Matteo Zurloni (foto Ap, via LaPresse) 

L'anno dell'arrampicata sportiva

Bernardo Cianfrocca

Il podio olimpico sfioratoa da Matteo Zurloni a Parigi 2024, gli Europei vinti da Ludovico Fossali e gli ottimi risultati nelle giovanili. Un movimento in continua crescita

Gli Slam di Sinner e la doppietta in Davis, le finali di Paolini e le medaglie olimpiche. Sì, il 2024 è stato l'anno del tennis. Ma non solo. A Parigi sono stati di successo anche i quarti di finale. Un risultato ha valore da solo, ma acquista più significati nel contesto in cui si inserisce. Può essere un exploit, ma anche il segno di qualcosa che si sta costruendo, il traguardo intermedio di una salita iniziata da poco.

 

L'arrampicata sportiva è disciplina olimpica dal 2021 e pochi mesi fa l'Italia ha sfiorato il primo podio con Matteo Zurloni, arresosi ai quarti di finale della specialità speed per soli due millesimi al futuro argento, il cinese Wu Peng. Nelle fasi eliminatorie il campione del mondo aveva abbassato il suo record personale ed europeo a 4'94'', migliorando quello già registrato un mese prima in una tappa di coppa del mondo a Chamonix. La stessa coppa del mondo che, a fine stagione, ha visto Zurloni arrivare secondo in classifica generale. E secondo agli Europei in Svizzera alle spalle dell'amico Ludovico Fossali, quarto invece in coppa del mondo e già campione del mondo nel 2019. A dimostrazione di come Zurloni non sia un caso, non lo sia Fossali e non lo sia soprattutto l'arrampicata italiana.

 

Lo testimoniano anche i risultati a livello femminile e giovanile. Camilla Moroni (specialità boulder) e Laura Rogora (lead), qualificate alle Olimpiadi, hanno conquistato podi in coppa del mondo, con la seconda capace di aggiungere un doppio titolo europeo, nella disciplina singola e nella combinata. Alice Marcelli si è invece laureata campionessa mondiale under 16 di speed. Risultati quasi impressionanti per una Federazione (Fasi), riconosciuta dal Coni solo nel dicembre 2021, quando ha smesso di essere una semplice “Disciplina sportiva associata”. Il passaggio è stato una naturale conseguenza dovuta ai risultati e alla crescita del movimento. Nel 2024 si contano 97.455 tesserati, record in continuo mutamento: nel 2010 si sfioravano i 15mila, nel 2018 erano ancora 30mila. La parabola ascendente riguarda anche le società affiliate, diventate 292. Numeri che hanno legittimato la rielezione a ottobre del presidente federale Davide Battistella per il secondo mandato di fila.

 

Numeri di una realtà in salute, i cui orizzonti sono destinati ad allargarsi. Un'ulteriore conferma è arrivata dal riconoscimento nel giugno scorso del para-climbing come sport paralimpico, pronto a debuttare tra poco più di tre anni a Los Angeles. Non mancheranno gli atleti azzurri: nell'ultima coppa del mondo sono arrivati 5 ori, 2 argenti e 3 bronzi.

 

La crescita così netta di praticanti e agonisti in una disciplina è spiegabile anche dal cambiamento nella percezione culturale. Arrampicata non più come sport estremo, ma come forma di fitness urbano, attività sia cool che rigenerante da praticare nelle palestre delle città, sempre più dotate di pareti attrezzate. Non a caso Torino (16mila) e Milano (13mila) sono i luoghi con il maggior numero di tesserati. Segno anche di un divario di diffusione tra nord e sud, che si prova a colmare con iniziative nei territori. Un evento di qualifica olimpica è stato organizzato al Foro Italico a Roma, mentre ad aprile sono nati due progetti sociali a Napoli, nel Rione Sanità e al centro sportivo di Caivano, per permettere ai bambini di avvicinarsi all'arrampicata sotto la supervisione di fondazioni locali e del Gruppo Sportivo Fiamme Oro. Sì, il 2024 è stato l'anno dell'arrampicata.

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