee. Dopo la sentenza a favore di A22 davanti alla Corte di giustizia europea, così, il progetto è pronto a riprendere, a partire dalla nuova denominazione e da un nuovo format con criteri di qualificazione diversi rispetto al passato. 

Il nuovo nome sarà quello di Unify League, dove Unify è anche il nome della piattaforma streaming che trasmetterà tutte le partite del torneo gratuitamente. Per quanto riguarda il format, è stato abbandonato il concetto di un torneo chiuso: le 96 squadre partecipanti si qualificheranno di fatto attraverso i risultati nei campionati nazionali. I 96 club partecipanti verranno divisi in quattro livelli: Star, Gold, Blue e Union League. Le leghe Star e Gold saranno composte da 16 club, mentre le Blue e Union da 32 club.

L’accesso sarà definito in base quindi ai campionati nazionali, con il numero di posti che dipenderà da un ranking legato ai risultati in campo europeo: ad esempio, se venisse utilizzato l’attuale ranking Uefa, l’Italia potrebbe avere fino a 10 squadre partecipanti, di cui tre nel torneo di maggior livello. Quest’ultimo prevede due gruppi da 8 squadre, con 14 gare quindi nella fase a gironi che durerebbe fino ad aprile, seguita poi da una fase ad eliminazione diretta fino alla finale che verrebbe disputata in un weekend. 

“Ora è il momento per tutti gli stakeholder, inclusi Uefa e Fifa, di apportare una vera innovazione che dia la precedenza all’esperienza dei tifosi, al benessere dei calciatori e al valore delle partite”, ha commentato il Ceo di A22 Bernd Reichart.